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La strategia di Airbnb, alla conquista del mercato cinese

Niente guerra con i rivali, Airbnb prova a conquistare il mercato cinese tramite accordi con aziende e governi locali Avere successo, in Cina non è cosa certo semplice. Lo sa bene Uber che dopo aver speso più di 2.000.000.000 di dollari per la conquista del più grande mercato asiatico, ha dovuto cedere le proprie attività…

Niente guerra con i rivali, Airbnb prova a conquistare il mercato cinese tramite accordi con aziende e governi locali

Avere successo, in Cina non è cosa certo semplice. Lo sa bene Uber che dopo aver speso più di 2.000.000.000 di dollari per la conquista del più grande mercato asiatico, ha dovuto cedere le proprie attività a Didi Chuxing, rivale nazionale del drive-sharing.

Dove Uber si ritira e fallisce, però Airbnb prova a vincere. La startup che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, con persone che dispongono di uno spazio extra da affittare, ha scelto di adottare una strategia diversa rispetto al cugino Uber. Niente guerra alle aziende locali, ma partnership e accordi con le amministrazioni locali.

Le numerose alleanze di Airbnb in Cina

airbnbI primi accordi tra Airbnb e le società cinesi risalgono al 2014: è in quell’anno che la casa di San Francisco ha scelto di avviare una collaborazione con Alipay (l’equivalente dell’americano PayPal) per facilitare i pagamenti degli utenti cinesi.

Airbnb ha poi avviato una collaborazione con Tencent, proprietaria del servizio di messaggistica WeChat, e ha cercato appoggio per le sue attività da parte dei governi locali. Quest’anno, tra le altre cose, la società americana ha collaborato con le amministrazioni di quattro grandi città cinesi, tra cui Shanghai e Shenzhen per la promozione del turismo locale.

Airbnb accondiscendente con le leggi nazionali

Non solo alleanze. La strategia per conquistare il mercato cinese prevede anche che Airbnb sia accondiscendente con le norme dei Governi locali. La società americana ha avviato la memorizzazione dei dati degli utenti su server cinesi. “La nostra strategia è quella di lavorare a stretto contatto con le autorità di regolamentazione”, ha spiegato Laurence Tosi, Chief Financial Officer di Airbnb.

La scelta di utilizzo di server locali è stata giustificata da Airbnb come un agire preventivo alla prossima legge che sarà approvata in materia tra qualche mese, ma si sa che una mossa di questo tipo lascia il via libera ai funzionari governativi per l’accesso ai dati.

La scalata tramite acquisizioni

E ancora. La strategia di crescita di Airbnb prevede anche acquisizioni. La casa di San Francisco sarebbe in trattative per comprare la startup degli affitti locale Xiaozhu, che vanta 100.000 inserzioni sulla piattaforma.

Un’acquisizione di questo tipo darebbe all’azienda americana la possibilità di sfidare sul mercato il leader del settore, la startup Tujia, che conta più di 450.000 case in affitto.

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