Stangata Rc auto per gli automobilisti. È robusto il salto dei prezzi delle polizze Rc auto. Ecco tutti i dettagli che emergono da una nota dell’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni presieduto da Luigi Federico Signorini (nella foto).
COME ACCELERANO I PREZZI DELL’RC AUTO
Salto dei prezzi delle polizze Rc auto. Secondo l’ultima indagine Ivass, per i contratti sottoscritti nel mese di ottobre 2023, il prezzo medio dell’assicurazione auto è di 388 euro, in aumento del 7,9% su base annua in termini nominali. In termini reali, precisa l’Istituto di vigilanza, l’aumento è del 6,2%. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 239 euro, stabile su base annua.
RC AUTO, I CONFRONTI DELL’IVASS
Rispetto ai 388 euro di media nazionale, il premio effettivo, rileva l’Ivass, risulta più elevato al Centro, dove di pagano 424 euro, e al Sud, dove invece si arriva a 413 euro. L’Istituto sottolinea che sono ampiamente diffuse le clausole di guida esperta (63,6%) e risarcimento in forma specifica (27,2%).
L’ANALISI DEI PERITI
Aiped, l’associazione periti estimatori danni, giudica “anomali i forti rincari delle polizze rc auto certificati dall’Ivass, con le tariffe salite ad ottobre del +7,9% su base annua in termini nominali”. “Da tempo solleviamo la questione dei costi in capo alle compagnie di assicurazioni che si riflettono poi sulle tariffe praticate al pubblico. – spiega il presidente Aiped, Luigi Mercurio – Nell’ultimo anno abbiamo assistito a cambiamenti nel comparto assicurativo che hanno determinato un vero stravolgimento del concetto di perizia, attraverso l’utilizzo sempre più diffuso dei sistemi da remoto, perizie in authority, videoperizie e addirittura il crescente ricorso alla IA (intelligenza artificiale) da parte delle compagnie di assicurazioni. A questo si aggiungono le sempre maggiori concentrazioni di incarichi peritali a società di gestione dei sinistri, che stanno evidenziando gravi criticità anche per l’esistenza di sempre maggiori vincoli cui è sottoposto nelle proprie valutazioni il perito”. “I pericoli di tali cambiamenti non sono solo per gli operatori del settore, ma anche per gli assicurati: una perizia svolta da remoto o da operatori non qualificati non consente di accertare con precisione la complessità di un danno da sinistro stradale, determinando un maggiore costo che sarà scaricato sugli utenti finali attraverso un incremento delle tariffe rc auto, come dimostrato oggi dall’Ivass”, conclude Mercurio.
IL COMMENTO DEI CONSUMATORI
I rincari dell’rc auto registrati ad ottobre “sono mostruosi e confermano purtroppo in pieno le nostre previsioni circa l’andamento delle tariffe assicurative nel corso del 2023”. Lo afferma Assoutenti commentando i dati forniti oggi dall’Ivass. “A dicembre dello scorso anno avevamo previsto come le tariffe rc auto avrebbero subito sostanziosi aumenti nel corso del 2023, e i dati dell’Ivass ci danno purtroppo ragione. – spiega il presidente Furio Truzzi – Incrementi del tutto ingiustificati che non rispondono né ad un aumento dei costi in capo alle imprese assicuratrici, né ad un aumento dell’incidentalità, ma sono dovuti unicamente alle troppe anomalie del comparto assicurativo, dove le compagnie dettano legge imponendo clausole illecite ai propri clienti che fanno salire i prezzi”. Sul fronte territoriale, è Prato la provincia che registra il costo più alto della polizza rc auto, con una media di 558 euro, superiore addirittura a Napoli (al secondo posto con 555 euro) e Caserta (terza con 499 euro). – analizza Assoutenti – Sul fronte opposto, Enna vanta le tariffe più basse d’Italia, con una media di 277 euro a polizza, seguita da Potenza (290 euro) e Oristano (291 euro). A Caltanissetta e Vercelli si registrano invece gli incrementi annui più elevati (+12%), seguite da Roma e Milano (+10%), mentre a Catanzaro le tariffe aumentano “solo” del +3,6% su base annua. “A fronte di tali numeri, l’Ivass si limita a fare da “notaio”, quando invece dovrebbe intervenire per bloccare pratiche scorrette e tutelare gli assicurati. – prosegue Truzzi – L’ennesima dimostrazione di come il settore assicurativo necessiti di una radicale riforma che introduca maggiore concorrenza e maggiori tutele per gli assicurati”.
L’impennata delle tariffe rc auto determina una maxi-stangata da complessivi 910 milioni di euro su base annua a carico degli automobilisti italiani”. Lo afferma il Codacons, commentando i nuovi dati sulle assicurazioni forniti oggi dall’Ivass. L’aumento dei prezzi delle polizze del 7,9% registrato ad ottobre “equivale ad un incremento di circa 28 euro a polizza rispetto allo scorso anno, ma se si considera che in Italia, in base all’ultimo dato fornito da Ivass, circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture, la stangata sull’rc auto solo per la categoria degli automobilisti raggiungere la maxi-cifra di 910 milioni di euro. Si tratta di un segnale pericolosissimo per i consumatori – spiega il presidente Carlo Rienzi – Questo perché se da un lato gli automobilisti hanno l’obbligo di assicurare la propria autovettura, dall’altro le compagnie di assicurazioni non devono sottostare ad alcun limite tariffario e possono aumentare a proprio piacimento le tariffe ai clienti. Per tale motivo, a fronte dei nuovi dati Ivass, chiediamo oggi un intervento urgente del governo perché adotti misure tese a limitare lo strapotere delle imprese assicuratrici e limitare l’escalation dei prezzi dell’rc auto”, conclude Rienzi.