skip to Main Content

Dazi

Suv elettrici, perché Volkswagen (e non solo) punta sugli Usa ma non sull’Ue

Volkswagen investirà 2 miliardi di dollari per produrre veicoli elettrici negli Stati Uniti e accedere ai sussidi dell'Inflation Reduction Act. Un'altra casa tedesca, Bmw, farà lo stesso. Tutti i dettagli.

Scout Motors, marchio di veicoli fuoristrada elettrici di proprietà del gruppo Volkswagen, ha annunciato un investimento da 2 miliardi di dollari per costruire uno stabilimento in Carolina del sud, negli Stati Uniti, dedicato alla produzione di pick-up e SUV.

OLTRE 4000 POSTI DI LAVORO

La fabbrica potrebbe creare quattromila posti di lavoro o anche più, per una produzione annua stimata sulle 200.000 unità. I lavori dovrebbero partire verso la metà del 2023, e la produzione iniziare per la fine del 2026. Scout Motors sta cercando anche degli investitori esterni.

COSA VUOLE FARE VOLKSWAGEN CON SCOUT MOTORS

Volkswagen è entrata in possesso di Scout Motors nel 2021, quando è stata finalizzata l’operazione per l’acquisto di Navistar, azienda statunitense di veicoli commerciali nata a seguito della riorganizzazione di International Harvester: la società possedeva il marchio Scout, attivo dagli anni Sessanta agli anni Ottanta.

Attraverso Scout, Volkswagen punta a conquistare una fetta del mercato statunitense dei fuoristrada: si ritroverà però a competere non soltanto con case automobilistiche già ben radicate, come Ford (che ha aggiornato di recente lo storico Ford Bronco) e Jeep (che produce il SUV ibrido Wrangler), ma anche nuove realtà come Rivian (sostenuta da Amazon) e il suo SUV elettrico RS1.

IL CONTRIBUTO DELL’INFLATION REDUCTION ACT

A fine febbraio Audi, un altro marchio del gruppo Volkswagen, ha detto che potrebbe costruire uno stabilimento negli Stati Uniti – al momento non ne possiede – per approfittare dei sussidi offerti dall’Inflation Reduction Act, la legge da 369 miliardi di dollari di stimoli alla manifattura americana di tecnologie legate alla transizione energetica, come i veicoli elettrici e le batterie.

– Leggi anche: Batterie, Tesla molla la Germania e punta ai fondi di Biden

Quanto a Volkswagen, la società ha fatto sapere di voler produrre 90.000 veicoli elettrici nel 2023 dalla sua fabbrica di Chattanooga, nel Tennessee. Il suo nuovo SUV elettrico Volkswagen ID.4, inoltre, dovrebbe poter accedere quest’anno ai crediti d’imposta all’acquisto previsti dall’Inflation Reduction Act, dal valore massimo di 7500 dollari.

Volkswagen sta anche lavorando all’aggiornamento dei suoi stabilimenti in Messico, a Puebla e a Silao, per dare inizio alla produzione di motori e componenti per le auto elettriche. L’Inflation Reduction Act non supporta solo la manifattura statunitense, ma l’intera filiera nordamericana (Messico e Canada inclusi).

ANCHE BMW PUNTA SUGLI STATI UNITI

La Carolina del sud è un importante polo dell’industria automobilistica statunitense, con oltre cinquecento aziende e 75.000 lavoratori nel comparto.

Lo stabilimento più grande di BMW negli Stati Uniti, ad esempio, si trova proprio nella Carolina del sud. L’azienda – tedesca come Volkswagen – ha annunciato lo scorso ottobre che investirà 1,7 miliardi di dollari nella costruzione di veicoli elettrici nello stato: 1 miliardo verrà speso per riconvertire alla nuova produzione la fabbrica di Spartanburg; 700 milioni, invece, andranno in un nuovo impianto di assemblaggio di batterie a Woodruff.

– Leggi anche: Auto elettriche, Ford fugge dall’Ue per i soldi di Biden negli Usa?

Back To Top