Skip to content

agenzia spaziale italiana

Che succede nell’Agenzia spaziale italiana (Asi)?

Agenzia spaziale italiana (Asi): le critiche dei sindacati interni e la posizione del vertice dell'Agenzia presieduta da Teodoro Valente

Mobilitazione del personale per l’Agenzia Spaziale italiana (Asi).

La Rappresentanze sindacale unitaria (Rsu) dell’Asi hanno proclamato lo stato di agitazione permanente e la stasi amministrativa.

Il 20 novembre 2024, nel corso di un’assemblea sindacale, straordinariamente partecipata, il personale dell’Agenzia Spaziale Italiana ha energicamente contestato l’iniziativa di modificare in termini restrittivi due regolamenti dell’Asi sull’orario di lavoro e le forme di lavoro da remoto. Iniziativa assunta dal nuovo vertice dell’ente con l’obiettivo di ridurre drasticamente il ricorso al lavoro flessibile inserendo, contestualmente, forme di controllo burocratiche e formali, slegate dalla performance, si legge nel comunicato delle Rsu.

Dall’Asi fanno sapere che all’interno dell’Agenzia c’è un momento di dibattito vivace e sentito: gli argomenti sollevati sono oggetto di un confronto ampio e dialogante. La  riflessione è necessaria per affrontare le sfide che arriveranno anche dalle prossime mansioni che attendono l’agenzia.

A inizio settimana infatti, nel corso dell’audizione sul Ddl economia dello spazio, il presidente dell’Agenzia spazia italiana, Teodoro Valente, ha assicurato che “Asi è pronta a presidiare le nuove attività che il Ddl disciplina”.

Dunque l’Agenzia dovrà cambia pelle, in modo da essere pronta “e pienamente in grado di presidiare le prossime attività che ne deriveranno” come dichiarato dal presidente. Pertanto la discussione dovrà riguardare sia la nuova disciplina, orario lavorativo, e lavoro agile, riformulazione della struttura, della flessibilità dipendenti coinvolti nella riformulazione del lavoro.

Tutti i dettagli sul confronto in atto nell’Agenzia spaziale italiana.

LA POSIZIONE DELLE RSU DELL’ASI

Da oltre una settimana il personale dell’Asi è in stato di agitazione permanente con stasi amministrativa dopo che il vertice ha paventato la possibilità di restrizioni dei due regolamenti riguardo l’orario di lavoro e le forme di lavoro da remoto.

Come spiega la nota della Rsu, “il personale dell’Asi si è espresso in termini in equivoci e particolarmente aspri, ed il documento finale dell’assemblea giudica gli interventi del Vertice come “offensivi, immotivati, anacronistici, controproducenti, vessatori e demotivanti”.

“Non si comprende la ragione di queste misure considerando che il ricorso al lavoro agile è una modalità collaudata da anni in Agenzia Spaziale Italiana. In epoca pandemica l’Asi riuscì a performare perfettamente con oltre il 90% di personale in smart-working. Peraltro, oggi, sia le indicazioni governative sia le attività negoziali in Aran orientano entrambe per il consolidamento delle forme di flessibilità in essere e per il loro potenziamento sino al superamento della prevalenza del lavoro in presenza”, ha dichiarato il segretario generale della Federazione UIL ScuolaRUA – Settore RUA, Attilio Bombardieri.

“Tornare indietro rispetto a esperienze concretamente positive è illogico e pregiudica anche altri ambiti quali l’attrattività dell’impiego presso l’Asi e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, colpendo in particolare le lavoratrici”, ha concluso Bombardieri esprimendo l’auspicio che il vertice dell’Asi riconsideri radicalmente questa iniziativa.

LE RIORGANIZZAZIONI DEGLI ULTIMI ANNI

Come ricorda la Federazione Lavoratori della Conoscenza (Flc Cgil), l’Agenzia è stata sottoposta a più riorganizzazioni: “una per Presidente, in sostanza una ogni 4/5 anni. Eppure le lavoratrici e i lavoratori di Asi hanno sempre garantito che le attività andassero avanti. E l’ultima riorganizzazione ha operato un vero e proprio rimescolamento del personale non sempre “ispirato” dal magnifico meccanismo della mappatura delle competenze, creando non poche difficoltà ad un numero importante di lavoratrici e lavoratori dell’Agenzia, come evidenziato anche nella recente indagine sul benessere organizzativo promossa dal CUG”.

