skip to Main Content

Auto

Italia e Germania si alleano per frenare le auto elettriche?

L'Italia voterà no al bando europeo alle auto con motore endotermico, annuncia il ministro Pichetto. La Germania sembra pensarla allo stesso modo e chiede a Bruxelles di aprire ai combustibili sintetici e non limitarsi all'elettrico. Tutti i dettagli

Alla fine il voto del Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti dei paesi membri dell’Unione europea, è slittato a venerdì. Ma l’Italia, attraverso il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, aveva già anticipato che avrebbe espresso “una posizione contraria alla proposta di Regolamento europeo che prevede il bando alla produzione e vendita di auto e van con motori termici al 2035”.

LE MOTIVAZIONI DEL GOVERNO

Nel comunicato del ministero, presieduto da Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), venivano spiegate le ragioni del no del governo, che vuole “evitare ripercussioni negative per il paese sia sotto l’aspetto occupazionale che produttivo” appellandosi al principio della neutralità tecnologica: ovvero quell’approccio alla transizione ecologica che invita a prendere in considerazione tutte le tecnologie disponibili per la decarbonizzazione, e non solo alcune (la mobilità elettrica a batteria, in questo caso).

A questo proposito, il ministro Pichetto ha dichiarato che “l’utilizzo di carburanti rinnovabili”, ossia i biocarburanti e i combustibili sintetici, “compatibili con i motori termici, contribuirà ad una riduzione delle emissioni senza richiedere inattuabili sacrifici economici ai cittadini”.

IL GOVERNO MELONI CAMBIA IDEA SULLE AUTO?

Il governo di Giorgia Meloni contesta l’approvazione del Parlamento europeo – il 15 febbraio scorso – al divieto di vendita di nuove automobili con motore a combustione interna nell’Unione europea a partire dal 2035.

Il Parlamento, tuttavia, si era in un certo senso limitato a confermare un accordo già raggiunto dal Consiglio europeo il 27 ottobre, al tempo sostenuto dal governo Meloni: è in carica dal 22 ottobre, peraltro in continuità con il precedente esecutivo di Mario Draghi. Pichetto, infatti, era già viceministro al ministero dello Sviluppo economico, occupandosi di automotive; Giancarlo Giorgetti, oggi ministro dell’Economia, era ministro dello Sviluppo economico.

LA GERMANIA VUOLE I COMBUSTIBILI SINTETICI

Su Twitter, David Carretta – corrispondente di Radio Radicale presso le istituzioni europee – ha scritto che il voto contrario dell’Italia all’accordo sulle automobili a zero emissioni “dovrebbe essere ininfluente”, perché “il Consiglio vota a maggioranza qualificata: bastano 15 paesi che rappresentanti il 65 per cento della popolazione. Ma attenzione”, aggiunge: “Polonia e Bulgaria potrebbero votare contro. Decisiva sarà la Germania”.

Il ministro tedesco dei Trasporti, Volker Wissing, ha detto infatti che il suo paese non sosterrà l’accordo sui veicoli a zero emissioni dal 2035, a meno che la Commissione europea non inserisca una proposta sull’utilizzo dei combustibili sintetici (e-fuels, nello specifico) “neutri” dal punto di vista emissivo: significa che saranno prodotti con CO2 catturata, così da compensare quella emessa dalla combustione del carburante.

Berlino, in sostanza, vuole che l’Unione europea permetta l’immatricolazione di nuovi veicoli con motore a combustione interna anche dopo il 2035, a patto che questi siano alimentati esclusivamente con combustibili sintetici. “Abbiamo bisogno di tutte le opzioni” per la decarbonizzazione della mobilità, ha dichiarato Wissing, in sintonia con la posizione del governo italiano: non solo elettrico a batteria, dunque, ma anche idrogeno ed e-fuels.

UN’ALLEANZA ITALIA-GERMANIA-FRANCIA?

A fine febbraio il ministro delle Imprese Adolfo Urso aveva dichiarato che l’Italia si sarebbe alleata con la Germania e con la Francia per “influenzare” le decisioni europee sul settore automobilistico e convincere la Commissione ad adottare un approccio “pragmatico, concreto, non ideologico”.

Urso anticipò che il governo Meloni è “determinato” a bloccare l’approvazione definitiva del divieto di vendita di auto a benzina e gasolio fino al 2024, quando si terranno le elezioni europee.

I PIANI DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE

La casa automobilistica tedesca Volkswagen ha già detto di voler produrre solo automobili elettriche in Europa dal 2033. La francese Renault punta a essere un marchio esclusivamente elettrico in Europa entro il 2030. Stellantis – risultato della fusione tra il gruppo italo-statunitense Fiat Chrysler Automobiles e quello francese PSA – ha chiesto alle autorità europee di ammorbidire il divieto alle auto a combustibili fossili per dare più spazio alle vetture ibride.

Back To Top