L’Air Force One continua a pesare sui conti di Boeing.
Ieri il colosso della difesa e aerospazio americano ha pubblicato i risultati del terzo trimestre chiuso con un fatturato pari a 18,1 miliardi di dollari (+13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) ma con un rosso di 1,6 miliardi di dollari.
Pesano altri 482 milioni di dollari sul contratto Air Force One per l’ammodernamento di due jet 747 per la prossima generazione dell’aereo presidenziale. Boeing ha ora perso più di 1 miliardo di dollari su ciascuno dei due velivoli. Tecnicamente il programma è noto come VC-25B, poiché la famosa designazione “Air Force One” è riservata a quando il presidente si trova effettivamente su qualsiasi aereo dell’aeronautica americana, non quando è a terra, e tanto meno in costruzione, precisa la Cnn.
La compagnia riporta perdite sugli aerei da anni, tanto che anche il ceo Dave Calhoun ha ammesso l’anno scorso che la compagnia non avrebbe mai dovuto firmare il contratto con l’Air Force per produrre i jet per 3,9 miliardi di dollari nel 2018. Da allora i costi dei fornitori sono aumentati vertiginosamente e la data di consegna ha subito continui slittamenti.
Tutti i dettagli.
I CONTI DEL TERZO TRIMESTRE
Boeing ha archiviato il terzo trimestre dell’anno con una perdita adjusted di 3,26 dollari per azione, superiore al 2,96 dollari attesi dagli esperti, su ricavi però di 18,10 miliardi, superiori ai 18,01 miliardi del consensus e in rialzo del 13% rispetto a un anno prima. La perdita netta è stata di quasi 1,64 miliardi, o 2,70 dollari per azione: un miglioramento rispetto ai 3,31 miliardi, o 5,49 dollari per azione, persi nello stesso periodo del 2022.
CHE SUCCEDE ALL’UNITÀ BOEING DEFENCE, SPACE AND SECURITY
Nello specifico, pesa l’unità di difesa della Boeing che ha registrato una perdita di 924 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2023, principalmente penalizzata dall’aumento dei costi del suo programma VC-25B Air Force One.
Più della metà delle perdite di Boeing Defence, Space and Security derivano da una perdita di 482 milioni di dollari sul lavoro della società nella costruzione di due nuovi velivoli VC-25B per l’aeronautica americana, segnala Defense News. L’azienda ha attribuito i maggiori costi ai cambiamenti tecnici e all’instabilità del lavoro, nonché alla risoluzione delle trattative con i fornitori lo scorso trimestre riguardo al programma Air Force One.
“Molto spesso i costi più elevati dei contratti per la difesa possono essere trasferiti sui contribuenti statunitensi, ma sotto la pressione dell’allora presidente Donald Trump, che minacciava di annullare il contratto per gli aerei, Boeing ha accettato un contratto a prezzo fisso per i due nuovi jet” commenta ancora la Cnn.
IL TORMENTATO PROGRAMMA AIR FORCE ONE
Era il luglio 2018, sotto l’amministrazione Trump, Boeing aveva ricevuto un contratto da 3,9 miliardi di dollari per costruire due velivoli 747-8 da utilizzare come Air Force One, la cui consegna era prevista entro dicembre 2024.
Già nel 2021 Boeing ha comunicato all’aeronautica americana che il prezzo dell’aereo presidenziale di prossima generazione potrebbe aumentare. Non solo, il produttore di aerei stava cercando anche di ottenere più tempo per consegnarlo, citando difficoltà dovute alla pandemia e a un subappaltatore.
Nell’aprile 2022 il ceo Dave Calhoun ha dichiarato che la compagnia non avrebbe più fatto offerte vicino ai costi stimati come ha fatto negli ultimi dieci anni per assicurarsi contratti di alto profilo, (come per il programma Air Force One) dal momento che ora devono affrontare spese crescenti. E il numero uno di Boeing aveva ribadito che la compagnia ha commesso un errore nell’accettare i termini aggressivi richiesti dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump sull’Air Force One, come riportava l’anno scorso Bloomberg.
Boeing ha subito perdite per 1,45 miliardi di dollari sugli aerei lo scorso anno e 318 milioni di dollari nel 2021. Nel frattempo la società ha anche nominato un esperto di risoluzione dei problemi Steve Parker per aiutare a ribaltare i programmi in perdita nella sua unità di difesa.
LA POSIZIONE DI BOEING
“Questi sono risultati deludenti nel trimestre e nell’anno fino ad oggi”, ha ammesso il direttore finanziario Brian West. “Questa performance è inferiore alle nostre aspettative e riconosciamo che non siamo così avanti in questa ripresa come ci aspettavamo in questa fase”.
Anche il ceo Calhoun ha espresso insoddisfazione per il ritmo con cui è migliorata l’unità dedicata alla difesa di Boeing, ma ha affermato che il settore è sulla buona strada per vedere miglioramenti nei prossimi due o tre anni. Inoltre, ha aggiunto che Boeing sta lavorando per stabilizzare le proprie operazioni nel settore della difesa, cercando anche modi per operare in modo più efficiente, investire nell’ingegneria e avvicinarsi agli appalti in modo più “disciplinato”.
Infine, come riporta Defense News, West e Calhoun hanno dichiarato che Boeing sta affrontando le sfide legate alla costruzione dei nuovi Air Force One e che i passi principali per accendere i nuovi aerei e farli volare per la prima volta saranno in gran parte completati prima del periodo 2025/2026.