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SpaceX manovra con Trump per deorbitare il National Space Council

Secondo indiscrezioni, l'amministrazione Trump probabilmente taglierà il National Space Council dopo le pressioni da parte dei lobbisti di SpaceX: un colpo messo a segno da Musk per snellire le regole del settore?

SpaceX a lavoro sulla deregulation del settore spaziale con Trump.

Il 21 gennaio Reuters ha rivelato che è probabile che la nuova amministrazione Trump elimini il National Space Council della Casa Bianca. Un comitato che i lobbisti di SpaceX hanno spinto per eliminare e descritto come una “perdita di tempo”, secondo le fonti consultate dall’agenzia.

L’amministrazione di Biden aveva mantenuto il consiglio, che una riunione pubblica all’anno, come richiesto, per concentrarsi principalmente sulla creazione di alleanze e regole internazionali nello spazio.

Nel 2023, il consiglio ha pubblicato una proposta che ha frustrato l’industria spaziale privata per aver cercato di implementare “l’autorizzazione di missione”, che avrebbe portato a una maggiore supervisione del governo degli Stati Uniti sulle attività aziendali nello spazio, ricorda ancora Reuters.

Dietro questa eventuale mossa ci sarebbe dunque Elon Musk. Prima il magnate americano ha giocato un ruolo fondamentale nella campagna di Trump. Ora si appresta a dirigere la commissione per l’efficienza governativa (Doge).

Nel frattempo, i titoli spaziali statunitensi hanno registrato grandi rialzi dopo la cerimonia inaugurale di Trump, anche se il neo presidente non ha annunciato nuove misure.

“Perseguiremo il nostro destino verso le stelle, lanciando astronauti americani per piantare le stelle e le strisce sul pianeta Marte”, ha affermato Trump nel suo discorso d’insediamento, non menzionando tuttavia la Nasa o il programma Artemis dell’agenzia spaziale.

Intanto, oggi l’italiana Avio decolla a Piazza Affari verso i massimi storici con euforia spaziale Usa.

Tutti i dettagli.

COS’È IL NATIONAL SPACE COUNCIL

Ma che cos’è il National Space Council inviso a SpaceX?

L’originale Space Council degli Stati Uniti fu fondato nel 1958 sotto il presidente Eisenhower, ma la sua esistenza ha registrato spesso alti e bassi, sciolto e ripreso in diverse occasioni. Proprio Trump lo ha ricostituito nel 2017, durante il suo primo mandato. Per legge, dovrebbe essere presieduto dal vicepresidente.

L’organismo è effettivamente scomparso nel 1993 quando il presidente Bill Clinton ha deciso di non dotare l’ufficio di personale.

Oggi il National Space Council è formato da un massimo di sette dipendenti e un leader che risponde direttamente al vicepresidente in carica, spiega Politico. Il loro compito è coordinare e stimolare la politica spaziale civile, commerciale e nazionale, radunando tutti, dalla Nasa al Dipartimento del Commercio.

Ciò, ovviamente, richiede che il consiglio si riunisca, cosa che storicamente non ha fatto.

CHE SUCCEDERÀ AL COMITATO

Dopo la vittoria elettorale di Trump, il suo team non ha contattato il consiglio spaziale, presieduto da Kamala Harris, come ha fatto con la Nasa e altre agenzie per i piani di transizione, ha affermato una delle fonti a Reuters.

Come già detto, fu la prima amministrazione di Trump nel 2017 a rilanciare il consiglio spaziale, dopo lo scioglimento nel 1993, come punta di diamante per la creazione della U.S. Space Force e piattaforma per lanciare politiche come il ritorno degli esseri umani sulla luna e la riforma delle normative sui lanci spaziali commerciali.

Secondo le fonti di Reuters, in caso di eliminazione del National Space Council, il team di Trump cercherebbe di basarsi su alcuni di quegli sforzi di politica spaziale del suo primo mandato, mantenendo al contempo la promessa della campagna di ridurre la burocrazia federale, un compito chiave affidato al team di efficienza governativa di Musk.

LE PRESSIONI DI SPACEX SULLA NEO AMMINISTRAZIONE TRUMP

Soprattutto, la sua scomparsa sarebbe un primo segnale dell’influenza di SpaceX sulla politica spaziale sotto Trump.

Non è un caso che lo scorso novembre il neo presidente degli Stati Uniti abbia nominato come nuovo direttore della Nasa Jared Isaacman, astronauta privato e socio in affari di Elon Musk: l’agenzia spaziale statunitense ha legami significativi con SpaceX.

IL COMMENTO DEGLI ESPERTI

Nella comunità spaziale, alcuni temono che Musk non veda la necessità di un consiglio: Musk potrebbe credere di poter fornire tutti i consigli sulla politica spaziale di cui la Casa Bianca ha bisogno, ha osservato un  rappresentante del settore a Politico.

La mossa potrebbe anche segnare uno dei primi tagli fatti dal dipartimento di efficienza governativa (Doge), che dovrebbe essere guidato dal signor Musk, che ha promesso risparmi per trilioni di dollari.

Una fonte ha detto a Politico la scorsa settimana che il consiglio spaziale avrebbe dovuto essere “uno dei primi e primi tagli” nella nuova Casa Bianca di Trump.

E L’ITALIANA AVIO SPRINTA IN BORSA

Intanto dei nuovi impulsi al settore spaziale dall’amministrazione Trump sta già beneficiando Avio.

La società italiana leader nella propulsione spaziale che realizza il vettore Vega, continua a correre a Piazza Affari, dopo aver raddoppiato la sua valutazione negli ultimi 12 mesi e avvicinandosi ai massimi storici dalla sua quotazione in Borsa. L’azienda di Colleferro, che vale ora oltre 400 milioni di euro, è aumentata del 10% nell’ultima settimana e del 17% da inizio anno, beneficiando dell’euforia sui titoli legati allo spazio innescata dalla nuova presidenza statunitense di Donald Trump, segnala Teleborsa.

Alle 15.30 il titolo di Avio scambia in rialzo del 4,17% a 16,50 euro.

ALLA CONQUISTA DEL MERCATO AMERICANO

Già prima della vittoria di Trump, Avio si stava organizzando per aumentare la sua esposizione agli Stati Uniti.

Lo scorso autunno, l’azienda di Colleferro ha annunciato infatti la costruzione del primo stabilimento di produzione di motori per razzi su suolo americano. L’obiettivo è soddisfare la crescente domanda nei mercati dello spazio e della difesa.

D’altronde lo scorso luglio l’azienda italiana ha firmato con il colosso statunitense Raytheon per sviluppare “motori a propellente solido essenziali per applicazioni di difesa”. Inoltre, la società collaborerà anche con l’esercito americano “per lo sviluppo e la prototipazione rapida di un motore a propellente solido per applicazioni terra-aria”.

IL GIUDIZIO DI BANCA AKROS

Infine, con un giudizio Buy, Banca Akros rileva che le critiche sulla competitività dei lanciatori spaziali europei sono solo parzialmente vere: vero rispetto a Space X ma restano decisamente competitivi rispetto a Cina, India, Giappone e Russia.

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