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Ecco come il Regno Unito attacca sulla difesa

Londra ha presentato la revisione strategica della propria difesa nazionale. Il primo ministro Starmer ha promesso di spendere il 2,5% del Pil per la difesa entro il 2027-28, con l'obiettivo del 3% nel corso della prossima legislatura. Fatti, numeri e approfondimenti

Il Regno Unito ha presentato la tanto attesa riforma della difesa.

Il primo ministro Keir Starmer (nella foto) aveva commissionato una Revisione Strategica della Difesa poco dopo la sua elezione a luglio, con il diktat di formulare un piano per potenziare fabbriche di armi, droni e sottomarini per i prossimi 10 anni.

Ieri il paese ha presentato la revisione strategica della propria difesa nazionale: il governo ha accettato tutte le 62 raccomandazioni contenute nella tanto attesa Revisione Strategica della Difesa (Sdr), tra cui la costruzione di 12 nuovi sottomarini a propulsione nucleare, sei nuove fabbriche di munizioni e l’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, segnala la Bbc.

Allo stesso tempo il premier britannico e si è dichiarato “sicuro al 100%” che la spesa per la difesa britannica raggiungerà il 3% nella prossima legislatura, probabilmente tra il 2029 e il 2034, un aspetto di cui la revisione ha tenuto conto nella stesura delle sue raccomandazioni. La revisione è stata redatta infatti con l’aspettativa che la spesa per la difesa salga al 2,5% del Pil il 2027, rispetto al 2,3% circa attuale.

Secondo il Financial Times, Regno Unito dovrà spendere circa 68 miliardi di sterline per preparare le sue forze armate alla guerra moderna come prescritto dalla revisione strategica della difesa, mettendo a nudo le pressioni di bilancio sul governo Starmer.

Tutti i dettagli.

COS’È EMERSO DALLA REVISIONE STRATEGIA DELLA DIFESA DEL REGNO UNITO

L’SDR, condotto dall’ex Segretario alla Difesa del Partito Laburista Lord Robertson, ha rilevato che le forze armate del Regno Unito “non sono attualmente equipaggiate” per combattere avversari come Russia o Cina, con scorte di armi inadeguate, scarso reclutamento e morale ai minimi. Da una parte Mosca rappresenta “una minaccia immediata e pressante”, poiché l’invasione dell’Ucraina “rende inequivocabilmente chiara la sua volontà di usare la forza per raggiungere i suoi obiettivi”, rileva il rapporto. Dall’altra Pechino incarna una “sfida sofisticata e persistente”, avverte la relazione, ed è “probabile che continui a cercare vantaggi attraverso lo spionaggio e gli attacchi informatici” e si prevede che disporrà di 1.000 testate nucleari entro il 2030.

RIFORMARE L’ESERCITO

Passando alle misure da adottare, l’esercito britannico deve diventare “10 volte più letale” per affrontare una “nuova era di minacce”, come ha dichiarato il ministro della Difesa John Healey ai parlamentari, segnalado che il governo prevede di aumentare le dimensioni dell’esercito da 74.400 ad almeno 76.000 soldati a tempo pieno dopo le prossime elezioni.

Come ricorda Reuters, l’esercito del Regno Unito, con 70.860 soldati addestrati a tempo pieno, è il più piccolo dai tempi di Napoleone, pertanto secondo il governo deve essere riformato date le crescenti minacce strategiche.

UNA NUOVA “MARINA IBRIDA”

Secondo il piano approvato dal governo, la Gran Bretagna amplierà la sua flotta per una nuova “Marina ibrida” con sottomarini Aukus (quelli in via di sviluppo con Stati Uniti e Australia entro la fine del prossimo decennio) e navi autonome in grado di pattugliare il Nord Atlantico.

Inoltre, Londra è pronta a investire 15 miliardi di sterline prima delle prossime elezioni, previste per il 2029, per la sostituzione delle testate nucleari della sua principale flotta nucleare.

FOCUS MUNIZIONI

Dopodiché, il governo si impegna a stanziare 1,5 miliardi di sterline per la costruzione di almeno sei nuovi impianti di munizioni, così da garantire una capacità produttiva “sempre attiva”.

ARMI A LUNGO RAGGIO

Per la Difesa britannica è necessaria poi la costruzione, nel Regno Unito, di almeno 7.000 armi a lungo raggio, inclusi missili o droni, da utilizzare dalle forze armate britanniche.

ISTITUZIONE DI UN COMANDO CIBERNETICO ED ELETTROMAGNETICO

Il rapporto prevede poi l’istituzione di un “comando cibernetico ed elettromagnetico” per potenziare le capacità difensive e offensive delle forze armate nel cyberspazio, dopo che le reti militari britanniche hanno subito oltre 90.000 attacchi “sotto soglia” negli ultimi due anni.

AL SICURO F-35 E GCAP

Infine, l’Sdr ha raccomandato l’acquisto di nuovi caccia stealth F-35 di fabbricazione statunitense così come il programma Global Combat Aircraft Programme (Gcap), il progetto di sviluppo di un caccia di sesta generazione di Regno Unito, Italia e Giappone.

Secondo Justin Bronk, ricercatore senior del think tank Rusi, lo sviluppo degli aerei da guerra Gcap costerebbe probabilmente al Regno Unito almeno tra i 10 e i 12 miliardi di sterline, mentre una seconda tranche di 27 nuovi F-35, in aggiunta ai 48 già acquistati, potrebbe costare 100 milioni di sterline a velivolo, rileva il Ft.

LA SPESA NECESSARIA

Da parte sua il ministro della Difesa britannico, John Healey, ha dichiarato a Sky News che il governo è “fiducioso di poter raggiungere il 3% del Pil” in spesa militare, ma ha evitato di indicare una scadenza precisa.  Il governo ha già confermato l’obiettivo di destinare il 2,5% del Pil entro il 2027/28, ma secondo gli analisti sarà necessario almeno il 3% per realizzare tutte le misure previste. Healey ha ribadito l’impegno dell’esecutivo: “Siamo pronti a investire quanto è necessario per rendere operativo il piano”

FONDI SUFFICIENTI SÌ O NO?

James Cartlidge, responsabile della politica di difesa per i Conservatori dell’opposizione, ha affermato che il governo non è riuscito a dimostrare di poter finanziare le raccomandazioni della revisione, il che significa che ha “eluso le decisioni importanti”. “Una SDR (Revisione Strategica della Difesa) senza i fondi necessari è una lista di desideri vuota”, ha dichiarato Cartlidge ai legislatori, riporta ancora Reuters.

LA POSIZIONE DEL COLOSSO DELLA DIFESA NAZIONALE BAE

Tuttavia, la più grande azienda di difesa britannica, Bae Systems, ha accolto con favore la revisione, descrivendola in una dichiarazione come un “chiaro segnale di richiesta” per il settore della difesa di investire in capacità e sviluppare tecnologie. Proprio Bae è impegnata, tra le altre cose, nel programma per il sistema di combattimento aereo del futuro Gcap.

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