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Pick-up Usa

Tutto sul maxi richiamo di pick-up Stellantis negli Usa

Stellantis sta richiamando ben 1,4 milioni di pick-up Ram in tutto il mondo, la maggior parte distribuita negli Usa, per colpa di un problema software all'impianto frenante. Tutti i dettagli.

Sul far dell’estate oltre 330mila veicoli Stellantis, per la precisione 332mila, erano stati interessati da un richiamo comunicato dalla National Highway Traffic Safety Administration, l’autorità federale americana deputata alla sicurezza stradale. Una operazione che, dato il numero di veicoli interessati, la stampa di settore aveva definito “monstre”. Ma quel numero oggi sparisce di fronte al nuovo richiamo che il Gruppo dovrà attuare sempre negli States: saranno infatti 1,23 milioni le vetture americane che dovranno tornare in officina per risolvere un problema all’impianto frenante. Si tratta di pick-up Ram 1500, marchio particolarmente apprezzato negli Usa.

TUTTI I NUMERI DEL RICHIAMO DEL PICK-UP, NEGLI USA E NON SOLO

Globalmente, il richiamo riguarderà 1,46 milioni di pick-up in tutto il mondo anche se la maggior parte di questi è stata distribuita negli Usa, dove – come si anticipava – le vetture interessate dal provvedimento sono 1,23 milioni. Altri 159.000 veicoli sono stati venduti in Canada, 13.000 in Messico e 61.000 al di fuori del continente americano, Europa inclusa.

IL PROBLEMA MANIFESTATO DAL RAM 1500

Secondo le lamentele raccolte dall’ente federale, un malfunzionamento del software che gestisce la frenata con l’Abs, il dispositivo di sicurezza a controllo elettronico che evita che le ruote si blocchino inchiodando, potrebbe comportare la disattivazione del sistema di controllo elettronico della stabilità (Esc) con un possibile aumento di rischio di incidenti.

Una nota di Stellantis informa di tenere sotto osservazione le spie di Abs, Esc, Adaptive cruise control e Forward collision warning che dovrebbero illuminarsi nel caso si manifestasse tale problema già all’avvio del veicolo. Il mal funzionamento, secondo i casi fin qui raccolti, non dovrebbe compromettere la portata della frenata “normale”, ma solo quelle particolarmente brusche, di emergenza, aumentando l’instabilità su asfalto bagnato o ghiacciato.

Sebbene il problema abbia origine nel software di bordo e possa essere risolto senza interventi sul fronte meccanico, per superarlo occorre recarsi nelle officine autorizzate, non essendo previsti aggiornamenti via etere. Con conseguente aggravio di spesa per il Gruppo, che dovrà provvedere senza addebitare alcun costo sull’utenza interessata.

GLI ALTRI RICHIAMI RECENTI

Si tratta del terzo richiamo dalla portata significativa affrontato quest’anno da Stellantis negli Usa. Verso la fine di febbraio, come aveva raccontato la stampa di Detroit, 338.238 vetture Jeep Grand Cherokee commercializzate negli Stati Uniti, in particolare dal 2021 al 2023, erano dovute tornare in autofficina per la possibile presenza di bulloni danneggiati della sospensione anteriore, che rischiavano di compromettere il controllo e la sicurezza del veicolo. Verso la fine del 2023 il tagliando straordinario era toccato invece a oltre 32 mila Jeep Wrangler finite sotto la lente del Gruppo guidato da Carlos Tavares per un potenziale rischio di incendio.

TUTTI I PROBLEMI DI STELLANTIS NEGLI USA

Ma il richiamo di pick-up Ram negli Usa è solo la punta dell’iceberg dei problemi americani del gruppo che negli States ha registrato da gennaio a giugno di quest’anno un calo delle vendite tale da comportare per l’utile operativo rettificato una diminuzione di 5,7 miliardi rispetto al primo semestre 2023, a quota 8,5 miliardi.

L’Ad portoghese del gruppo, Carlos Tavares, è stato recentemente attaccato da Shawn Fain, leader del sindacato statunitense United Automobile Workers – il solo a essere riuscito a paralizzare simultaneamente ben tre Case automobilistiche– che a commento della semestrale ha detto: “L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, è una vergogna e un imbarazzo per un’azienda americana un tempo grande. Mentre GM e Ford registrano profitti fantastici e un aumento delle vendite, Stellantis va indietro. Nel frattempo, Tavares aumenta il proprio stipendio del 56%, mentre licenzia migliaia di lavoratori dell’auto”.

Inoltre, l’Uaw sta minacciando altri scioperi dato che – sostiene il sindacato – Stellantis non starebbe rispettando i patti siglati un anno fa per riportare in fabbrica gli operai e far cessare lo sciopero storico che congelò Detroit. Patti assai costosi per il Gruppo chiamato dai propri lavoratori a metter mano al portafogli in un periodo in cui le vendite sono quelle che sono.

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