L’ultima quella risalente allo scorso agosto, quando il vertice ha approvato la riorganizzazione dell’Agenzia con un assottigliamento degli uffici (pari a una riduzione del 30%), allo scopo di eliminare tutte quelle funzioni di responsabilità a cui non corrispondeva un’unità bensì un’unica persona, con un conseguente risparmio per l’Agenzia delle indennità delle responsabilità.

LA FLESSIBILITÀ NECESSARIA

Reduce dal recente successo della 75esima edizione dell’International astronautical congress (Iac) dello scorso ottobre 2024 a Milano,  la più importante manifestazione mondiale nel settore dello spazio che ha registrato quest’anno numeri record, l’Agenzia si trova in un momento di trasformazione.

Senza dimenticare che a settembre la Nasa ha valutato positivamente un progetto dell’Asi per realizzare la prima abitazione che ospiterà le donne e gli uomini che soggiorneranno sul nostro satellite nell’ambito del programma Artemis per la Luna.

Ed è per questo che i dipendenti ritengono sia fondamentale per l’Asi – per mantenere l’agenzia ai livelli di reputazione raggiunti nella comunità internazionale – garantire il giusto riconoscimento del capitale umano.

L’Asi è sì un’agenzia pubblica, ma i suoi dipendenti non sono sportellisti, pertanto è quanto più necessario rimodulare l’orario di lavoro in modo che sia regolamentata in maniera diversa la flessibilità. Alla luce che l’Agenzia è un ente particolare che lavora con tutto il mondo, con orari che esulano dall’ordinario 9-18.

NON SOLO LAVORO AGILE

Dunque la riflessione necessaria non si esaurisce intorno all’ipotesi ventilata di una riduzione del lavoro agile, bensì il discorso è molto più ampio e riguarda una riforma della struttura che tenga conto della flessibilità necessaria dell’orario lavorativo e per le nuove competenze che arriveranno.

LA POSIZIONE DEL PRESIDENTE VALENTE IN VISTA DELLA LEGGE SPAZIALE

Proprio alla nuova fase che si prospetta ha fatto riferimento il presidente Valente, nel corso dell’audizione sul Ddl economia dello spazio lo scorso 26 novembre, convocata dalla commissione Attività produttive della Camera, dove ha assicurato che “Asi è pronta a presidiare le nuove attività che il Ddl disciplina”.

“A nostro avviso il disegno di legge completa il quadro normativo nazionale, stimola e promuove lo sviluppo di attività private creando certezza del diritto, adegua il quadro normativo a quello dei principali Paesi con cui l’Italia intrattiene relazioni nel settore spaziale e stimola il tessuto produttivo nazionale della filiera aerospaziale attraverso l’introduzione del Fondo per la space economy” ha spiegato Valente.

Per il presidente dell’Agenzia spaziale italiane “essere dotati a breve, per quanto riguarda l’Italia, di uno strumento normativo organico a livello nazionale consentirà sicuramente di operare in un quadro efficiente e consapevole delle possibilità e delle regole che porteranno nel prossimo futuro lo spazio ad essere un ambito sempre più commercialmente diffuso”.

Dunque, “per l’Agenzia l’operatività non si limiterà esclusivamente alle questioni di carattere autorizzativo, ma riguarderà anche il supporto all’intero ecosistema nazionale, composto da enti di ricerca, università, aziende grandi, medie e piccole, start up, nello svolgimento dei programmi spaziali, per fare in modo che le risorse pubbliche messe a disposizione degli operatori possano assumere il “ruolo” di volano moltiplicatore. Gli strumenti previsti dal Ddp consentiranno alle nostre piccole e medie imprese una migliore capacità e condizione di competere a livello europeo ed auspicabilmente internazionale” ha concluso Valente.

I PROSSIMI PASSI

Infine, riguardo all’agitazione in corso, il vertice ha dato l’assoluto disponibilità al dialogo più ampio riconoscendo importanza e contributo dei suoi dipendenti.

Torna su