Iveco sprinta in Borsa per i rinnovati rumors circa l’interesse di Leonardo per Iveco Defence Vehicles (IDV), la divisione dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato da Exor.
Sale a Piazza Affari il titolo di Iveco Group, produttore di veicoli commerciali, bus e mezzi da difesa, dopo che Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore ha scritto che Iveco Defence potrebbe partecipare alla mega commessa per i nuovi carri dell’esercito italiano per la neonata joint-venture Leonardo-Rheinmetall come subfornitore (di scafi di entrambi i veicoli e il motore dei Lynx).
Per la società dedicata ai veicoli militari del gruppo controllato dalla famiglia Agnelli si tratterebbe di una quota del 15-17%, presa dal 50% dei lavori che saranno assegnati a Leonardo.
Considerando che la commessa vale oltre 20 miliardi di euro, si tratterebbe di ordini per ben oltre 1,5 miliardi di euro da spalmare su un decennio per una società che fattura circa 1 miliardo di euro e attualmente ha un portafoglio ordini superiore a 4 miliardi di euro, fanno notare gli analisti di Equita.
Ma non finisce qui: il Sole 24 Ore rilancia anche le indiscrezioni sul fronte delle cessioni, visto che Leonardo avrebbe anche in corso trattative per acquisire Iveco Defence, ma ci sarebbero divergenze sulla valutazione. Ipotesi che ciclicamente ritorna.
D’altronde Leonardo conta già su una collaborazione con l’Iveco tramite la sua controllata Oto Melara, nell’ambito dell’attuale Cio, capofila dell’industria negli armamenti terrestri per lo sviluppo e la produzione di veicoli blindati come il Centauro (I e II) e il supporto ai veicoli.
Tutti i dettagli.
RUMORS SULL’INGRESSO NELLA MAXI COMMESSA PER I CARRI ARMATI DELL’ESERCITO ITALIANO
Gli acquisti sono scattati dopo i rumors sul possibile ingresso di Iveco Defence Vehicles (Ivd) è nella partita tra il gruppo della difesa e aerospazio guidato da Roberto Cingolani e il colosso della difesa tedesco Rheinmetall.
Secondo il quotidiano confindustriale, infatti, “la società di armamenti terrestri che produce veicoli blindati a ruote, motori, camion usati dalle forze armate sta negoziando con Leonardo una partecipazione significativa alla produzione dei futuri carri armati e cingolati di fanteria (Aics) per l’Esercito italiano.”
Il valore delle commesse in ballo ammonta a circa 23,2 miliardi di euro da spalmare in oltre 15 anni. In base agli accordi, il Panther KF51 sviluppato da Rheinmetall sarà la base per il Mbt, nuovo carro armato da combattimento principale che sostituirà l’Ariete mentre la nuova piattaforma Lynx risponderà alle esigenze del programma Armored Infantry Combat System (Aics). Entrambi i mezzi saranno italianizzati, con il 60% delle attività sviluppate in Italia.
QUALE RUOLO COME EVENTUALE SUBFORNITORE
“Secondo una fonte autorevole a Iveco Defence, presieduta da Alessandro Nasi, uno dei soci della cassaforte Giovanni Agnelli & C. che controlla Exor, essenzialmente verrebbero asssegnate a Ivd forniture per gli scafi di entrambi i veicoli e il motore dei Lynx, oggi costruito in Germania” rileva Dragoni sottolineando che “Il negoziato è in fase avanzata, ma non ancora concluso.”
“Considerando – scrive Equita ripresa da Radiocor – che la commessa vale oltre 20 miliardi si tratterebbe di ordini per ben oltre 1,5 miliardi da spalmare su un decennio per una società che fattura circa 1 miliardo e attualmente ha un portafoglio ordini superiore a 4 miliardi”.
SUL TAVOLO ANCHE IL DOSSIER DI UNA CESSIONE DI IDV A LEONARDO
Ma questo non è l’unico filone che riguarda il futuro di Iveco Defence Vehicles e il gruppo ex Finmeccanica.
Sempre il Sole 24 Ore rilancia l’indiscrezione secondo cui Leonardo starebbe preparando un’offerta da sottoporre al gruppo Iveco per acquisire la divisione Idv, con cui vanta appunto una storica collaborazione attraverso Oto Melara. Tuttavia, il nodo è il prezzo mentre gli analisti ragionano sull’operazione.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
Il gruppo di Piazza Monte Grappa offrirebbe 750 milioni mentre Iveco chiederebbe “qualche centinaio di milioni oltre 1 miliardo”. Si tratta, secondo Equita, “dell’ulteriore conferma dell’esistenza di negoziazioni, ma la questione valutativa potrebbe far arenare la trattativa”.
La conclusione del broker è che “pur ritenendo che gli attuali multipli del settore difesa giustifichino valori superiori”, la valutazione complessiva di Iveco Defence è di “circa 1 miliardo”, in quanto gli analisti ritengono “difficile per Iveco riuscire a massimizzarla, sapendo che Leonardo è l’unico compratore naturale che non avrebbe problemi col ‘golden power’ del governo italiano”.
Anche per Intermonte “la notizia va nella direzione” ipotizzata “nelle scorse settimane, ovvero che lo scenario derivante dall’affidamento della commessa dell’Esercito Italiano alla joint venture tra Leonardo e Rheinmetall era promettente per Iveco Defence Vehicles”, perché, tra le altre cose, “potrebbe ricevere ordini grazie alla propria presenza produttiva sul territorio italiano”, riporta ancora Radiocor. Una quota del 16% della commessa totale per Iveco Defence si tradurrebbe “in circa 130 milioni di ricavi annui”.
Quanto a Leonardo, riepilogano da Intermonte, il gruppo “ha flessibilità finanziaria per M&A” ma secondo gli analisti “il focus strategico sia su Spazio e Cyber, mentre l’eventuale acquisizione del business difesa di Iveco avverrebbe esclusivamente su basi di opportunità finanziaria (e ridurrebbe la flessibilità per altre operazioni)”.