Stellantis in manovra negli Stati Uniti e in Italia per cercare di avere buoni rapporti con governi e amministrazioni che hanno sbuffato non poco contro le strategie della Casa automobilistica. Tanto che addirittura ora il numero uno di Stellantis in Italia, sul quotidiano Repubblica del gruppo Gedi, promette: Italia al centro della nostra strategia.
Partiamo da quello che sta avvenendo in America e poi passiamo all’Italia.
Tra i numerosi fronti aperti dalla dirigenza di Carlos Tavares negli States, oltre allo scontro coi sindacati dell’Uaw, anche quello con i concessionari che lo scorso settembre accusarono pubblicamente Stellantis di aver imboccato la strada del “disastro a lungo termine”, provocando una reazione di stizza del gruppo italo-franco-statunitense che lasciò intendere avrebbe preferito trattare internamente e non sulla stampa di Detroit simili dissapori. Lasciato a piedi l’ex Ad, ora Stellantis riprende a bordo i concessionari americani, sempre nell’ottica di ricucire il rapporto con la filiera americana ed evitare le bordate di Donald Trump, che già minaccia dazi come se piovesse.
STELLANTIS TENDE UNA MANO AI CONCESSIONARI
Tocca ad Antonio Filosa, nuovo capo del Gruppo negli Usa (ma si vocifera anche tra i papabili per la posizione di Ceo globale) ricostruire sulle macerie americane lasciate da Tavares. Per questo il top manager non ha perso tempo e incontrato durante l’ultimo weekend, approfittando della convention della National Automobile Dealers Association, i concessionari dei vari marchi americani nel portafogli Stellantis, sempre parecchio preoccupati per la situazione in cui versa il Gruppo.
LE PROMESSE DI STELLANTIS PER IL 2025
L’incontro sarebbe servito a riportare il barometro dei dealer verso l’ottimismo: Stellantis avrebbe promesso ai concessionari una netta inversione di tendenza rispetto alla linea Tavares improntata sull’austerità e che aveva provocato un netto aumento delle scorte da smaltire.
Ora invece Stellantis promette massicci investimenti nel marketing regionale riportandoli ai livelli pre-pandemici come pure il ritorno in segmenti di mercato precedentemente abbandonati. E un deciso ritorno agli incentivi caparbiamente abbandonati dalla passata dirigenza per mantenere invariati i margini nonostante le richieste a gran voce dei rivenditori.
IL RIAVVICINAMENTO PER PAURA DI TRUMP?
Non è sfuggito agli osservatori il fatto che la nuova linea di Stellantis negli Usa – oltre a rappresentare una inversione a “u” rispetto a quella impostata da Tavares – potrebbe essere dettata dalla volontà di evitare di arrivare allo scontro col nuovo inquilino della Casa Bianca che ha fatto del protezionismo commerciale la pietra angolare della sua ricetta economica: l’azienda, accusata dai sindacati americani di ridurre gli investimenti, chiudere gli impianti e trasferire altrove la produzione, sta infatti da qualche giorno promettendo nuovi finanziamenti e modelli.
LE COCCOLE DI STELLANTIS A MELONI E URSO
Ma il nuovo corso di Stellantis sembra partire all’insegna del dialogo anche col governo italiano, dopo lo scontro dello scorso anno che aveva portato l’esecutivo per ripicca a scrostare nomi e tricolori dalle carrozzerie delle auto del Gruppo prodotte all’estero nel nome dell'”italian sounding”.
Antonella Bruno, nuova responsabile del mercato Italia, recapita infatti a Palazzo Chigi e al Mimit di Adolfo Urso (intervistato ieri dal quotidiano Repubblica) per il tramite di Repubblica (controllata da Exor, primo azionista di Stellantis) una letterina piena di buone intenzioni in cui si parla apertamente “Di riconnessione. Io – ha spiegato la Country manager – la vedo in questi termini. Riconnessione con tutti gli attori, istituzionali e no, che si occupano di mobilità e industria dell’auto. Il nostro Paese è messo al centro delle strategie di Stellantis: ogni stabilimento ha un piano di modelli ben definito per il futuro”. L’Italia, assicura la nuova top manager, sarà “al centro della strategia del Gruppo”. Quanto alla transizione green, la parola d’ordine – che non mancherà di piacere all’esecutivo, scettico sulla mobilità elettrica – per Stellantis ora pare essere “gradualità”.