skip to Main Content

Peugeot

Perchè Peugeot vuole fondersi con Opel

Possibile fusione tra Psa Peugeot e Opel, filiale europea di General Motor. Ma la Germania non ci sta   Trattative in corso tra General Motors e Psa Peugeot, per una fusione tra il gruppo francese e Opel, filiale europea della casa automobilistica americana. Le indiscrezioni di Reuters circolate in rete nelle scorse ore, e secondo…

Possibile fusione tra Psa Peugeot e Opel, filiale europea di General Motor. Ma la Germania non ci sta

 

Trattative in corso tra General Motors e Psa Peugeot, per una fusione tra il gruppo francese e Opel, filiale europea della casa automobilistica americana. Le indiscrezioni di Reuters circolate in rete nelle scorse ore, e secondo cui l’accordo ufficiale dovrebbe essere annunciato a giorni, sono state anche confermate dalle dirette interessate.

Peugeot “sta valutando con Gm una serie di iniziative strategiche – con l’obiettivo di aumentare la redditività e l’efficienza operativa – tra cui la possibilità di acquisire Opel”, si legge in una nota diffusa dall’azienda d’Oltralpe, che tende a sottolineare che “a questo stadio dei negoziati non esiste alcuna certezza sulla conclusione di un eventuale accordo”

Perchè Pegeout vuole Opel?

Partiamo da un dato di fatto: Pegeout si fonderebbe solo ed esclusivamente con Opel: l’operazione dunque riguarderebbe solo le attività della casa americana nel Vecchio Continente.

Non è difficile intuire le motivazioni che spingono la francese a voler siglare un accordo di fusione: grazie ad Opel, infatti, Peugeot raggiungerebbe una quota del 16,3% del mercato europeo, garantendosi una solida seconda posizione dopo il 24% circa del gruppo Volkswagen.

La fusione porterebbe denaro nelle casse di General Motors, che, però, senza Opel sarà costretta a rinunciare alla corsa al primato mondiale per vendite: nella classifica, infatti, la casa automobilistica di Detroit ha chiuso il 2016 al terzo posto, con un distacco minimo da Volkswagen e Toyota.

General Motors e Peugeot: i vecchi accordi

Non è questo il primo tentativo di fusione tra i due gruppi. Già nel 2013 si parlava della possibilità di Peugeot di acquistare Opel, ma tutto si è poi arenato. E così, la casa americana aveva deciso di vendere la quota del 7% nella società francese, che aveva acquistato l’anno precedente. A bloccare nuove trattative è stata anche la crisi finanziaria di Peugeot, salvata solo dall’intervento dello stato francese e del costruttore cinese DongFeng, che hanno affiancato la famiglia Peugeot nell’azionariato.
Cè poi da precisare, che i due gruppi già collaborano nella realizzazione di di SUV (e non solo). L’alleanza “copre tre progetti in Europa e genera sinergie consistenti per i due gruppi”.

Un vantaggio per Fiat?

sergio-marchionne- FiatUna possibile fusione tra Peugeot e Opel potrebbe avere risvolti positivo anche per Fiat, che potrebbe sperare in una eventuale fusione con General Motors. Che Sergio Marchionne fosse interessato al matrimonio tra le due case non è certo una novità: numerose le proposte effettuate dalla casa italiana al gruppo d’Oltreoceano, ma tutte sono state respinte.

Settore auto in fermento

Le indiscrezioni di una fusione, fanno volare alla Borsa di Parigi il titolo Psa, che ha guadagnato a fine giornata il 4,3% a 18,7 euro. General Motors a metà seduta era in rialzo del 4% a Wall Street.

Sulla scia di tutto questo, anche Fiat Chrysler ha guadagnato il 4,1% a Milano nella speranza che la cessione di Opel a Psa spiani la strada a una fusione con General Motors.

Il grande ostacolo: la Germania

C’è un grande ostacolo alla fusione. Ed è rappresentato dalla Germania, poco favorevole ad un matrimonio Peugeot-General Motors.

Ad intervenire sulla questione è la nuova ministra tedesca dell’Economia Brigitte Zypries, che ha definito “inaccettabile” il modo di procedere di General Motors e Psa Peugeot Citroen. I due gruppi, secondo la Ministra, avrebbero dovuto informare in anticipo il sindacato (Ig Metall), il Land dell’Assia e il governo tedesco.

Ricordiamo, che General Motors ha la responsabilità degli stabilimenti tedeschi di Opel e del nuovo centro di sviluppo nella sede centrale di Ruesselsheim, in Assia, vicino Francoforte.

“Se vero, si tratterebbe di una lesione al diritto di codecisione (la famosa ‘Mitbestimmung’)”, ha commentato il responsabile di Ig Metall per gli stabilimenti Opel.

Opel: l’Ampera elettrica

opel-amperaEntrambe le case automobilistiche sono impegnate nello sviluppo del segmento dell’elettrico. In particolare, Opel ha lanciato la nuova Ampera-e, una vettura elettrica dalle dimensioni compatte, con potenza e autonomia paragonabili a quelle di  Tesla. Il nuovo modello, che rappresenta il gemello europeo dell’americana Chevrolet Bolt, è dotato da un motore da 204 CV e dovrebbe garantire un’autonomia nominale superiore ai 500 km nel ciclo Nedc e 380 km col nuovo standard WLTP (i dati sono in fase di omologazione), grazie a una batteria da ben 60 kWh.

A suo favore anche il costo. Il listino della Ampera-e, già in vendita in Norvegia (è la Norvegia il Paese europeo più virtuoso in fatto di auto elettriche), parte da 299.900 corone, ovvero 33.400 euro.

La vettura arriverà in Italia solo a fine 2017 o i nei primi mesi del 2018. Il motivo è semplice: questione di priorità. La produzione dell’impianto di Orion, in Michigan, è limitata e, oltre alle richieste europee deve soddisfare anche quelle americane. E dunque, la consegna delle prime Opel Ampera-e inizierà in Norvegia solo a primavera. Solo dopo sarà il turno di Germania, Paesi Bassi, Francia e Svizzera.

“La maggior parte degli altri paesi europei si aggiungerà nella seconda metà del 2017 o nel 2018, con l’aumento dei volumi di produzione”, si legge in una nota diffusa da Opel.

L’impegno di Peugeot nel segmento dell’elettrico

peugeotAnche Peugeot ha i suoi modelli elettrici. L’ultima arrivata sul mercato è la nuova Peugeot Ion, con un motore a batteria da 67 CV e 180 Nm di coppia. La vettura ha un’autonomia dichiarata di circa 150 km.

La nuova iOn è una delle auto elettriche più compatte del mercato. Ha la trazione posteriore, le batterie montate sotto il pianale, un motore elettrico da 49 kWh nascosto sotto il bagagliaio.

La iOn ha due sportellini di ricarica, uno per la ricarica rapida disponibile a seconda dell’allestimento, l’altro per la normale ricarica domestica. La vettura dispone, di serie, del cavo di ricarica da collegare alla normale presa della corrente. Basterà una notte, anche con la normale presa 3 kWh, per una ricarica al 100 per cento. Dalle colonnine per una ricarica veloce può bastare mezz’ora. C’è la presa Usb per ricaricare il telefonino e il Bluetooth per parlare in sicurezza.

La nuova iOn offre di serie il Peugeot Connect SOS e Assistance, ossia un sistema di eCall che, in caso di incidente stradale, o di immobilizzo del veicolo, invia automaticamente (o manualmente) una chiamata d’emergenza, insieme alla geo-localizzazione dell’auto. Il prezzo parte da 27.151 euro.

Back To Top