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Iveco Leonardo

Che ne sarà del programma Mgcs franco-tedesco?

L'Italia è pronta a unirsi con la Spagna e la Svezia alla Germania per sviluppare il carro armato successore del Leopard 2. Una tempesta in un bicchiere d'acqua o la fine definitiva del progetto franco-tedesco Mgcs? Fatti e commenti

Tempi duri per la cooperazione franco-tedesca in campo difesa.

Il futuro del Main Ground Combat System (Mgcs), progetto avviato da Parigi e Berlino nel 2017 (insieme al parallelo Fcas per il caccia di sesta generazione) è sempre più incerto. Il programma è gestito da Knds, consorzio franco-tedesco formato dai gruppi per la difesa Krauss-Maffei Wegmann (Kmw, Germania) e Nexter Defence Systems (Francia) in cooperazione con Rheinmetall.

Entro il 2035, l’Mgcs franco-tedesco dovrebbe sostituire i carri armati Leopard 2 e Leclerc, in servizio rispettivamente negli eserciti tedesco e francese. Il progetto rischia di fallire a causa delle divergenze tra Berlino e Parigi, mai risolte del tutto.

Nel frattempo Germania, Italia, Spagna e Svezia si sono alleate per lo sviluppo del successore del carro armato Leopard 2 Main Battle Tank (“Mbt”), scaricando quindi la Francia.

Secondo un articolo del quotidiano tedesco Handelsblatt, i produttori tedeschi Rheinmetall e Krauss-Maffei Wegmann (KMW) hanno creato un consorzio con la svedese Saab e l’italiana Leonardo per sviluppare il successore del carro armato tedesco Leopard 2, che sta registrando una ripresa degli ordini in Europa (compreso quello confermato di recente da Roma).

Berlino pianta così in asso Parigi?

Eppure, “se il programma franco-tedesco resta estremamente complicato da lanciare – è un eufemismo -, scrivere l’epitaffio del Mgcs è ancora troppo presto, anche se alcuni in Germania (anche in Francia) vogliono la fine di questo progetto”, sostiene il quotidiano francese La Tribune.

Tutti i dettagli.

L’INTERESSE ITALIANO AL PROGRAMMA MGCS

Fin da subito, sia l’Italia sia la Polonia hanno ripetutamente chiesto di aderire al programma Mgcs, ma Parigi e Berlino hanno voluto mantenere il progetto esclusivamente bilaterale fino allo sviluppo di un prototipo. Ma la cooperazione franco-tedesca si è incrinata e il progetto è rimasto bloccato nella fase di studio dell’architettura, regolarmente prorogata per diversi mesi. Nel frattempo, Svezia e Italia si aggiunti come osservatore nel programma Mgcs, prima Stoccolma nel 2021, poi Roma l’anno scorso.

Ma anziché includere questi nuovi partner nel progetto originario Mgcs, ora la Germania pare aver preferito avviare un nuovo progetto con Italia e Svezia insieme alla Spagna mettendo da parte la Francia.

Senza dimenticare che lo scorso luglio il sottosegretario alla Difesa italiano Isabella Rauti ha annunciato che un acquisto pianificato di carri armati Leopard 2 A8 manterrebbe Roma in gioco per un ruolo nel programma Mgcs, aiutando l’Italia a essere più strettamente coinvolta con l’industria tedesca.

GERMANIA A LAVORO SU UN NUOVO CARRO ARMATO DEL FUTURO CON ITALIA, SPAGNA E SVEZIA

Intanto, funzionari dell’Ue hanno confermato il progetto per il nuovo carro armato, a cui con Kmw e Rheinmetall parteciperebbero Leonardo e il gruppo per la difesa svedese Saab.

Le quattro aziende sperano di ottenere fondi dall’Edf, che ha una dotazione complessiva di otto miliardi di euro di cui 5,3 disponibili per la promozione di progetti di armamenti congiunti nell’Ue. Le sovvenzioni hanno l’obiettivo di contribuire a razionalizzare il frammentato settore della difesa europeo e a sviluppare capacità militari “fondamentali per l’autonomia strategica e la resilienza”, sia dell’Ue sia degli Stati membri.

PAROLA FINE AL PROGRAMMA MGCS?

Secondo La Tribune, “Il progetto Mbt, della durata di due anni, deve essere utilizzato per sviluppare elementi tecnologici a vantaggio, tra l’altro, del Mgcs e non per sostituirlo. Almeno per il momento. Tra due anni ci saranno dei balli nuovi.”

