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Bono Fincantieri

Tutti i numeri di Fincantieri

Cosa emerge dal bilancio 2021 di Fincantieri

 

Torna all’utile Fincantieri.

Il gruppo della cantieristica di Trieste ha chiuso il 2021 con ricavi e proventi pari 6.662 milioni di euro, in crescita del 28,3% rispetto ai 5.191 milioni nel 2020. Il risultato netto adjusted è pari a 92 milioni e l’utile netto segna 22 milioni dopo il rosso di 245 milioni nel 2020. Il carico di lavoro è pari a 35,5 miliardi di euro; 19 le navi consegnate.

Sono alcuni risultati del bilancio consolidato e progetto di bilancio di esercizio 2021 approvati ieri dal cda di Fincantieri spa.

“I risultati dimostrano la capacità e la resilienza di Fincantieri nel rispondere ad una crisi, quella legata alla pandemia, che ha colpito l’azienda e i suoi clienti. In tale contesto, la società ha saputo mantenere gli ordini e tutti i suoi impegni, consegnando le navi nei tempi concordati” ha commentato l’ad Giuseppe Bono.

Tanto che il gruppo ha affermato che potrebbe tornare a una “distribuzione di dividendi sostenibile a partire dal 2022”. Tuttavia, Fincantieri non ha fornito la guidance del 2022 citando l’incertezza derivante sia dalle tensioni geopolitiche che dall’inflazione dei prezzi delle materie prime e dell’energia.

E riguardo i progetti di acquisizioni tutto è in stand-by, ha riferito stamani il management durante la call con gli analisti. Il riferimento è ai negoziati per la divisione Tkms dei sottomarini del colosso tedesco Thyssenkrupp e l’offerta per le unità ex Oto Melara e Wass di Leonardo.

Sulla scia dei conti 2021, il titolo del gruppo sale di oltre 1% oggi a Piazza Affari.

TUTTI I NUMERI DEL 2021

Fincantieri ha chiuso il 2021 con ricavi e proventi in crescita del 28,3%, a 6.662 milioni euro. Il risultato netto adjusted è stato positivo per 92 milioni di euro (negativo per 42 milioni di euro nel 2020) e l’utile netto positivo pari a 22 milioni di euro (negativo per 245 milioni nel 2020) dopo aver scontato oneri per amianto (55 milioni) e per Covid-19 (30 milioni).

L’EBITDA IN AUMENTO

Nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime, “nel 2021 abbiamo raggiunto un ebitda a 495 milioni, con un margine del 7,4%, superando la guidance per quest’anno”, ha sottolineato Bono.

DIMINUISCE L’INDEBITAMENTO

L’Indebitamento finanziario netto è pari a 859 milioni di euro (1.062 milioni al 31 dicembre 2020), in diminuzione nonostante l’incremento dei volumi di produzione e gli investimenti del periodo.

Il dato — precisa il gruppo — “riflette la positiva performance del settore cruise con consegne pienamente in linea con il programma di produzione e le previsioni di spesa”.

PRONTA A CRESCERE LA DIVISIONE NAVALE

Inoltre, Fincantieri preme l’acceleratore sul business militare.

Intervenendo a una chiamata degli analisti sui risultati del 2021, Giuseppe Dado, CFO di Fincantieri, ha affermato che la divisione navale del gruppo è pronta a crescere nel breve termine grazie al portafoglio ordini già assicurato. A lungo termine, l’attività navale, che produce navi militari, potrebbe salire fino al 40% del suo segmento cantieristico, dall’attuale cifra del 31%, ha affermato Dado, come riporta Reuters.

Nel 2022 è prevista infatti la consegna di 7 navi nel cantiere integrato italiano (per la Marina Militare Italiana e per la Qatar Navy, di cui la OPV Musherib consegnata nel mese di gennaio), dove è previsto inoltre l’avvio delle attività per le unità della Marina Indonesiana.

STAND-BY DOSSIER OTO MELARA E TKMS

Infine, restano in stand-by i dossier Oto Melara-Wass in Italia e Tkms in Germania per il gruppo navale.

“Dato l’attuale contesto, tutto è sospeso, in Italia e in Europa”. Così il direttore generale di Fincantieri, Fabio Gallia, ha risposto, durante la conference call con gli analisti sui risultati 2021, ad una domanda sul consolidamento dell’industria navale e sui dossier Oto Melara e Thyssenkrupp Marine Systems.

Lo scorso anno Fincantieri ha fatto un’offerta non vincolante per l’acquisto delle unità Oto Melara e Wass di Leonardo. Allo stesso tempo, il gruppo guidato da Giuseppe Bono sta guardando all’acquisto del business dei sottomarini di Thyssenkrupp in collaborazione con la tedesca Rheinmetall. “In questa fase – ha spiegato Gallia – siamo concentrati sulla consegna. Teniamo gli occhi aperti sul mercato, ma attualmente nulla è in corso”. Quando il processo di riprenderà, ha concluso “vogliamo trovarci in una posizione solida e competitiva”.

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