Molti analisti concordano che il mercato dell’auto del futuro sarà parecchio diverso da quello attuale. Le quattro ruote non rappresentano più uno status symbol che i 18enni esigono dai genitori appena presa la patente: i giovani preferiscono spostarsi col monopattino e, dove possibile, affidarsi allo sharing di vetture elettriche. Del resto, già le galoppate odierne del prezzo della benzina e dei costi dell’RC Auto lasciano intuire che mantenere un’auto sarà sempre più difficile. Se a questo aggiungiamo che i ragazzi hanno stipendi molto bassi e che la corsa all’elettrico spingerà all’insù i listini, il quadro è completo. Ecco, insomma, perché si ritiene che molti marchi, per sopravvivere, inizieranno a fornire servizi in abbonamento, naturalmente hi-tech.
GLI INVESTIMENTI DI FORD SULLA GUIDA AUTONOMA
Ci stanno già pensando un po’ tutte le industrie dell’auto, ma Ford sembra quella che, dopo naturalmente Tesla, ha iniziato per tempo a predisporre l’intelaiatura virtuale (prima avvalendosi della collaborazione di Microsoft, quindi di Google) e non solo.
Non dimentichiamo in particolare che, seppur tra alterne fortune, il marchio di Dearborn ha investito ingenti capitali nella ricerca e sviluppo di algoritmi per la guida autonoma che certo non vuole considerare ‘bruciati’.
Non a caso, la Casa dell’ovale blu all’inizio della primavera ha lanciato il suo sistema BlueCruise (caratterizzato dalla modalità “hands off, eyes-on” ovvero senza mani, ma con occhi puntati sulla strada) anche in Gran Bretagna, il Paese del Vecchio continente più permissivo in materia di guida autonoma, diventando così il primo produttore automobilistico in Europa a offrire una soluzione di guida automatizzata di livello 2.5.
Il sistema BlueCruise utilizza una combinazione di quattro radar e telecamere a 360 gradi per rilevare l’ambiente circostante ed è in grado di riconoscere i segnali luminosi provenienti dal traffico opposto e la mancanza di divisioni stradali come indicatori per richiedere al conducente di riprendere il controllo del veicolo. Negli USA, dove è presente da più tempo sulle carreggiate, secondo i dati di Ford viene utilizzato dai guidatori il 22% del tempo trascorso alla guida.
DA APPLE A FORD
Il fatto che il marchio dell’ovale blu abbia individuato in Peter Stern l’uomo adatto a ricoprire la figura di responsabile della neocostituita Ford Integrated Services, lascia intuire che altri investimenti sono in arrivo, magari anche nello sviluppo di software proprietari per soluzioni integrate.
Ai più il nome di Peter Stern non dirà probabilmente nulla: si tratta di un manager non di primo pelo, laureato in giurisprudenza a Yale e in musica e inglese ad Harvard che ha iniziato la sua carriera professionale presso McKinsey. Fin qui nulla di strano. Poi la svolta. Nel 2016 l’ingresso in Apple, in cui è stato vicepresidente esecutivo e Chief Product, People and Strategy Officer di Time Warner Cable.
UN CV DAVVERO HI-TECH
A Cupertino Stern è stato il responsabile dei Servizi per oltre sei anni, seguendo da vicino il lancio di diverse soluzioni, tra cui Apple TV+, Apple News+, Apple Arcade, Apple Fitness+, MLS Season Pass e Apple One. Inoltre, ha diretto le attività di marketing tutti i servizi Apple, tra cui App Store, Apple Card, Apple Pay, Apple Music, Apple Podcasts e Apple Maps e anche supervisionato le attività pubblicitarie della multinazionale della Mela.
Sarà lui insomma a guidare l’inedito reparto operativo con il compito di sviluppare software e applicazioni per le tre divisioni principali: Ford Blue, Ford Model e e Ford Pro. Stern, si apprende dalla nota diffusa dalla Casa americana, avrà un ruolo così cruciale da riferire direttamente all’amministratore delegato di Ford, Jim Farley. I suoi obiettivi comprenderanno la supervisione della tecnologia BlueCruise dell’azienda, ovvero tutti gli algoritmi dei sistemi avanzati di assistenza alla guida.