La casa automobilistica francese Renault ha annunciato ieri che licenzierà fino a duemila dipendenti tra ingegneri e impiegati di supporto in Francia tra il 2022 e il 2024. La ragione sta nel riorientamento dell’azienda verso la mobilità elettrica e alle differenti necessità di organizzazione e di competenze: ha detto infatti che assumerà del nuovo personale in posizioni lavorative diverse.
GLI ALTRI TAGLI
I duemila tagli annunciati ieri si aggiungono ai circa 4600 già previsti per la Francia (il 10 per cento della sua forza lavoro nel paese), all’interno di un piano di ristrutturazione molto più ampio, globale, che punta alla riduzione dei costi per 2 miliardi di euro: prevede, tra le altre cose, l’eliminazione di 15mila posti di lavoro in tutto il mondo. Il piano era stato presentato nel maggio dell’anno scorso, conseguentemente al calo delle vendite di veicoli provocato dalla pandemia di coronavirus.
IL RUOLO DELLA FRANCIA IN RENAULT
Lo stato francese possiede il 15,01 per cento delle quote di Renault. All’incirca la stessa percentuale è detenuta dal produttore automobilistico giapponese Nissan. Nel maggio dell’anno scorso – nello stesso periodo dell’annuncio di Renault – Nissan fece sapere di stare valutando il taglio di ventimila posti di lavoro, principalmente in Europa e nei paesi in via di sviluppo.
IL PIANO DI RENAULT
Al di là dei tagli, Renault ha detto che, tra il 2022 e il 2024, assumerà 2500 persone in diverse posizioni. Ha bisogno di data scientist e di chimici: le nuove automobili saranno elettriche (e quindi l’azienda dovrà possedere dell’expertise sulle batterie), ma anche più digitali e “connesse”.
Renault ha anche detto di voler costruire nove nuovi modelli di auto in Francia entro il 2025. Saranno principalmente elettrici: nuove versioni della Megane, della Renaul 5 e della Kangoo; un SUV e un altro veicolo non ancora specificato. Il polo di riferimento sarà forse quello di Douai, nel nord della Francia, dove verranno prodotte batterie.
Renault dovrà certamente passare per una consultazione con lo stato francese (suo maggiore azionista) e con i sindacati locali. L’azienda, probabilmente nel tentativo di rassicurare gli animi, ha definito la Francia un “centro strategico e industriale”.
LE VENDITE DI RENAULT
Nel periodo gennaio-agosto 2021 le vendite di Renault in tutta Europa sono calate del 5,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 751.278 unità a 711.552. È un risultato peggiore di quello di altri gruppi automobilistici europei come Volkswagen e Stellantis, le cui vendite nello stesso periodo sono invece cresciute del 14,5 e del 14,8 per cento rispettivamente.
A peggiorare le prospettive di Renault c’è la dipendenza, più marcata rispetto a Stellantis o Volkswagen, dal mercato europeo, che si sta riprendendo più lentamente di quello statunitense o cinese.