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Giallo sui conti di Alitalia, ecco i numeri (veri)

Il commissario di Alitalia ha dichiarato perdite dei ricavi, nei primi 9 mesi, per 1,7 miliardi, ma qualcosa non quadra. Ecco perché. Tutti i dettagli

In Alitalia i conti non tornano. Non si parla del cattivo andamento dell’azienda (o almeno non solo): a non quadrare sono i conti annunciati ieri in audizione alla Camera dal commissario straordinario della compagnia aerea, Giuseppe Leogrande.

In cassa sono rimasti 260 milioni e i ricavi nei primi 9 mesi sono crollati di 2,2 miliardi, numero poi corretto a 1,7 miliardi. L’errore sarebbe frutto di un refuso nel documento letto, ma i conti non tornano comunque secondo il professore Ugo Arrigo, uno dei massimi esperti di economia dei trasporti, docente all’università di Milano-Bicocca ed ex consulente al ministero dei Trasporti anche sul dossier Alitalia. Andiamo per gradi.

LEOGRANDE: IN CASSA SOLO 260 MILIONI

Partiamo dai numeri annunciati. Al 30 settembre Alitalia “ha una liquidità per 260 milioni, inclusi i 199 milioni ricevuti dallo Stato il mese scorso”, ha detto Leogrande, snocciolando i conti della compagnia aerea e annunciando che l’azienda tornerà a bussare alle porte di Bruxelles per nuovi aiuti.

PERDITE FINO A 2,2 MILIARDI

A far chiarezza sulle turbolenze di Alitalia è stato il direttore generale del gruppo, Giancarlo Zeni, che in audizione alle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera ha sostenuto: “Questa situazione è la sintesi di questo shock economico che ha distrutto tutte le compagnie aeree, si vede nella dinamica dei ricavi: noi abbiamo avuto una riduzione di 2,2 miliardi di euro in questi 9 mesi”.

LA RETTIFICA

Ma 2,2 miliardi sono un po’ tanti, visto le vecchie performance.

In effetti le perdite dei primi 9 mesi del 2020, rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, sono di 1,7 miliardi di euro, come riporta il Corriere Della Sera. Il numero circolato alla fine dell’audizione di Leogrande sarebbe frutto di un refuso nel documento letto dal commissario.

I CONTI NON TORNANO

Ma anche il dato corretto lascia dubbi. Sempre guardando alle performance del 2019, infatti, le perdite di 1,7 miliardi sarebbero troppe, secondo l’economista esperto di trasporti Ugo Arrigo.

“Però anche una caduta dei ricavi di 1,7 miliardi non mi torna granché. Se AZ nei primi 6 mesi ha perso ricavi per 900 milioni esatti ciò vorrebbe dire che nel trimestre estivo ha perso circa 800 milioni. Mi sembrano un tantino esagerati (su 954 milioni di ricavi tot. III 2019)”, scrive l’economista Arrigo su Twitter, spiegando che se i numeri fossero veri, l’azienda, nel trimestre estivo, “ha avuto ricavi per soli 150 milioni (circa), cioè 50 milioni in media al mese. Mentre nel primo semestre ha avuto ricavi medi mensili per 90 milioni”.

I NUMERI VERI (GENNAIO-GIUGNO)

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NEWCO CHE TARDA A DECOLLARE

Intanto, nonostante le grandi difficoltà, la la nuova Alitalia non è stata ancora costituita. Problemi di nomine, secondo quanto si legge in questo articolo di Start Magazine: il Governo non riesce a formare la squadra, mentre i dirigenti Fabio Lazzerini, futuro amministratore delegato, e Francesco Caio, futuro presidente, sono stati designati su Facebook da Giuseppe Conte.

NUOVA ALITALIA: FIRMA IN SETTIMANA?

I tempi per la costituzione della newco dovrebbero essere stretti, secondo Fabio Lazzerini, ad di Alitalia, riporta Il Sole 24 ore.  La firma di costituzione “penso sia in settimana, poi ci vorranno i tempi tecnici di legge, 30 giorni per andare in Parlamento e presentare il piano, poi bisogna andare in Commissione Europea, e una volta avuta l’approvazione si parte a negoziare e strutturare l’azienda. Penso con l’inizio dell’anno nuovo ci saranno i primi aerei che volano” della nuova compagnia, ha detto Lazzerini al convegno EY in corso a Capri.

GLI ULTIMI APPROFONDIMENTI DI START MAGAZINE SUL DOSSIER ALITALIA:

Perché Alitalia andrà col cappello in mano anche a Bruxelles

Alitalia, tutto sulla newco (tra bluff e commedie)

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