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Mercedes

Conti 2022 e piani 2023 di Mercedes

La Casa di Stoccarda chiude un anno positivo e si appresta a investire su un piano che prevede solo auto elettriche entro il 2030. Ecco cosa succede nelle officine Mercedes

I risultati delle auto riconducibili al lusso ci avevano già fatto capire che chi vende ai paperoni non sta soffrendo troppo la crisi. Vale per Rolls Royce e Ferrari, vale pure per il comparto premium presidiato dal gruppo Mercedes-Benz che ha appena divulgato il bilancio del 2022.

IL 2022 DI MERCEDES IN NUMERI

Gli utili lordi, prima degli interessi e le tasse (Ebit), del costruttore tedesco nei 12 mesi appena trascorsi sono aumentati del 28% fino a raggiungere i 20,5 miliardi di euro (contro i 16 del 2021), incrementando del 12% il fatturato fino a 150 miliardi di euro (nel 2021 erano stati 133,9 miliardi).

Numeri che consentono di dire alla Casa della stella, nonostante le crisi internazionali, l’aumento generalizzato delle materie prime e la ben nota penuria di semiconduttori di avere migliorato del 14,6% il margine operativo sulle vendite di auto e dell’11,2% quello sui van; il dividendo proposto è stato di 5,20 euro per azione (contro i 5 del 2021).

I PIANI ELETTRICI DI STOCCARDA

Ma soprattutto numeri che le permettono di credere con convinzione all’ambizioso piano elettrico che ha in serbo e che prevede di abbandonare la produzione di endotermici cinque anni prima dello stop europeo, ovvero nel 2030 anziché nel 2035. Attualmente la Casa di Stoccarda annovera nove modelli full electric, disponibili in tutti i segmenti in cui è presente, mentre tra due anni, cioè dal 2025, quando Mercedes introdurrà altri tre modelli, tutte le architetture dei veicoli nuovi dovranno essere puramente Ev.

A breve verrà consegnata alla storia l’attuale piattaforma Mfa 2, sostituita dall’inedita Mma, un’architettura cosiddetta multi-energia, in grado cioè di dare vita ugualmente a modelli elettrici, ibridi o termici puri, ma concepita secondo la logica “electric first”, ovvero per essere ottimizzata in primis sulle esigenze e sulle componenti hardware e software delle varianti a batteria.

E poi si andrà, pare, verso una razionalizzazione dell’offerta che passerà anche per un progressivo abbandono delle compatte a favore di ciò che può avere maggior successo a livello globale, mercati emergenti inclusi. Secondo indiscrezioni, tra la Classe A, Classe A Sedan, Classe B, CLA, CLA Shooting Brake, GLA, GLB potrebbero sopravvivere soltanto la berlina a tre volumi CLA e le due Suv GLA e GLB.

MERCEDES STRIGLIA IL GOVERNO TEDESCO

Ma per Mercedes anche lo stato deve fare la sua parte. Lo scorso ottobre, il governo tedesco ha approvato un progetto da 6,3 miliardi di euro per aumentare rapidamente il numero delle stazioni di ricarica in tutto il Paese, anche tramite una velocizzazione dei processi di autorizzazione, ma per Stoccarda alle parole devono seguire rapidamente i fatti.

“Per accelerare il passaggio alla mobilità elettrica, dobbiamo essere sicuri che la realizzazione delle infrastrutture tenga il passo” delle strategie dei costruttori. “È una sfida anche per la politica”, non solo per l’industria, è quanto ha dichiarato l’amministratore delegato della Casa di Stoccarda, Ola Källenius su Bild.

Källenius ha ribadito che “entro la fine di questo decennio vogliamo essere pronti a passare completamente alle auto elettriche nel nostro segmento di mercato, ovunque le condizioni del mercato lo consentano”, ha spiegato il numero 1 sottolineando che “Non è una conclusione scontata, anzi richiederà una gigantesca riconversione industriale”.

I PIANI ITALIANI

Infine, le novità riguardano anche l’Italia, dove dal prossimo primo giugno Marc Langenbrinck, attuale ceo della filiiale svizzera della Casa, subentrerà a Radek Jelinek, dal 2018 presidente e ad dell’azienda con sede a Roma, che si dedicherà a nuovi impegni professionali.

Langenbrinck è entrato a far parte dell’organico della Casa della Stella nel 1995, iniziando il proprio percorso nell’ambito delle strategie di vendita e del marketing. Dopo aver rivestito il ruolo di executive assistant del presidente del board nel 2000 e di direttore strategie di gruppo per vendite, marketing e servizi finanziari nel 2004, ha assunto nel 2007 la responsabilità delle vendite flotte e corporate e nel 2009 quella del marchio Smart. Come già si anticipava, è stato ceo delle filiali francese ed elvetica.

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