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Uber

Se Uber sostituisse il trasporto pubblico

Nella cittadina di Innisfil non c’è un servizio di trasporto pubblico locale, a fra spostare i cittadini saranno le auto di Uber Mentre in Italia si sta discutendo se bloccare i suoi servizi, c’è una cittadina che ha fatto di uber la sua azienda di trasporto pubblico locale. Sì, a Innisfil, a nord di Toronto,…

Nella cittadina di Innisfil non c’è un servizio di trasporto pubblico locale, a fra spostare i cittadini saranno le auto di Uber

Mentre in Italia si sta discutendo se bloccare i suoi servizi, c’è una cittadina che ha fatto di uber la sua azienda di trasporto pubblico locale. Sì, a Innisfil, a nord di Toronto, non ci sono autobus, ma auto nere che li sostituiscono, garantendo spostamenti veloci, puntuali ed economici. Ma soprattutto comodi e personalizzati. Proviamo a capire qualcosa in più.

Cosa è Uber

Uber è una start up con sede a San Francisco che ha creato un’applicazione: si tratta, dunque, di un servizio digitale. Un servizio, però, che si traduce nella realtà quotidiana in passaggi a prezzi bassi, rappresentando una forma di concorrenza diretta per le compagnie di trasporto tradizionali.

Obiettivo della casa di San Francisco, infatti, è rappresentare una valida alternativa alle auto provate, ai mezzi di trasporto e ai taxi. E ci prova sfruttando il potenziale della sharing economy. Gli automobilisti sfruttano la propria stessa auto per trasformarsi in strumenti per il trasporto urbano altrui.

Nei primi mesi, Uber era un’app per richiedere auto di lusso in alcune zone metropolitane. Negli anni, l’azienda è cresciuta, si è rinnovata e ha allargato il proprio business, modificando le abitudini. Che si tratti di una corsa, di un sandwich o di un pacco, la  casa di San Francisco prova a dare alle persone quello che vogliono, quando vogliono.

“Per tutte le donne e gli uomini che guidano con Uber, l’app rappresenta una nuova e flessibile fonte di guadagno. Per quanto riguarda le città, diamo vigore alle economie locali, miglioriamo l’accesso ai trasporti e rendiamo le strade più sicure. Se i trasporti sono affidabili, tutti ne beneficiano, soprattutto quando fuori nevica!”, si legge sul sito dell’azienda.

Uber: la storia

La storia di Uber ha una data di inizio e una di svolta. L’idea nasce nel lontano 2008, quando in una nevosa serata a Parigi, Travis Kalanick e Garrett Camp non riuscivano a fermare un taxi. In quel momento hanno desiderato l’esistenza di un servizio di prenotazione attraverso un clic.

Fin da subito l’idea ha avuto un gran successo. Ma è il 2013 l’anno importante per la casa di San Francisco: se è vero che Travis Kalanick aveva già raccolto 3 round di finanziamento (11 milioni di Benchmark Capital e altri due round, 32 milioni in tutto da Menlo Ventures, Jeff Bezos e Goldman Sachs), è vero anche che la società era in una situazione di stallo. Uber aveva bisogno di tanti soldi per portare l’azienda ad avere un’espansione su nuovi mercati.

UberI fondatori sono costretti a bussare a diverse porte, finchè non si apre quella di Google. Il Ceo di Uber conosce David Krane, uno dei partner di Google Ventures. Krane è il ponte giusto per arrivare a Larry Page, il cofounder di Google. La società di San Francisco porta a casa ben 258 milioni di euro.

Da quell’anno, è stato un crescendo. Uber approda in tutto il mondo, scommette sulle driverless car e sui servizi di consegna a domicilio del cibo.

