La Nasa ritarda di nuovo il programma Artemis, con l’obiettivo di riportare gli astronauti sulla superficie lunare per la prima volta dall’era Apollo, posticipando il primo atterraggio sulla Luna con equipaggio del programma a metà del 2027.
Artemis II, la prima missione con equipaggio che dovrebbe portare quattro astronauti in orbita attorno alla Luna, è stata rinviata da settembre 2025 ad aprile 2026: lo ha annunciato la Nasa, spiegando che è necessario più tempo per completare la preparazione della capsula Orion, costruita da Lockheed Martin, e per risolvere alcuni problemi tecnici riscontrati alle batterie e al sistema di supporto vitale. Non sarà necessario, invece, modificare lo scudo termico, che durante Artemis I si è disintegrato in modo diverso da quanto previsto dagli ingegneri.
Si tratta del secondo posticipo dopo quello di inizio anno: a gennaio l’amministratore capo della Nasa Bill Nelson aveva annunciato che l’agenzia stava rinviando di un anno la tabella di marcia del programma Artemis per motivi di sicurezza dell’equipaggio.
I ritardi nella programmazione sono gli ultimi di un programma afflitto da sforamenti di costi per le astronavi e ostacoli tecnici, osserva Bloomberg. L’annuncio è arrivato un giorno dopo che il presidente eletto Donald Trump ha nominato l’astronauta privato di SpaceX e imprenditore miliardario Jared Isaacman come prossimo amministratore della Nasa.
Tutti i dettagli.
SLITTA ANCORA DI ARTEMIS II
In base alla tabella di marcia fornita dalla Nasa a gennaio, l’equipaggio di quattro astronauti di Artemis II avrebbe dovuto effettuare il sorvolo previsto intorno alla Luna a bordo della capsula Orion nel 2025 (anziché nel 2024 come inizialmente previsto), mentre il loro atterraggio sulla Luna come parte di Artemis III era stato posticipato dal 2025 al 2026.
Il 5 dicembre i funzionari dell’agenzia hanno riferito invece alla stampa che stavano ritardando Artemis II di sette mesi ad aprile 2026. Quel volo è destinato a trasportare la prima donna, persona di colore e astronauta non americana nelle vicinanze della Luna.
I PROBLEMI CON LO SCUDO TERMICO DELLA NAVICELLA ORION COSTRUITA DA LOCKHEED MARTIN
L’agenzia spaziale americana ha rivisto quel programma dopo aver completato un’indagine sull’erosione dello scudo termico osservata su Artemis I. I funzionari dell’agenzia avevano dichiarato a ottobre di aver determinato cosa avesse liberato il materiale dello scudo termico della navicella spaziale Orion costruita dalla Lockheed Martin – necessario per proteggere l’equipaggio dalle temperature torride quando il veicolo attraversa l’atmosfera terrestre –, ma non avevano fornito dettagli sulla causa o su cosa avrebbe fatto la Nasa per correggerlo, precisa Spacenews.
Le centinaia di test eseguiti, infatti, indicano che la causa è dovuta alla traiettoria seguita al rientro, con la capsula che ha rimbalzato sull’atmosfera per poi rientrarvi. Questa strategia è necessaria per dissipare l’enorme energia che si accumula nei rientri ad alta velocità dalla Luna, ma così facendo il calore si è accumulato sotto lo strato esterno dello scudo, intrappolando il gas e provocando la rottura osservata, spiega l’Ansa.
Non sarà dunque necessario sviluppare una nuova versione dello scudo termico, ma si prevede di modificare la traiettoria del veicolo mentre entra nell’atmosfera terrestre, ha spiegato giovedì Nelson, in modo da ridurre al minimo i problemi riscontrati durante Artemis I. Inoltre, ricorda sempre Bloomberg, anche il razzo che spinge il veicolo nello spazio, lo Space Launch System della Boeing, è in ritardo di anni.
BISOGNERÀ ATTENDERE ANCHE PER LO SBARCO SULLA LUNA CON ARTEMIS III
Di conseguenza, subirà uno slittamento anche Artemis III, la missione che dovrebbe riportare gli astronauti sul suolo lunare utilizzando il veicolo Starship di SpaceX: dalla fine del 2026 alla metà del 2027. “La campagna Artemis è l’impresa internazionale più audace e tecnicamente impegnativa che l’umanità abbia mai intrapreso”, ha spiegato l’amministratore della Nasa Bill Nelson. “Noi, la nostra industria e i nostri partner internazionali abbiamo bisogno di questo tempo – ha aggiunto – per assicurarci che la capsula Orion sia pronta a trasportare in sicurezza i nostri astronauti nello spazio profondo e tornare sulla Terra”.
“Elimineranno Artemis e inseriranno Starship?” ha detto Nelson, riferendosi alla nuova amministrazione Trump e ai rapporti con SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk, riporta Spacenews. Nelson ha osservato che solo Orion è classificato per i voli spaziali umani oltre l’orbita terrestre. “Mi aspetto che questo continuerà”.
RESTA CONFERMATO L’OBIETTIVO DI ARRIVARE PRIMA DEI CINESI
In ritardo sulla tabella di marcia dunque, ma comunque prima del rivale Pechino.
Il numero uno della Nasa Nelson ha precisato alla stampa infatti che la data obiettivo del 2027 è ancora “ben prima dell’intenzione annunciata dal governo cinese” di far atterrare gli esseri umani sulla Luna entro il 2030.