Skip to content

boeing cina

Ecco come Boeing si prepara a decollare di nuovo in Cina

Secondo il ceo di Boeing le consegne di aeromobili alle compagnie aeree cinesi riprenderanno il prossimo mese e l'azienda aumenterà anche la produzione dei 737 Max, i suoi jet più venduti

Boeing riprenderà le consegne di aerei in Cina il mese prossimo e aumenterà la produzione dei Max.

È quanto ha annunciato alla conferenza Bernstein Strategic Decisions il ceo del colosso aerospaziale statunitense, Kelly Ortberg, dopo la sospensione a causa della guerra commerciale tra l’amministrazione Trump e Pechino.

Il produttore di aeromobili – il maggiore esportatore americano con circa il 70% delle sue vendite di aerei commerciali al di fuori degli Stati Uniti – sta pagando i dazi sui componenti importati da Italia e Giappone per i suoi aerei Dreamliner, prodotti in South Carolina, ha spiegato Ortberg, aggiungendo che gran parte di questi dazi potrà essere recuperata quando gli aerei saranno nuovamente esportati.

Secondo Bloomberg già a metà maggio la Cina aveva già rimosso il divieto imposto alle compagnie aeree cinese di ricevere aerei da Boeing. Pechino aveva rispedito indietro gli aerei ordinati dagli Stati Uniti nell’ultima ritorsione contro i dazi di Trump, imposti da Washington al 145% sulle merci cinesi, mossa che aveva innescato la guerra commerciale tra i due paesi.

La distensione in corso – con l’annuncio di una sospensione di 90 giorni alle tariffe aggiuntive – avrebbe quindi convinto Pechino a ritirare il divieto, permettendo alle aziende cinese di tornare a organizzare le consegne degli aerei di Boeing. La decisione sembra però legata alla tregua e potrebbe essere rivista tra tre mesi quando scadrà.

Non solo, il ceo di Boeing ha dichiarato che l’azienda prevede di aumentare la produzione, quest’anno, del suo jet più venduto, il 737 Max. La produzione era crollata nel 2024 a causa di una serie di crisi e del maxi sciopero che aveva coinvolto 33mila macchinisti e durato oltre sette settimane.

Inoltre, Ortberg ha minimizzato l’impatto delle tariffe commerciali e ha affermato di non aspettarsi che tutti i dazi siano permanenti.

Tutti i dettagli.

RITORNO IN CINA PER BOEING DOPO LO STAND-BY INNESCATO DALLA GUERRA COMMERCIALE

“La Cina ha ora indicato… che accetterà le consegne”, ha dichiarato ieri il numero uno di Boeing precisando che le prime consegne avverranno il mese prossimo.  L’azienda prevede inoltre di riprendere le consegne di aerei alle compagnie aeree cinesi il mese prossimo, dopo una pausa dovuta alla battaglia commerciale tra il Paese e l’amministrazione Trump.

RIGUARDO I DAZI

“Gli unici dazi che dovremmo coprire sarebbero quelli per una consegna, diciamo, a una compagnia aerea statunitense”, ha affermato Ortberg. Riguardo ai dazi, comunque, il ceo di Boeing ha detto che “personalmente, non credo che questi saranno… permanenti a lungo termine”.

AUMENTO DELLA PRODUZIONE DEI 737 MAX

Tra gli annunci, il numero uno di Boeing ha anche affermato che Boeing potrebbe valutare di aumentare la produzione dei suoi jet Max più venduti a 47 al mese entro la fine dell’anno.

L’aumento di produzione dovrà comunque essere approvato dalla Federal Aviation Administration (Faa), l’agenzia americana di regolamentazione dell’aviazione civile. Lo scorso anno, il limite è stato fissato a 38 unità, dopo l’incidente avvenuto il 5 gennaio 2024, quando il portellone della cabina di un Boeing 737 Max 9 dell’Alaska Airlines in volo da Portland si è staccato durante il volo. Ortberg ha affermato che l’azienda potrebbe produrre 42 Max al mese entro la metà dell’anno e aumentare la produzione a circa 47 entro la fine dell’anno.

I difetti di produzione del programma 737 sono diminuiti del 30%, ha aggiunto Ortberg. “Praticamente tutti i nostri clienti segnalano una migliore qualità degli aerei alla consegna”.

Le varianti Max 7 e Max 10 dell’azienda, a lungo rimandate, il più grande e il più piccolo della famiglia di aerei a fusoliera stretta, dovrebbero essere certificate entro la fine dell’anno, ha aggiunto il ceo di Boeing. Il portafoglio ordini dell’azienda include quasi 1.200 ordini per il 737 Max 10 e 332 ordini per il Max 7.

NODO CRITICO PER IL PRODUTTORE DI AEREI

Aumentare la produzione è fondamentale per riportare Boeing in attivo, obiettivo che Ortberg ha precedentemente dichiarato di aspettarsi nella seconda metà dell’anno. L’azienda ha bruciato 2,3 miliardi di dollari di liquidità nel primo trimestre, ricorda Reuters. “Penso che la performance finanziaria seguirà quella produttiva… e credo che dobbiamo ragionare in questo modo”, ha dichiarato Ortberg.

IN VIGILANTE ATTESA LE COMPAGNIE AEREE

Infine, restano in guardia i clienti di Boeing, ovvero le compagnie aeree.

Da tempo lamentano infatti i ritardi nelle consegne da parte dell’azienda, che li hanno lasciati a corto di aerei durante il boom dei viaggi post-pandemico. “Penso che Boeing abbia davvero cambiato rotta”, ha dichiarato giovedì scorso il ceo di United Airlines, Scott Kirby, al programma “Squawk Box” della Cnbc.  “Abbiamo ordinato un numero eccessivo di aerei perché pensavamo che la catena di approvvigionamento avrebbe subito difficoltà”, ha affermato il numero uno del vettore.

Di recente Michael O’Leary, ceo di Ryanair, il principale cliente di Boeing in Europa, ha attribuito la crescita più lenta proprio ai problemi del produttore americano. Il vettore low cost irlandese ha subito ripetuti ritardi nei suoi ambiziosi piani di crescita a causa della crisi di Boeing. Tuttavia, anche O’Leary si è dichiarato “sempre più fiducioso” che Boeing consegnerà i restanti 29 velivoli 737-8 a corto raggio “ben prima” dell’estate 2026, consentendo a Ryanair di “recuperare” la crescita mancata.

Torna su