Se l’azienda punta al trasporto pubblico

Uber punta anche al trasporto pubblico. Innisfil, cittadina situata a nord di Toronto, ha lanciato questa settimana un progetto pilota da 100mila dollari canadesi (circa 65.800 dollari) per garantire ai suoi cittadini degli spostamenti comodi e veloci, ingaggiando Uber come azienda di trasporto pubblico locale. All’interno della città non è possibile spostarsi con mezzi pubblici e da qui l’idea delle auto.

Solo quando l’esperimento sarà concluso allora l’amministrazione valuterà se e in che modo adibire un servizio di trasporto pubblico il cui costo però, non è sostenibile per le casse dell’amministrazione (600mila dollari canadesi per il primo anno e 300mila dollari canadesi per i successivi, rispettivamente 394mila euro e 197.430 euro). L’altra soluzione sarà proseguire con Uber.

Ma scendiamo nei dettagli del progetto. Gli abitanti di Innisfil che avranno bisogno di spostarsi, dovranno solo aprire l’app di Uber, inserire i dati della propria carta di credito e prenotare il servizio. Il costo della corsa è di 5 dollari canadesi (3,2 euro): la stessa tariffa di un biglietto autobus nella città di Toronto. L’auto sarà condivisa con altre persone dirette nello stesso posto. Unico problema: il servizio il lunedì mattina, quando il traffico raggiunge il picco, l’attesa dell’auto prevista è di 6-8 minuti massimo.

L’accordo con Uber è arrivato dopo la presentazione di un bando di gara in materia organizzato dal comune, a cui si sono presentate diverse compagnie di taxi locali. Dobbiamo dire che non sono mancate le polemiche: Manjot Saini, titolare della società nuova di zecca, Global Taxi Innisfil, ha detto al New York Times che l’offerta da lui presentata era più conveniente di quella di Uber (50 centesimi di meno a corso), ma gli è stato spiegato che Uber è risultato migliore sotto il profilo tecnologico.

Non è la prima volta

Qualche precedente c’è. E non è solo Uber ad aver avuto l’idea di affacciarsi al mercato del trasporto pubblico.

Nel 2014 il governo di Pinellas Park, in Florida, ha eliminato, a causa dei tagli di bilancio, due linee di autobus meno percorse. Per compensare, le autorità hanno raggiunto un accordo con Uber, consentendo ai residenti di raggiungere la propria meta con uno sconto del 50% sul costo della corsa, pagando un massimo di 3$ per ogni viaggio. L’accordo è costato al governo locale di Pinellas Park circa 40.000 dollari, un quarto di quello che sarebbe costato tenere in vita le vecchie linee autobus. Le scorse settimane il governo ha iniziato a sovvenzioare tutte le corse Uber nella Contea che portano alle fermate autobus o metro. L’auto Uber “Non dovrebbe essere qualcosa che si prende in sostituzione al Bus, ma è come prendere il bus”, ha commentato Ashlie Handy, un portavoce per la Transit Authority Pinellas Suncoast.

Uber e LyftAnche Lytf, rivale di Uber, è protagonista di un programma simile. Anzi, di più programmi simili: uno lanciato nella vicina città di Altamonte Springs, l’altro nella città di Centennial in Colorado. Anche il Miami-Dade County spera di avviare accordi con Uber e Lyft, utilizzando ben 575.000 $ di una sovvenzione federale per il trasporto pubblico.

Se è vero che le partnership con Uber e Lyft potrebbero salvare il denaro pubblico è anche vero che questi programmi potrebbero portare una serie di importanti questioni da risolvere. C’è da dire che i servizi come Uber e Lyft, a dispetto dei servizi di trasporto pubblico locale, non sono accessibili a tutti: chi non ha uno smartphone, per esempio, non potrà prenotare un’auto. Non solo: non garantiscono l’accesso alle persone con disabilità.

Sostituire i mezzi di trasporto pubblico con i servizi Uber e Lyft non sarà certo cosa facile, ma basterà risolvere le questioni aperte, per ottimizzare il trasporto pubblico e tagliare le emissioni (corse solo su richiesta, niente autobus vuoti che viaggiano ad orario).

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