Per anni Volkswagen ha rappresentato in Cina la potenza industriale europea. E se le auto cinesi oggi sgommano da tutte le parti lo si deve in gran parte anche al know-how che le Case tedesche hanno trasmesso alle omologhe di Pechino e dintorni. Ora, invece, il marchio di Wolfsburg appare come un grande malato: deve affrontare una stagione di tagli dolorosissimi che potrebbero arrivare a ricomprendere 15mila esuberi e la chiusura di diversi hub europei, a iniziare dall’impianto Audi di Bruxelles. Ma la mannaia sembra scattata anche per le joint venture cinesi di Volkswagen.
VOLKSWAGEN RISPARMIA ANCHE NELLE SUE JOINT VENTURE CINESI
Per la seconda volta in due anni, Volkswagen e Saic, una delle tante aziende automobilistiche locali con le quali la Casa di Wolfsburg ha stretto joint venture per poter operare nel mercato cinese, chiuderanno un impianto.
Era già successo diversi mesi fa a uno stabilimento aperto negli anni ’80 a Shanghai. Ora ricapiterà a Nanchino. Si tratta di un impianto che sforna 360mila veicoli l’anno, indirizzati al mercato cinese. Attualmente produce sia la Passat sia alcuni modelli Skoda.
Volkswagen e Saic si affrettano a spiegare che il motivo è dovuto al crollo della domanda di vetture dal motore a scoppio, ma sorprende che la joint venture abbia deciso di non riconvertire l’impianto.
CHE SUCCEDE A SKODA?
Secondo quanto hanno rivelato fonti anonime ma ben informate a Bloomberg, i due partner starebbero riformulando la strategia del marchio Skoda, dato che nell’ultimo periodo ha subito un forte calo delle vendite.
Ciò ha comportato il fermo per diversi mesi dell’impianto di Ningbo, nella provincia di Zhejiang, che produce diversi modelli Skoda: per questo – ha appreso sempre Bloomberg – è tra i prossimi candidati per la chiusura. Ciò lascia intendere che la joint venture tra Volkswagen e Saic starebbe valutando anche la dismissione di altri hub produttivi.
ANCHE MERCEDES SE NE VA
Mentre Volkswagen ottimizza al fine di ridurre le spese, un’altra sua connazionale, Mercedes-Benz, ha invece appena tagliato l’ultimo legaccio che ancora la univa alla cinese Byd per nella joint venture Denza, creata nel 2010 tra la Stella a tre punte tedesca e il produttore locale per la produzione di auto elettriche e ibride low cost.
I CINESI SALVERANNO L’IMPIANTO AUDI DI BRUXELLES
Tornando alla crisi di Volkswagen, secondo quanto riporta la testata De Tijd, una delegazione del marchio cinese Nio avrebbe visitato nelle ultime settimane lo stabilimento Audi di Bruxelles, che la proprietà – ovvero il Gruppo VW – intende alienare.
Al giornale in questione risulta che il costruttore cinese, tra i più arrembanti di nuovo corso, sarebbe al lavoro su di un’offerta che dovrebbe essere presentata a Volkswagen entro lunedì prossimo.