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Diesel Euro 5, ecco come il governo ha stoppato il blocco in Piemonte

Con un decreto legge, il governo ha posticipato a ottobre 2024 l'imminente blocco dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte. Fatti e dichiarazioni.

 

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che rimanda al 1 ottobre 2024 il blocco dei veicoli Euro 5 alimentati a gasolio in settantasei comuni del Piemonte previsto per il 15 settembre prossimo.

“L’obiettivo più importante da raggiungere, nel più breve tempo possibile, era quello di scongiurare il blocco dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte a partire dal 15 di settembre”, ha dichiarato oggi il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. “Ci siamo riusciti, ma la soluzione non era semplice e il risultato per nulla scontato”.

COSA HA DETTO PICHETTO

Il posticipo del blocco “è il risultato”, ha aggiunto il ministro, “delle interlocuzioni avute nelle settimane scorse tra i ministeri competenti e le Regioni del bacino padano, principalmente con il Piemonte, che a seguito delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea del 2020 e del 2022 aveva dovuto introdurre dal prossimo 15 settembre la limitazione della circolazione dei veicoli Euro 5 nei comuni con popolazione al di sopra del 10mila abitanti”.

LE SENTENZE EUROPEE E LA RISPOSTA DEL PIEMONTE

Le sentenze riguardano le violazioni dei limiti dell’inquinamento atmosferico. Nel 2021 l’Italia aveva infatti ricevuto una multa da 250 milioni di euro per aver superato i limiti di emissione delle polveri fini (PM10, in gergo) fissati dalla direttiva europea 2008/50 sulla qualità dell’aria.

Per ridurre il problema dell’inquinamento, una delle misure decise dalla Regione Piemonte – guidata dal 2019 da Alberto Cirio, di centrodestra – era appunto il blocco dei veicoli Euro 5 a gasolio. Lo standard Euro 5 sulle emissioni inquinanti si applica ai nuovi veicoli venduti nel territorio comunitario a partire dal 2009; nel 2014 è stato sostituito dall’Euro 6.

“La procedura di infrazione dell’UE nei confronti dell’Italia, che coinvolge anche il Piemonte, ci impone misure molto pesanti che siamo costretti ad attuare”, aveva dichiarato il presidente Cirio.

– Leggi anche: Stop alle euro 5 in Piemonte: cosa dice la direttiva Ue e perché c’è autoscontro nel centrodestra

LE RAGIONI DEL GOVERNO: MANCANO I MATERIALI PER LE BATTERIE ELETTRICHE

Per posticipare l’entrata in vigore del blocco, il governo – ha spiegato il ministro Fratin – “è intervenuto con lo strumento del decreto anche al fine di scongiurare una crisi sociale ed economica di famiglie e imprese, senza tralasciare l’importanza degli impegni assunti con l’Unione europea, che primi su tutti vanno incontro anche alla tutela della salute dei cittadini”.

“Nella redazione del decreto si è tenuto conto delle criticità legate all’indisponibilità dei materiali necessari alla produzione di batterie di veicoli elettrici, in grado da assicurare una tempestiva sostituzione dei veicoli Euro 5”. Il ministro ha concluso dicendo che “abbiamo verificato che la tempistica proposta non confliggesse con gli obiettivi del pacchetto Fit for 55”, l’insieme di regolamenti per la riduzione di almeno il 55 per cento delle emissioni di gas serra dell’Unione europea entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990).

La decarbonizzazione dei trasporti è uno dei punti cardine di Fit for 55. Nel 2025 entrerà in vigore lo standard Euro 7 per le emissioni delle automobili a benzina e gasolio. Dieci anni dopo, nel 2035, non sarà più possibile vendere nuove auto alimentati con questi carburanti nel territorio dell’Unione.

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