Unificare Agcom, Agid e direzioni ministeriali sul digitale. Avanti tutta sulle rinnovabili in campo energetico. Puntare sulle auto elettriche. E quindi i cavalli di battaglia tradizionali su fisco e pensioni: flat tax e rottamare la riforma Fornero. E’ stato messo on line ieri il programma completo della Lega: Matteo Salvini ha così deciso di integrare con un idee e proposte di dettaglio i dieci punti delle slide elettorali che Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc hanno pubblicato giorni fa come programma comune (qui l’approfondimento di Start Magazine). Continua dunque il viaggio di Start Magazine tra le proposte elettorali dei maggiori partiti in materia di energia, ambiente, trasporti, fisco e previdenza (qui l’articolo sul programma del Movimento 5 Stelle e qui l’articolo sul programma del Partito democratico).
COSA FARE SUL DIGITALE

AVANTI TUTTA SULLE RINNOVABILI
Avanti tutta verso le rinnovabili. E’ questo il senso del capitolo Energia del programma della Lega. L’obiettivo per gli utenti è quello della riduzione delle bollette: “Ogni utente arriva a pagare fino 3 volte di più del costo dell’energia effettivamente consumata”. Dice la Lega: “Non possiamo più continuare a utilizzare una rete nazionale che disperde, durante il trasporto, buona parte dell’energia elettrica prodotta. Occorrono centrali più piccole posizionate vicino ai centri di consumo, concepite con le più moderne tecnologie che sfruttano le fonti rinnovabili sul concetto della generazione distribuita, riducendo fortemente gli oneri di trasporto e le perdite”. Salvini punta sul biometano: “Oggi, ad esempio, con il biometano ottenuto ecologicamente dalla fermentazione della parte umida dei rifiuti, siamo in grado di produrre energia pulita per alimentare la rete di trasporto pubblico locale. Un sistema che ha il doppio vantaggio di produrre energia green e risolvere il problema delle discariche, diminuendo drasticamente i costi di smaltimento e di conseguenza la relativa bolletta”. Questo modello è già una realtà consolidata negli altri Paesi avanzati d’Europa e del mondo, dove infatti il costo della bolletta è nettamente inferiore al nostro, scrive la Lega: “In un Paese come l’Italia, che ha la più alta esposizione solare d’Europa, il fotovoltaico di nuova generazione è un’altra fonte pulita, così come l’eolico. Dobbiamo privilegiare gli impianti di piccola produzione di energia, in modo da allargare la platea di investitori, e non favorire le grandi multinazionali estere con i loro mega impianti. Sistemi piccoli, ma ad alto valore tecnologico dove l’ingegno italiano è al primo posto. Negli ultimi 10 anni quasi 170 miliardi di incentivi per il mercato delle rinnovabili è finito nelle tasche di aziende cinesi. Noi invece vogliamo agevolare l’iniziativa dei piccoli produttori e la costituzione di una filiera interamente Made in Italy di costruttori dei componenti”. Infine, “riduzione IVA per i prossimi cinque anni ed eliminazione del bollo auto per le auto Elettriche e “sviluppare la rete distributiva di Energia Elettrica per autoveicoli”.
ACCELERARE SULLE AUTO ELETTRICHE
All’auto elettrica è dedicato un intero capitolo del programma: “Secondo le statistiche, oltre il 50% delle emissioni dei trasporti sarebbero prodotte dalle automobili, responsabili dunque di oltre il 10% delle emissioni di CO2 totale. I progressi recenti prospettano già a breve veicoli elettrici sempre più performanti, che delineano nuovi scenari di mobilità in grado di migliorare la qualità dell’aria. Uno studio del Politecnico di Milano ha calcolato che i bus elettrici di ultima generazione con tecnologia “ultracapacitor” in un periodo di 12 anni su una flotta di 10 bus ridurrebbero i costi totali di circa due milioni di euro rispetto ad una analoga flotta di bus diesel. Già al settimo anno si inizia a produrre un risparmio complessivo. Con un vantaggio notevole per la qualità dell’aria. La diffusione della mobilità elettrica richiede tuttavia la rimozione di alcune barriere e l’adozione di misure temporanee che incoraggino tale transizione”.
FISCO LEGHISTA
Ma è al fisco che è dedicato il primo capitolo del programma elettorale di Matteo Salvini. Il cavallo di battaglia è la Flat tax, ovviamente: “Riforma del Testo Unico delle Imposte sul Reddito per superare il sistema ad aliquote multiple, scaglioni, detrazioni, deduzioni e bonus e introdurre un’unica aliquota fiscale coerente con la necessità di portare ristoro tributario alla maggior parte dei contribuenti a partire dai ceti meno abbienti, rispettando le esigenze di finanza pubblica previste dalla Legge. L’aliquota più congeniale a tale scopo è stata individuata al 15% e si applicherà al reddito famigliare. Soltanto due saranno gli scaglioni per l’ottenimento di una deduzione fissa di 3.000 euro. Il primo scaglione è formato da tutti i redditi famigliari fino a 35.000 euro entro il quale ad ogni componente il nucleo famigliare spetta la deduzione e il secondo scaglione invece da 35.000 a 50.000 euro che prevede la deduzione fissa solo per i famigliari a carico”.
NON SOLO FLAT TAX
Secondo la Lega, “la deduzione fissa di 3.000 euro per i due scaglioni di reddito garantisce il rispetto del criterio costituzionale della progressività, che viene altresì rafforzato dal mantenimento di una No Tax Area fino a 7.000 euro e di una clausola di Salvaguardia per tutti i redditi famigliari fino a 15.000 euro i quali potranno continuare ad essere assoggettati al regime di imposta vigente nel caso il nuovo non fosse migliorativo”. Proposte nette anche sugli studi di settore: “Abolizione di ogni forma di “pagella” fiscale volta a voler pre-determinare il reddito imponibile e quindi l’imposta per gli autonomi. La dichiarazione del contribuente deve essere sempre ritenuta fedele da parte dello Stato che non ha il diritto di entrare nel merito dell’andamento dell’attività economica. L’Agenzia delle Entrate potrà sempre contestare condotte in danno all’erario che debbono però essere diligentemente e oggettivamente dimostrate in sede di verifica fiscale”.
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