Conti in rosso per il gruppo automobilistico tedesco Daimler nel secondo trimestre. A pesare è l’effetto Covid, mentre si rincorrono le voci di un taglio importante dei dipendenti e di una riorganizzazione interna della società per ridurre costi ed efficientare i processi.
Tutti i dettagli.
I NUMERI
Partiamo dai numeri. Il lockdown ha portato ad un drastico calo delle vendite totali del Gruppo, che sono diminuite del 34% a 541.800. I ricavi sono scesi significativamente del 29% a 30,2 miliardi di euro, contro i 42,7 miliardi di euro del 2 ° trimestre 2019.
L’EBIT registrato è meno 1.682 milioni di euro (2 ° trimestre 2019: meno 1.558 milioni euro). Le perdite del gruppo si attestano a 1.906 milioni di euro, contro la perdita del secondo trimestre 2019 pari a 1.242 milioni di euro.
LE DICHIARAZIONI DI OLA KALLENIUS
Resta solida, però, la liquidità netta industriale. “A causa della pandemia senza precedenti di Covid-19, abbiamo dovuto sopportare un trimestre difficile”, ha commentato il ceo di Daimler, Ola Kallenius. “Ma la nostra liquidità industriale netta è una testimonianza di un efficace controllo dei costi e della gestione della liquidità, che dobbiamo continuare a far rispettare”.
LA RIPRESA PASSA PER L’ELETTRICO
“Ora – ha aggiunto il Ceo – stiamo vedendo i primi segni di un recupero delle vendite, specialmente per le autovetture Mercedes-Benz, con una domanda in crescita per i nostri modelli di fascia alta e i nostri veicoli elettrificati”.
VERSO UN TAGLIO DI 30MILA POSTI DI LAVORO?
Previsioni di ripresa a parte, però, sulla stampa tedesca continuano a rincorrersi le voci di un taglio importante dei dipendenti. Si ritiene che Daimler sia pronta a tagliare oltre 30.000 dipendenti. Secondo quanto scritto da Handelsblatt la scorsa settimana, la società ha intenzione di tagliare 20.000 posti di lavoro, più dei 15.000 a rischio di cui aveva parlato il direttore delle risorse umane Wilfried Porth.
Il taglio interesserà il 30% dei dipendenti.
DAIMLER VALUTA CHIUSURA IMPIANTI
L’azienda è pronta anche a chiudere qualche impianto. A rischio la joint venture messicana con Nissan, Aguascalientes e gli stabilimenti in Brasile o in Sudafrica.
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETA’
Tagli o meno, quello che è certo è che Daimler pensa ad una ristrutturazione, anche interna. Alcuni settori, dal motore al cambio, dall’hardware al software, saranno riorganizzato in unità uniche, con l’obiettivo di creare sinergie e accelerare il passaggio all’elettrico.