“Il progetto Future Main Battle Tank (FMBT) è un programma europeo il cui assemblaggio industriale è ancora aperto. A questo scopo è stato costituito un consorzio industriale aperto a tutte le nazioni. Knds è un membro di questo consorzio. Rheinmetall e Knds sono partner nei programmi Mgcs e Fmbt”, ha ricordato un portavoce del gruppo Knds al quotidiano francese.

IN VISTA DELL’INCONTRO TRA PISTORIUS E LECORNU

Di certo, l’articolo dell’Handelsblatt pubblicato pochi giorni prima di un incontro cruciale tra i ministri della Difesa di Germania e Francia, Boris Pistorius e Sebastien Lecornu,(22 settembre), osserva La Tribune, potrebbe “destabilizzare un programma già in corso sull’orlo del collasso e scatenare il risentimento antitedesco in Francia e il risentimento antifrancese in Germania”.

Infatti, lo scorso 10 luglio, quando i due ministri della Difesa si sono incontrati a Berlino per discutere delle “ulteriori fasi” del Sistema principale di combattimento terrestre (Mgcs), avevano anche concordato un nuovo incontro a fine settembre su questo programma.

L’ANALISI DI BANCA AKROS

“Le notizie dell’Handelsblatt confermerebbero il rapporto sempre più stretto tra Italia e Germania nel campo della difesa e il progressivo indebolimento dei legami tra la Germania e la Francia”, commentava la scorsa settimana Banca Akros, ripresa da MF.

Secondo il report di Banca Akros “questo è interessante perché la Germania ha una forte posizione nel settore dei sistemi terrestri, ma manca di una forte presenza nel settore dell’aeronautica/elettronica”.

LE RICADUTE PER LEONARDO

In questo scenario, “Leonardo è unica nel posizionamento per trarre vantaggio dalla convergenza tra Italia e Germania, infatti potrebbe beneficiare di contropartite industriali rilevanti nel settore dell’elettronica, dei jet addestratori M345/346, degli elicotteri AW189/AW249/AW101 e dei sistemi terrestri leggeri, come il Centauro”, rimarca Banca Akros.

IL COMMENTO DI PIETRO BATACCHI, DIRETTORE DI RID

“L’iniziativa [Mbt ndr] è molto importante sul piano strategico perché segnala le sempre maggiori difficoltà sul fronte dell’asse franco-tedesco incardinato sul piano militare, da un lato, sul programma per il nuovo caccia di Sesta Generazione Scaf e, dall’altro, sul programma per il nuovo carro Mgcs” ha osservato su Rid il direttore Pietro Batacchi.

“La Germania, dunque, lancia un segnale piuttosto preciso alla Francia proprio riguardo al carro armato del futuro facendo blocco e massa con l’Italia, con la quale, peraltro, è in fase di definizione la commessa LEOPARD 2 A8 ed è in corso una “riflessione” più generale che potrebbe avere ulteriori ripercussioni pure sul programma AICS” ha concluso Batacchi.

IL COMMENTO DELL’ANALISTA AURELIO GIANSIRACUSA, ARES DIFESA

“La decisione di entrare in questo progetto [Mbt] è figlia delle incertezze che, nonostante le parole dei responsabili franco-tedeschi, continuano ad attanagliare il futuro prossimo dell’iniziativa Mgcs, a cui Roma ha sempre dimostrato un interesse peraltro non ricambiato”, spiega a Startmag l’analista militare Aurelio Giansiracusa di Ares Difesa.

“La prossima finalizzazione del contratto Leopard 2A8 da parte italiana può essere vista — prosegue l’esperto di Ares Difesa — come una sorta di preparazione prodromica per l’Esercito italiano e per l’industria alla partecipazione al programma, considerato che il nostro Paese è l’unico dei quattro a non avere in dotazione alcuna versione del Leopard 2. I Leopard 2A8 dovrebbero essere i gap filler affiancando la novantina di Ariete C1 AMV e questa mossa dovrebbe consentire all’Esercito di poter gestire la transizione con il nuovo carro armato”.

Pertanto, “sarà interessante conoscere il numero di Leopard 2A8 che saranno ordinati, tempi previsti e ruolo dell’industria nazionale per capire, come detto in precedenza, la portata della nostra partecipazione al programma per il successore del Leopard 2”, conclude Giansiracusa.

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