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Il neo governo Starmer rivedrà il programma Gcap nel Regno Unito?

Mentre al salone di Farnborough Regno Unito, Italia e Giappone hanno svelato il nuovo modello del velivolo da combattimento di nuova generazione Gcap, i piani di spesa del Labour creano preoccupazione per il futuro del programma. Fatti, indiscrezioni e approfondimenti

Le nubi si addensano attorno al Global Combat Air Program (Gcap), programma per lo sviluppo del caccia di sesta generazione di Regno Unito, Italia e Giappone, nei cieli di Londra?

In occasione del Farnborough International Air Show, in apertura oggi a Londra, i tre paesi partner hanno presentato un nuovo modello concettuale del caccia di nuova generazione. “Insieme per la prima volta alla fiera di Farnborough, i tre partner governativi del Gcap e i partner industriali strategici Bae Systems (Regno Unito), Leonardo (Italia) e Mitsubishi Heavy Industries (Giappone), illustreranno i passi significativi del programma che porteranno al caccia di nuova generazione” indica oggi una nota congiunta.

Lo scorso 14 dicembre a Tokyo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, assieme agli omologhi di Giappone e Regno Unito, Minoru Kihara e Grant Shapps, hanno firmato l’accordo sul Global Combat Air Programme (Gcap). La sigla del contratto è giunta un anno esatto dopo la firma dell’accordo nel dicembre 2022 con cui Regno Unito, Italia e Giappone hanno stabilito di unificare i rispettivi progetti di sviluppo di velivoli da combattimento di quinta generazione. L’accordo ha combinato di fatto il progetto Tempest — a guida britannica a cui partecipa il nostro paese per sostituire i caccia Typhoon — con il programma F-X giapponese in un’impresa chiamata Gcap, relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio.

Ma nel frattempo nel Regno Unito il governo conservatore ha ceduto il passo a quello laburista. E, come riporta la stampa britannica, c’è preoccupazione circa l’impegno di spesa del neo governo Starmer sul programma da miliardi di sterline Gcap nel mezzo della Strategic Defence Review (SDR).

Tutti i dettagli.

LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO CONCEPT A FARNBOROUGH

A 18 mesi dal lancio del programma, i tre paesi partner hanno svelato il modello di nuova concezione in esposizione allo stand Gcap (padiglione 5), che “presenta un design evoluto con un’apertura alare maggiore rispetto ai concetti precedenti per migliorare l’aerodinamica del velivolo”.

Nello specifico, “Il nuovo modello mostra notevoli progressi nella progettazione e nella concezione di questo futuro caccia. Continueremo a testare ed evolvere il design, man mano che ci avviciniamo alla fase successiva del programma” ha dichiarato Herman Claesen, amministratore delegato di Future Combat Air Systems per Bae Systems.

LE INDUSTRIE COINVOLTE

Come già detto i leader industriali del programma sono Bae Systems per il Regno Unito, Leonardo per l’Italia e Mitsubishi Heavy Industries per il Giappone. I Lead Sub-System Integrator del programma sono: Avio Aero (Italia), Gruppo ELT (Italia), IHI (Giappone), Leonardo (Italia e UK), Mbda (Italia e UK), Mitsubishi Electric (Giappone) e Rolls-Royce (Regno Unito).

A CHE PUNTO È IL PROGRAMMA GCAP

Sotto la supervisione di un ente di coordinamento, il consorzio formato dalla italiana Leonardo, la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e la britannica Bae Systems, punta a completare i lavori di progettazione entro il 2027.

L’aereo da combattimento, che entrerà in servizio nel 2035, sarà uno dei velivoli più avanzati, interoperabili, adattabili e connessi in servizio al mondo, contando su un sistema d’arma intelligente, una cabina di pilotaggio interattiva basata su software, sensori integrati e un radar di nuova generazione, in grado di fornire 10.000 volte più dati rispetto ai sistemi attuali. In particolare, Tokyo intende sviluppare un successore per i suoi 90 jet da combattimento F-2, mentre Londra e Roma intendono sostituire in totale circa 240 jet Eurofighter.

