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Auto

Volkswagen, Bmw e Daimler, come sarà la cura dimagrante delle case auto in Germania

Da Volkswagen a Bmw, passando per Daimler: le cause auto tedesche e programmano tagli ai posti di lavoro

In Germania la pandemia da Covid ha colpito duro e frenato, bruscamente, il settore auto, che in fase di ristrutturazione e ripartenza taglia ora posti di lavoro.

Tra gli ultimi annunci sul tema c’è quello della società del camion Man, del gruppo Volkswagen, che potrebbe lasciare a casa 9.500 dipendenti. Anche Daimler ha in programma numerosi tagli, come Bmw.

Tutti i dettagli.

VOLKSWAGEN SNELLISCE MAN

La società tedesca dei camion Man, che fa parte di Traton SE, divisione di produzione di autocarri quotata di Volkswagen, ha annunciato di voler tagliare un terzo della sua forza lavoro, ovvero 9.500 posti, tra Germania e Austria.

OBIETTIVO RISTRUTTURAZIONE

L’obiettivo di Man è quello della ristrutturazione, che dovrebbe portare risparmi per 1,8 miliardi di euro a livello annuale. La società vuole raggiungere il ritorno operativo sulle vendite di MAN all’8% entro il 2023.

Circa il 55% del personale aziendale si trova in Germania, mentre il resto all’estero.

BMW: TAGLIO DI 10.000 POSTI DI LAVORO

L’opzione tagli è stata già presa in considerazione anche in casa Bmw, che ha deciso, secondo quanto riportato da Reuters, di non estendere i contratti di 10.000 lavoratori, proprio a causa della crisi post Covid.

La società con sede a Monaco di Baviera ha raggiunto un accordo con il comitato aziendale su un pacchetto di “misure per il personale per un futuro sostenibile”.

I TAGLI DI DAIMLER

Nelle scorse settimane sulla stampa tedesca si sono rincorse le voci di un taglio importante dei dipendenti. Si ritiene che Daimler sia pronta a tagliare oltre 30.000 dipendenti. Secondo quanto scritto da Handelsblatt, la società ha intenzione di tagliare 20.000 posti di lavoro, più dei 15.000 a rischio di cui aveva parlato il direttore delle risorse umane Wilfried Porth. Il taglio interesserà il 30% dei dipendenti.

L’azienda tedesca è pronta anche a chiudere qualche impianto. A rischio anche la joint venture messicana con Nissan, Aguascalientes e gli stabilimenti in Brasile o in Sudafrica.

L’OPZIONE DI SALVATAGGIO: 4 GIORNI DI LAVORO

Intanto, il più grande sindacato tedesco, IG Metall, ha proposto di pensare ad una settimana lavorativa di quattro giorni per aiutare a garantire posti di lavoro contro le ricadute economiche della crisi del coronavirus e dei cambiamenti strutturali nell’industria automobilistica.

“La settimana di quattro giorni … potrebbe consentire di mantenere i posti di lavoro nell’industria invece di demolirli”, ha detto Joerg Hofman di IG Metall al quotidiano Sueddeutsche Zeitung.

IL NEIN DELLA MERKEL AI SUSSIDI ALLE AUTO A BENZINA E DIESEL

In questo contesto, un duro colpo al settore arriva dal No di Angela Merkel ai sussidi alle auto diesel e benzina. In un vertice tra rappresentanti del governo, presidenti dei Länder con presenza di industrie automobilistiche, manager dell’automotive e sindacalisti, si legge in un articolo di Start Magazine, la cancelliera ha chiuso definitivamente le porte all’ipotesi che nuovi aiuti di Stato possano sostenere il vecchio modello di produzione, ovvero auto a benzina e diesel.

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