L’austriaca Runtastic resta europea, o meglio germanofona. Ad acquisire con un’offerta di 220 miliodi di euro il 50,1 dell’azienda impegnata nello sviluppo di app e accessori per il mondo del fitness ci ha pensato il colosso tedesco dell’abbigliamento sportivo Adidas. Nell’annuncio di accordo si legge che Runtastic resterà un’entità separata rispetto allo storico marchio tedesco e continuerà a essere diretta dai suoi uffici di Linz e San Francisco.
Fondata nel 2009, Runtastic è diventata negli anni un punto di riferimento tra gli amanti dello sport per le sue app di monitoraggio dell’attività fisica, riuscendo a mettere in piedi una comunità di 70 milioni di appassionati. Si tratta di un secondo tentativo per Adidas, vista la non fortunatissima prova con miCoach, applicazione dedicata al mondo del calcio per il monitoraggio della traiettoria della palla.
Il mondo dello sport è diventato negli ultimi anni sempre più tecnologico, consentendo la crescita di società impegnate nello sviluppo di app e dispositivi per il monitoraggio delle attività. L’avvento degli smartphone con sistema di tracciamento GPS, ha alimentato un mercato in continua crescita che con la definitiva diffusione dei gadget indossabili diventerà ancora più interessante. Secondo Idc il 2015 sarà un grande anno per le tecnologie indossabili, passando da un volume di vendita di 26 milioni del 2014 a 72 milioni entro dicembre.
Con l’acquisizione di Runtastic, Adidas assesta un bel colpo allo storico rivale americano, che è presente nel settore del monitoraggio con la sua applicazione Fuel Band anche se con non troppo clamore. Tra le altre aziende che hanno fatto della raccolta dati e del superamento degli obiettivi un business, l’azienda Fitbit impegnata nella produzione di bracciali intelligenti, idea fortunata grazie alla quale il valore delle azioni della società sono cresciute del 150%.
Intanto il gruppo tedesco ha segnato risultati positivi nell’ultimo trimestrale, contando un aumento dei ricavi del 15% a 3,9 miliardi di euro. A sostenere la crescita sono stati soprattutto i mercati dell’Europa occidentale e della Cina. L’utile netto della società è cresciuto dell’1,7% a 146 milioni. Adidas ha confermato così le previsioni di crescita delle vendite intorno al 5% nel 2015.
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