“Il jet è destinato a essere un aereo stealth di sesta generazione, dotato di armi e radar avanzati, con la capacità di volare a velocità supersoniche, un passo avanti rispetto all’aereo da guerra F-35” sottolinea Sky News.

LA POSIZIONE DELL’ITALIANA LEONARDO

“Il ritmo del programma è straordinario ed è incentrato su basi solide, un’eredità industriale condivisa con ogni Paese, sotto la guida dei rispettivi governi” ha commentato Guglielmo Maviglia, Chief Global Combat Air Program Officer di Leonardo. “Dalla firma del trattato nel dicembre 2023, il programma ha visto un forte impegno da parte di tutti. Ognuno apporta qualità ed esigenze diverse, ma complementari. In questo momento stiamo lavorando per scambiare le reciproche conoscenze e raggiungere obiettivi comuni. Il programma è estremamente importante per l’Italia, per Leonardo, compresa la sede nel Regno Unito, e per l’industria italiana in generale. Il Gcap rappresenta il futuro dell’aereo da combattimento in una prospettiva di Sistema dei Sistemi, a beneficio delle generazioni a venire” ha concluso il manager del gruppo ex Finmeccanica.

I TIMORI DEGLI ANALISTI NEL REGNO UNITO SULLA TENUTA DEL PROGRAMMA GCAP

Tuttavia, oggi la tenuta del programma sembra barcollare nel Regno Unito secondo gli analisti alla luce dei recenti avvenimenti nella politica britannica.

Il partito laburista britannico, che ha vinto le elezioni del 4 luglio, potrebbe non impegnarsi nel progetto alla luce di una revisione annunciata la scorsa settimana sulle sue forze armate, che riferirà nella prima metà del 2025.

Il neo governo Starmer ha rifiutato infatti di impegnarsi fermamente e a lungo termine per il programma multinazionale di prossima generazione Global Combat Air Programme, citando la preoccupazione di influenzare la Strategic Defence Review (SDR). Si prevede che la revisione definisca le priorità strategiche del Regno Unito, i cambiamenti di acquisizione e le riforme degli appalti. I lavori sul progetto sono già iniziati, “in riconoscimento dell’urgenza delle minacce” affrontate dal Regno Unito, e si prevede che saranno consegnati ai legislatori nella “prima metà del 2025”.

E gli analisti temono che il programma Gcap sia ora seriamente a rischio. “Il Gcap è completamente impossibile se ci sarà una guerra in Europa nei prossimi cinque anni perché l’economia globale sarà completamente crollata”, ha affermato Justin Bronk, ricercatore senior per la potenza aerea e la tecnologia presso il Royal United Services Institute, un think tank sulla difesa del Regno Unito, ripreso da Breaking Defense.

L’IMPEGNO FINANZIARIO DI LONDRA FINORA

Sempre la testata specializzata americana ricorda che il precedente governo conservatore del Regno Unito si è impegnato a spendere 2 miliardi di sterline (2,6 miliardi di dollari) nel Gcap fino al 2025 e altri 12 miliardi di sterline (15,5 miliardi di dollari) in totale. Ma resta da vedere se il partito laburista manterrà quel livello di finanziamento, osserva Breaking Defense.

LE PAROLE DEL PRIMO MINISTRO STARMER

Durante il Farnborough International Airshow, il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha dichiarato che il progetto Gcap è “importante”.

Starmer ha ribadito che è in corso una revisione dell’intero settore della difesa britannica, ma ha tenuto a sottolineare che il programma, noto anche come Tempest in Gran Bretagna, stava facendo “progressi significativi”. “È un programma importante e so che le persone in sala vorranno sentirmelo dire”, ha aggiunto. Quindi, il premier inglese ha riconosciuto l’importanza del programma e i progressi significativi compiuti, sottolineando che il ministro della Difesa, John Healey, terrà una riunione la prossima settimana per discutere i benefici del progetto. Non resta che attendere l’incontro di questa settimana tra il nuovo ministro della difesa britannico e con gli omologhi di Italia e Giappone per saperne di più.

 

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