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Bono Fincantieri

Come va Fincantieri (delusa per il dossier Oto Melara)

Tutti i dettagli sui risultati dei primi 9 mesi di Fincantieri. E sul dossier Oto Melara di Leonardo...

 

Sale il Fincantieri in Borsa del +4% alla luce dei dati di bilancio e della conferma dei target per l’intero anno.

Il gruppo della cantieristica navale guidato da Giuseppe Bono ha chiuso i 9 mesi 2021 con ricavi per 4.536 milioni in aumento di oltre il 28%, Ebitda 330 milioni (+65%), con un Ebitda margin a più 7,3%: numeri che consentono di confermare la guidance 2021. Carico di lavoro complessivo pari a 36 miliardi, circa 6,9 volte i ricavi del 2020 con ordini acquisiti per euro 2,3 miliardi.

Risultati dei primi nove mesi dell’anno “molto solidi”, ha sottolineato il direttore generale, Fabio Gallia, nel corso della conference call con gli analisti, stamani, all’indomani dell’approvazione dei conti dei primi nove mesi dell’anno.

Sulla performance di Fincantieri arriva il plauso anche dei sindacati che spingono per l’acquisizione di Oto Melara e Wass da Leonardo. “Fincantieri ha messo in campo ingenti investimenti in tutti i siti, ed è l’unica realtà nazionale a mio avviso che può dare una prospettiva vera a Oto Melara e Wass, stante le sue capacità progettuali e organizzative tra le migliori al mondo e una visione industriale che non può certo essere delegata a competitor stranieri” ha dichiarato Antonio Apa, segretario generale della Uilm di Genova.

Tutti i dettagli.

IN CRESCITA I RICAVI…

I risultati dei primi nove mesi di Fincantieri confermano la guidance 2021 con ricavi per 4.536 milioni, in crescita di oltre il 28% con volumi di produzione nei cantieri italiani ancora a livelli record (12,3 milioni di ore lavorate, +34% rispetto ai primi nove mesi 2020, superando i livelli ante Covid)

…E L’EBITDA

Sale anche l’Ebitda a 330 milioni euro (+65% sul 30/9/20). Inoltre, l’Ebitda margin di Fincantieri sarà leggermente sopra 7% quest’anno. Lo ha annunciato il direttore generale del Gruppo, Fabio Gallia nel corso della conference call con gli analisti. A fine settembre l’Ebitda margin ha chiuso al 7,3%.

IL CARICO DI LAVORO

Il carico di lavoro complessivo è di 36 miliardi (circa 6,9 volte i ricavi 2020) con ordini acquisiti nel periodo per 2,3 miliardi.

IN RIPRESA IL SETTORE CROCIERISTICO

Le prenotazioni nel settore delle crociere sono in ripresa e per il 2022 sono in linea con quelle ante pandemia; per alcuni operatori sono anche più alte, senza una flessione dei prezzi, ha indicato Fincantieri nella presentazione agli analisti dei risultati dei nove mesi.

FETTA PRINCIPALE DEL FATTURATO DI FINCANTIERI

La costruzione di navi da crociera è la fetta maggiore del fatturato del gruppo italiano della cantieristica controllato da Cdp. Secondo le stime indicate da Fincantieri, circa il 57% della flotta mondiale ha ripreso l’attività dopo la pandemia con 65 compagnie che già sono operative alla fine di ottobre. Fincantieri quest’anno ha consegnato 6 navi da crociera agli armatori e altre due sono previste entro la fine dell’anno. Per il prossimo biennio nel portafoglio ordini ci sono altre 14 navi. “Non abbiamo avuto alcuna cancellazione di ordini” conferma il direttore generale, Fabio Gallia, agli analisti.

SPRINTA ANCHE IL BUSINESS DELLE NAVI MILITARI

Aumentato anche il valore della produzione dell’area di business delle navi militari — escluse le attività passanti relative all’unità Fremm consegnata nel mese di aprile — dovuto principalmente all’avanzamento delle commesse per il Ministero della Difesa del Qatar, con la terza corvetta del programma varata a fine settembre e la prima della classe “Al Zubarah” consegnata a fine ottobre.

I ricavi dell’area di business registrano inoltre il positivo contributo dei programmi Foreign Military Sales tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita e FFG-62 sviluppati dalla controllata statunitense FMG, che prevedono rispettivamente la fornitura di quattro MultiMission Surface Combatant e la costruzione della prima fregata del programma Constellation.

RIGUARDO LA GENERAZIONE DI CASSA E L’INDEBITAMENTO

“A completare il quadro positivo emerso ieri con i risultati, ci sono poi due ulteriori tasselli” evidenzia il Sole 24 Ore. “Primo: la generazione di cassa a livello operativo che ha coperto il fabbisogno per investimenti e ha permesso altresì di rimborsare circa 350 milioni di construction loans (strumenti di credito a copertura esclusiva delle commesse alle quali sono legati). Secondo: l’indebitamento che, a fine settembre, si attesta a 1,05 miliardi. Un dato non dissimile da quello di fine dicembre e in linea con le attese per il 2021”.

LA TRATTATIVA DI FINCANTIERI PER OTO MELARA

Infine, Fincantieri sta giocando un ruolo nella partita della cessione di Oto Melara, storico produttore di cannoni e mezzi corazzati, e Wass, che costruisce siluri e droni subaquei, da parte dell’altro campione nazionale della difesa Leonardo.
Da quest’estate il gruppo di Trieste sta trattando con Leonardo della possibile acquisizione della divisione Sistemi di Difesa, non considerata un asset fondamentale da Leonardo ma ritenuta strategica da Fincantieri. Tuttavia, il consorzio franco-tedesco Knds ha lanciato offerta per acquistare le unità Oto Melara e Wass di Leonardo. Secondo indiscrezioni, sarebbe tre volte superiore a quella di Fincantieri.
Eppure i sindacati spingono affinché la trattativa resti tra le due aziende italiane a controllo statale.
“La vendita di questa Divisione a Fincantieri consentirebbe a quest’ultima la verticalizzazione tecnologica del prodotto nave militare completando le competenze e le capacità necessarie per l’autonomia ingegneristica e produttiva del sistema nave e underwater data l’importante presenza della parte siluristica nella divisione” hanno sottolineato Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl, e di Fabio Bernardini, responsabile Fim Aerospazio Difesa e Sicurezza.
D’accordo anche la Uilm. “Fincantieri ha messo in campo ingenti investimenti in tutti i siti, ed è l’unica realtà nazionale a mio avviso che può dare una prospettiva vera a Oto Melara e Wass, stante le sue capacità progettuali e organizzative tra le migliori al mondo e una visione industriale che non può certo essere delegata a competitor stranieri” ha dichiarato Antonio Apa, segretario generale della Uilm di Genova.
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