Novità in arrivo (ma anche ritardi) per il Future Combat Air System (Fcas), il progetto di sistema di combattimento aereo del futuro di Germania, Francia e Spagna.
Parigi, Berlino e Madrid perfezioneranno la configurazione del sistema di combattimento aereo di sesta generazione in un vertice a dicembre, prima che il progetto congiunto passi alla fase dimostrativa. È quanto ha riferito Emmanuel Chiva, direttore della Direction Générale de l’Armement (Dga), in audizione presso la commissione difesa dell’Assemblea nazionale, sebbene abbia accennato a possibili ritardi per il programma, riporta Defense News.
Lanciato nel 2017, il programma franco-tedesco-spagnolo per il caccia di sesta generazione è progettato per sostituire il Rafale francese e gli Eurofighter tedeschi e spagnoli a partire dal 2040. Il Fcas ruota attorno allo sviluppo di un aereo da caccia di prossima generazione, di portaerei remote e di un cloud da combattimento. Il progetto coinvolge le società di difesa nazionali Dassault Aviation, Airbus e Indra.
Tuttavia, il programma sconta ritardi dal momento che le aziende coinvolte discutevano sulla proprietà intellettuale e sulle politiche di esportazione.
La Francia ha incluso i fondi per la seconda fase del Fcas nel suo bilancio della difesa del 2025, ha precisato Chiva.
Nel frattempo, anche il progetto franco-tedesco avviato nel 2017 Main Ground Combat System – Mgcs per sviluppare un futuro sistema di combattimento terrestre basato su un carro armato da combattimento principale sta affrontando alcuni ritardi, secondo il capo della Dga francese.
Tutti i dettagli.
I PROSSIMI STEP PER IL FCAS
“Non posso garantire che questa data verrà rispettata, poiché dipenderà in particolare dalle scadenze elettorali di alcuni partner”, ha precisato Chiva. Il riferimento è al partner tedesco del programma, dal momento che nel settembre 2025 si terranno le elezioni in Germania.
A CHE PUNTO È IL PROGRAMMA
Nel dicembre 2022 il programma Fcas è decollato con l’aggiudicazione del contratto di Fase 1B.
A nome dei governi di Francia, Germania e Spagna, la Direzione generale francese per gli armamenti (DGA) ha assegnato a Dassault Aviation (che rappresenta la Francia), Airbus (Germania), Indra (Spagna), Eumet e ai loro partner industriali il contratto per il dimostratore Phase 1B del Future Combat Air System (Fcas). Questo contratto storico, del valore di 3,2 miliardi di euro, coprirà i lavori sul dimostratore Fcas e sui suoi componenti per circa tre anni e mezzo. Le tre nazioni continuano a lavorare su tutti e tre gli elementi NGWS (Next Generation Weapon System): aerei da combattimento, portaerei remote e cloud da combattimento.
I NODI
Nel novembre 2023 il ministro della Difesa del Belgio ha rivelato che entro giugno 2025 il paese diventerà la quarta nazione partner insieme a Germania, Francia e Spagna ad aderire al programma di caccia di sesta generazione Future Combat Air System (Fcas).
Come ricorda Breaking Defense, l’ingresso belga nel programma Fcas non è stato privo di controversie. La francese Dassault si era pubblicamente espressa contro l’ingresso nel programma di paesi europei che hanno già optato per il caccia americano F-35.
L’adesione belga è un segno di progresso per un programma che ha dovuto affrontare difficoltà politiche fin dall’inizio. L’ultimo colpo è arrivato sempre lo scorso novembre con un rumor diffuso da un quotidiano britannico. Secondo il Times, Berlino stava valutando la possibilità di abbandonare il programma Fcas, per unirsi al programma rivale Gcap guidato dal Regno Unito con Italia e Giappone. Ipotesi rigettata da Berlino ma che non ha fatto altro che contribuire ai timori e alle incertezze sulla tenuta del programma.
FCAS IN RITARDO SULLA TABELLA DI MARCIA?
La direzione degli armamenti francese ha dichiarato l’anno scorso che si aspettava che la Fase 2 iniziasse all’inizio del 2026.
La dottrina francese richiede che il futuro caccia sia in grado di trasportare armi nucleari come parte del programma di deterrenza del paese, oltre a essere in grado di operare da una portaerei e avere potenziale di esportazione, ha affermato Chiva. La Francia all’inizio di questo mese ha dato il via allo sviluppo del futuro standard F5 per il caccia Rafale, che include un drone da combattimento aereo che fungerà da gregario senza equipaggio e la capacità di trasportare il futuro missile nucleare ipersonico SNA4G, segnala ancora Defense News.
“Oggi, il Fcas è un oggetto che deve ancora essere definito”, ha spiegato Chiva. “In ogni caso, ci sarà un successore del Rafale F5, poiché le nostre esigenze di deterrenza e quelle del nuovo componente aviotrasportato, lo SNA4G, dovranno essere prese in considerazione”.
LA CONCORRENZA CON IL GCAP
Lo scorso marzo il presidente esecutivo di Airbus, Guillaume Faury, in un’intervista a Le Monde sollecitava la politica: “Dobbiamo continuare a tutelare il finanziamento delle fasi successive del Fcas, altrimenti ci sarà un problema. Invece di costruire l’Europa della difesa, continueremo a frammentarla, come abbiamo fatto con il Rafale, l’Eurofighter e il Gripen svedese”, dichiara Guillaume Faury. “Forse arriverà il momento in cui nuovi partner si uniranno al Fcas o al programma Gcap”, aggiunge.
Il programma Global Combat Air Program (Gcap) è un’iniziativa separata tra Regno Unito, Giappone e Italia per sviluppare congiuntamente una nuova generazione di aerei da combattimento.
Il trilaterale tra i ministri della Difesa di Italia, Regno Unito e Giappone, avvenuto la scorsa settimana a margine dei lavori del G7 della Difesa di Napoli, ha confermato l’obiettivo di far nascere “entro fine anno” la struttura organizzativa del Gcap, il programma per il caccia di sesta generazione che dovrebbe essere prodotto dal 2035.
I PROGRESSI SUL PROGRAMMA MGCS
Infine, come per il parallelo Fcas, anche il Mgcs rischia di subire ritardi. Il programma è gestito da Knds, consorzio franco-tedesco formato dai gruppi per la difesa Krauss-Maffei Wegmann (Kmw, Germania) e Nexter Defence Systems (Francia) in cooperazione con Rheinmetall.
La creazione della società di progetto congiunta tra Knds Germania, Knds Francia, Rheinmetall e Thales “sta richiedendo un po’ di tempo”, ha ammesso Chiva. Ciò significa che i primi ordini di sviluppo, che erano previsti per l’inizio del 2025, arriveranno “senza dubbio” più avanti l’anno prossimo, secondo il capo della Dga francese, che non ha specificato cosa sta causando il ritardo.