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Ecco come Leonardo, Airbus e Thales puntano a una Mbda dello spazio

Dalla concorrenza in orbita bassa di Starlink alle perdite nei conti e i tagli della forza lavoro, le aziende europee dello spazio Thales e Airbus provano a riorganizzarsi e il numero uno di Leonardo Roberto Cingolani ha confermato che il modello potrebbe essere quello di Mbda (il consorzio missilistico europeo a tre con Airbus e Bae Systems)

Verso la nascita di una Mbda per lo spazio europeo.

Già da quest’estate sono emerse le trattative in corso tra Airbus e Thales Alenia Space, jv partecipata al 33% da Leonardo. Airbus e Thales Alenia Space sono i maggiori produttori europei di satelliti per telecomunicazioni, navigazione e sorveglianza. Ma entrambe sono alle prese con perdite e riduzione del personale. Thales Alenia Space ha subito infatti perdite significative nel 2023. Sia per ragioni cicliche che strutturali, a causa di un declino duraturo del mercato dei satelliti geostazionari. Da qui il ridimensionamento al ribasso dell’organico di Thales Alenia Space, in particolare in Francia. Anche Airbus ha annunciato a ottobre il taglio di fino a 2.500 posti in Defence and Space, la divisione Difesa e Spazio che al momento impiega circa 35.000 persone e sta registrando un calo della domanda per le attività satellitari.

Oggi Reuters ritorna sul dossier segnalando che Airbus, Thales e Leonardo stanno valutando l’opportunità di creare una nuova società congiunta per le attività spaziali, nel tentativo di competere con Starlink di Elon Musk.

Il “Project Bromo”, che prende il nome da un vulcano indonesiano, prevede la creazione di un campione europeo dei satelliti sul modello di Mbda, il consorzio missilistico europeo fra Airbus e Bae Systems (37,5% ciascuno) con socio al 25% Leonardo.

Sulle alleanze Ue  a livello europeo “i tavoli tecnici sono al lavoro, ma c’è ancora molto da fare” ha affermato oggi Roberto Cingolani, ad di Leonardo, parlando a margine del convegno su Space&Underwater.

Tutti i dettagli.

MODELLO MBDA PER L’ALLEANZA DELLO SPAZIO

A livello europeo – ha spiegato il numero uno del gruppo ex Finmeccanica – “c’è un discorso molto più ampio tra grandi aziende europee, ma c’è molto da fare, i tavoli tecnico sono al lavoro”. Come già detto, nei mesi scorsi è emersa l’ipotesi di creazione di un asse che allargasse l’alleanza Leonardo-Thales alle attività spaziali di Airbus. Sulla formula che questa alleanza potrà assumere, Cingolani ha detto che il modello può essere quello di Mbda (la jv a tre sui missili con Airbus e Bae), ma “il modello è un discorso, le tecniche di governance possono fare la differenza ma non siamo arrivati a parlarne”.

La produzione transfrontaliera di successo di Mbda e l’etica aziendale sono stati considerati un modello per il tipo di collaborazione nel settore della difesa necessaria per l’Europa sulla scia dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, secondo il Financial Times.

Inoltre, proprio Cingolani ha ricordato sempre oggi che “Mbda funziona molto bene a livello di governance e come partecipanti alla governance siamo contenti. Credo ci siano importanti aspetti di accelerazione della produzione, come ha detto il ministro della Difesa, perché in un momento così importante è fondamentale accelerare la produzione”.

D’altronde già un mese fa, in occasione della sigla della joint-venture con Rheinmetall sui carri armati, sempre l’ad di Leonardo aveva dichiarato che “Nello spazio, così come nella difesa, piccolo non è bello e neanche una taglia media come la nostra è sufficiente: le aziende europee devono allearsi, sacrificando la loro sovranità ssul ridotto mercato domestico per poter competere insieme sull’immenso mercato globale. ”

 A LAVORO PER RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE CON THALES

Dopodiché, sempre nel corso della Space&Underwater Conference, organizzata da Cybersecurity Italia a Roma, Cingolani ha ribadito che il gruppo sta lavorando per “rafforzare la collaborazione con Thales nel settore spaziale”. Il manager ha spiegato che si stanno facendo passi avanti sullo sviluppo della Space Alliance, che vede Leonardo e Thales impegnate insieme da molti anni.

ECCO CINGOLANI PUNTA SULLA DIVISIONE SPAZIO DI LEONARDO

Nella strategia dell’ad del colosso della difesa e aerospazio di Piazza Monte Grappa c’è l’obiettivo di arrivare alla “creazione di una Divisione spaziale con un fatturato iniziale di circa 1 miliardo di euro, che sia percepita all’estero come blocco monolitico con massima competenza tecnologica”.

La creazione di una divisione Spazio è stata fatta in occasione del nuovo piano industriale del gruppo presentato a marzo (oggi guidata dall’ex ad di Thales Alenia Space Massimo Claudio Comparini) e Cingolani ha affermato di “aver trovato nel bilancio di Leonardo appena una cinquantina di milioni per lo spazio” al suo arrivo 18 mesi fa, ritenendolo insufficiente per un’azienda di aerospazio and difesa. L’Amministratore delegato di Leonardo ha sottolineato la “necessità di potenziare le attività spaziali dell’azienda”.

I SATELLITI FONDAMENTALI ANCHE PER LA CYBERSECURITY

Infine, Cingolani ha sottolineato lo stretto legame tra cybersecurity e tecnologia satellitare, specificando che il piano di Leonardo “si basa per il 70% sui satelliti e poi sulle reti internet”. La cybersicurezza “si progetta e si fa con satelliti in orbita, secondo l’amministratore delegato di Leonardo che ha evidenziato l’importanza dello scambio di dati in tempo reale con elevate potenze di calcolo.

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