Caro direttore,
hai smesso di leggere Repubblica, per caso?
Ieri, seguendo la tua rassegna stampa su X, ho notato il tuo post – non so se più scandalizzato o se più canzonatorio – sull’articolo di Repubblica dedicato ad Andrea Ceccherini, che hai commentato così:
Nelle striminzite pagine di economia e finanza di Repubblica trova ampio spazio questo fondamentale articolo di approfondimento. pic.twitter.com/e0jbE0gPDk
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 15, 2025
Insisto: hai smesso di leggere Repubblica? Perché oggi la stessa sezione di economia e finanza da te criticata si apriva con questo titolo: Auto, Elkann chiede certezze alla Ue. Ma tu non ne hai dato notizia.
Rimedio io. Nell’articolo – ricordo che Repubblica e il resto del gruppo editoriale Gedi sono controllati da Exor, la holding di John Elkann – si parla del vertice sul futuro dell’auto organizzato dal Financial Times, al quale hanno partecipato Elkann, appunto, in veste di presidente di Stellantis, e Luca de Meo, amministratore delegato di Renault. I due hanno sfruttato l’evento per ribadire le posizioni espresse una decina di giorni fa al quotidiano francese Le Figaro: cioè che la Commissione deve rivedere le sue politiche per la decarbonizzazione della mobilità, deve concentrarsi di più sui modelli ibridi anziché su quelli elettrici puri, e deve definire delle regole ad hoc per le “piccole auto”.
“Dobbiamo fare in modo di fornire auto che la gente vuole comprare, ma che possa anche comprare”, ha detto Elkann. Non sono un amante dell’approccio iper-regolatorio europeo, anzi, ma non credo che la responsabilità dei numeri delle immatricolazioni di Stellantis sia tutta di Bruxelles: non spetta ai costruttori offrire modelli attraenti per i consumatori? E poi, mi chiedo: come mai Elkann – a differenza di de Meo – non si è mai esposto così tanto sulle politiche climatiche europee prima che Trump facesse ritorno alla Casa Bianca? Adesso che il trumpismo è di moda, si può attaccare il green senza paura?
Riporto allora questo estratto molto significativo dall’articolo di Repubblica:
Per Elkann […] è necessaria «chiarezza» da parte dell’Europa. Il pensiero va a Trump che secondo il presidente di Stellantis «sa cosa vuole ottenere… le azioni lo renderanno possibile».
Mi ricordo che l’ex-amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, era contrario alla modifica delle norme europee sulle emissioni delle auto, in polemica proprio con de Meo: parliamo di otto mesi fa appena.
Ora capisco perché Elkann conserva un interesse, per quanto debole, per l’editoria: attraverso Repubblica – ma Exor è azionista di primo piano anche l’Economist – può amplificare e ritrasmettere i suoi messaggi, e può farlo senza che nessuno faccia notare le sue incoerenze e giravolte.
Perfino un giornale pungente – o almeno un tempo lo era – come Dagospia, anziché sbeffeggiare Elkann, oggi preferisce riportare asetticamente (oltre al resoconto, guarda, caso, di Repubblica) il suo incontro a Riad con Donald Trump e Mohammed bin Salman, limitandosi a sottolineare il “sorrisetto malizioso” del principe saudita. Eppure di elementi per un articolo “sfruculioso” ce n’erano eccome, come testimoniato dalla lettera che avete pubblicato qualche giorno fa.
Cordiali saluti,
Francis Walsingham