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Travel Ban

È davvero utile chiudere i confini per arginare la pandemia?

Per la variante Omicron, l’Africa meridionale viene punita con i travel ban. Ma cosa ne pensano gli esperti?

 

La scoperta della variante Omicron ha portato diverse nazioni a vietare i voli dai Paesi dell’Africa meridionale, primo tra tutti il Sudafrica, “colpevole” di aver isolato e identificato le mutazioni del virus.

Questa scelta, però, già presa quando erano emerse le precedenti varianti, non è condivisa da tutti. Ecco perché.

UNA STORIA CHE SI RIPETE

Alfa, Beta, Gamma, ecc. Era successo con il Regno Unito, il Sudafrica, il Brasile e così via fino al Sudafrica, di nuovo. Un Paese identifica per primo una o più mutazioni del virus che provocano una nuova variante, lo fa sapere al mondo e viene punito con travel ban, quarantene e altre restrizioni.

I RISCHI DEI TRAVEL BAN

Questo tipo di risposta sembra mettere al sicuro, ma è una strategia che potrebbe avere altri risvolti della medaglia.

“Punire” chi non tiene per sé le informazioni ed è trasparente, infatti, potrebbe inviare un messaggio sbagliato sulla condivisione dei dati, oltre che rendere difficile il trasporto di operatori sanitari e altre risorse in luoghi che ne hanno estremo bisogno.

A tutto questo, ha ricordato Nicole Errett, docente dell’Università di Washington e principale autrice di uno studio sull’efficacia dei travel ban, lo stigma dei divieti di viaggio può esacerbare razzismo e xenofobia.

L’APPELLO DEL PRESIDENTE SUDAFRICANO

Domenica il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha invitato i Paesi ad annullare i travel ban perché “scientificamente ingiustificati”.

“L’unica cosa che il divieto di viaggio farà è danneggiare ulteriormente le economie dei Paesi colpiti e minare la loro capacità di rispondere e riprendersi dalla pandemia”, ha aggiunto secondo quanto riportato da France24.

È DAVVERO UTILE IL TRAVEL BAN?

Quando vengono scoperte nuove varianti i Paesi tendono a limitare i viaggi e a chiudere le frontiere ma, scrive Quartz, molti esperti avvertono che tali misure arrivano inevitabilmente dopo che le infezioni hanno già attraversato i confini.

La variante Delta, finora prevalente, ha causato ondate di infezioni in tutto il mondo, ben oltre l’India, nonostante il Paese sia stato inserito nelle liste rosse per i viaggi e, come ha ricordato alla Cnn l’epidemiologo Salim Abdool Karim, si è diffusa in oltre 53 Paesi nel giro di tre settimane.

“L’utilità di questo tipo di divieti è molto scarsa”, ha detto a Npr Saad Omer, direttore dello Yale Institute of Global Health.

LO STUDIO DI SCIENCE

Un recente studio della rivista Science ha mostrato che limitare i viaggi internazionali nelle fasi iniziali della pandemia ha avuto qualche effetto nel ritardare la diffusione, ma è veramente efficace solo se si continuano a seguire indicazioni ormai note come lavare bene e spesso le mani, isolarsi in caso di contatto con positivi ed effettuare diagnosi precoci.

LO STUDIO DEL JOURNAL OF EMERGENCY MANAGEMENT

Anche lo studio del Journal of Emergency Management, condotto da Errett, ha concluso che esistono poche prove per dimostrare che i divieti di viaggio internazionali sono realmente efficaci per contenere la diffusione delle malattie infettive e tali misure dovrebbero essere prese solo se raccomandate dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

COSA NE PENSA L’OMS

La direttrice dell’ufficio dell’Oms in Africa, Matshidiso Moeti, ha esortato i Paesi a seguire la scienza invece che imporre divieti di volo nel tentativo di contenere la nuova variante: “Con la variante Omicron ora rilevata in diverse regioni del mondo, mettere in atto divieti di viaggio che prendono di mira l’Africa attacca la solidarietà globale”.

“Le restrizioni ai viaggi possono avere un ruolo nel ridurre leggermente la diffusione del Covid, ma rappresentano un pesante onere per le vite e i mezzi di sussistenza”, ha affermato l’Oms in un comunicato. L’agenzia sanitaria della Nazioni Unite ha poi aggiunto che le restrizioni messe in atto non si basano su sufficienti prove scientifiche.

SUGGERIMENTI ALTERNATIVI: NO BAN, YES VAX

Piuttosto che chiudere i confini, gli esperti concordano sul fatto che sarebbe utile adottare una politica preventiva riducendo il numero di persone non vaccinate a livello globale, in modo da abbattere le possibilità del virus di replicarsi e mutare.

Githinji Gitahi, direttore di Amref Health Africa e responsabile della nuova Commissione africana di risposta al Covid, in un’intervista a Repubblica, ha detto: “Non serve proibire i voli dal Sudafrica, come state facendo. Non serve sbarrare le porte e le finestre, perché comunque il virus troverà la sua strada. La strategia più efficace – oltre che la più etica – è assicurarsi che tutti siano vaccinati”.

RESISTERE AL PANICO

Tra l’altro, come ha ribadito anche l’Oms, di Omicron, per ora, si sa molto poco e potrebbero occorrere diverse settimane per vederci più chiaro. Inoltre, la variante è stata sequenziata per la prima volta in Sudafrica, ma questo non significa necessariamente che sia emersa lì dato che è stata rilevata in diversi Paesi.

Uno dei casi identificati in Belgio, per esempio, scrive Npr, non ha né viaggiato né avuto contatti con nessuna nazione dell’Africa meridionale.

Finora i sintomi associati alla nuova variante sono stati lievi e sia gli scienziati che le case farmaceutiche Pfizer e Moderna hanno detto che sapranno in poche settimane quanto siano efficaci i loro vaccini contro questa nuova sfida.

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