“Ce lo aspettavamo e avevamo avvertito che senza una vaccinazione diffusa in tutto il mondo sarebbero emerse varianti virali più contagiose e pericolose”, ha scritto domenica scorsa su Avvenire Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute.
Ora la variante Omicron ci ha ricordato ancora una volta che la disuguaglianza vaccinale mette a rischio il mondo intero, ma intanto la corsa cieca dei Paesi ricchi prosegue.
COME VA LA VACCINAZIONE NEL MONDO
L’accesso ai vaccini anti Covid rimane, infatti, fortemente disuguale. Ogni giorno, fa sapere Quartz, vengono somministrate 27 milioni di dosi e circa la metà del mondo ha ricevuto almeno una dose, ma la maggior parte va ai cittadini dei Paesi ad alto o medio-alto reddito.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), al 23 novembre, il 64% delle persone dei Paesi ad alto reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro una percentuale inferiore all’8% delle persone delle nazioni a basso reddito.
QUALI SONO I PAESI CON PIÙ VACCINI?
“I Paesi ricchi dovrebbero smettere di accumulare vaccini”, scrive Quartz, che fornisce i numeri del divario tra nazioni più fortunate e meno.
Secondo le stime della società di analisi Airfinity, con sede a Londra, riportate da NPR, il 60% dei vaccini prodotti nel mondo sono acquistati da un piccolo gruppo di paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Unione europea, Canada e Giappone. Ma non è tutto qui.
Di questo 60%, una quantità che va da un terzo alla metà è accumulata invece che essere usata.
QUANTE DOSI SPRECANO I PAESI OCCIDENTALI?
Stando a quanto dichiarato dall’ex primo ministro britannico e ambasciatore Oms Gordon Brown, sono circa 100 milioni le dosi di vaccino anti Covid accumulate dai Paesi occidentali che potrebbero andare sprecate entro poche settimane.
Brown ha bacchettato in particolare il suo Paese che finora ha consegnato solo l’11% dei vaccini promessi al programma Covax. “Se si spreca un vaccino, si sta effettivamente mettendo a rischio una vita”, ha detto.
FRANCIA
In Francia, ad aprile, il ministro della Salute Olivier Veran ha affermato che il 25% dei vaccini di AstraZeneca, il 20% di Moderna e il 7% di Pfizer erano andati sprecati. Il Paese, spiega LCI, in quel momento aveva ricevuto circa 5 milioni di dosi di AstraZeneca, il che significa che le dosi buttate via sono state circa 1,25 milioni.
STATI UNITI
Secondo i dati del governo ottenuti da NBC News e riportati a settembre, le farmacie e i governi federali degli Stati Uniti hanno gettato via almeno 15,1 milioni di dosi dal 1° marzo – un numero molto più grande di quello precedentemente conosciuto e forse ancora sottostimato.
CANADA
Anche il Canada, secondo un’indagine citata da Global News, dallo scorso dicembre quando sono arrivate le prime dosi, ne ha sprecate almeno un milione perché scadute o per altri motivi.
Adam Houston, che lavora per Medici Senza Frontiere ha detto che lo spreco di vaccini del Canada è “preoccupante” visto che il 47% della popolazione mondiale idonea alla vaccinazione – di cui la maggior parte si trova nell’Africa sub-sahariana – deve ancora ricevere la prima dose.
L’AFRICA DIMENTICATA…
Anche Brown ha ricordato che solo il 7% della popolazione africana è stata vaccinata e prima della scoperta di Omicron, aveva già avvertito che la mancata vaccinazione del continente sarebbe tornata a “perseguitare” l’Occidente.
“Date i vaccini all’Africa, o il mondo non si salverà dal Covid”. È l’allarme lanciato da Githinji Gitahi, direttore di Amref Health Africa e responsabile della nuova Commissione africana di risposta al Covid. “Non serve proibire i voli dal Sudafrica, come state facendo. Non serve sbarrare le porte e le finestre, perché comunque il virus troverà la sua strada. La strategia più efficace – oltre che la più etica – è assicurarsi che tutti siano vaccinati”.
…E NON SOLO
Ma, come ricorda Ricciardi, “non è solo l’Africa, sono i grandi Paesi poveri del Sud del mondo che pur avendo la maggior parte della popolazione mondiale hanno avuto, a tutt’oggi, solo il 3% delle dosi di vaccino”.
“Fino a quando si continuerà a non capire che se non vaccineremo tutti e in tutti i Paesi del mondo continueremo per anni ad avere un’alternanza di ondate pandemiche che disgregheranno ineluttabilmente le nostre società, aumentando instabilità socio-economiche e disuguaglianze?”.