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Cina

Cina, dire addio alle auto a benzina e diesel non basta a risolvere inquinamento

Dire addio alle auto a benzina e diesel e puntare sulle auto elettriche è solo un buon punto di partenza. La Cina deve rivoluzionare il suo mix energetico

 

La Cina crede nell’auto elettrica. Lo abbiamo sempre saputo, da quando Pechino ha incentivato le case automobilistiche a realizzare auto a batteria, per portare presto sul mercato vetture ad emissioni zero. Per la Cina, più che una questione di mercato, è una grande necessità: lo smog soffoca la città.

Ma facciamo attenzione: la rivoluzione elettrica ha bisogno di energia pulita, di infrastrutture di ricarica e di piani a lungo termine. Non basta lo sprint iniziale. Approfondiamo insieme.

Troppo smog

Tutto parte da qui. In Cina c’è troppo smog, si vive con la mascherina. Si contano i filtri che si cambiano e si scommette sulla durata di questi. Bisogna controllare ogni giorno, prima di uscire da casa, il livello di inquinamento e la sua pericolosità: basta sapere che nei giorni peggiori non si riesce a distinguere i colori degli oggetti e che respirare quell’aria equivale a fumare 25 sigarette.

La Cina è responsabile del 30% dell’inquinamento globale, mentre Pechino si rende complice ogni giorno della morte di 4.400 persone. Numeri davvero alti.

La Cina ha sempre puntato sulle auto elettriche

A togliere il fiato e a provare danni gravi all’apparato respiratorio sono, in particolare, le polvere sottili (PM 2.5) di cui la mobilità è responsabile al 22%. Rivoluzionare il settore è quindi un buon punto di partenza.

È per questo che già negli scorsi anni la Cina ha incentivato lo sviluppo di una nuova industria: quella dell’auto elettrica, sovvenzionando tutte quelle case automobilistiche e startup che avrebbero voluto lanciarsi nel settore. Forse una scelta troppo azzardata.

Anche Jack Ma, Terry Gou, Li Ka-shing e Jia Yueting hanno scelto di incentivare (con 2 miliardi di dollari) lo sviluppo di questa nuova industria. E in Cina è scattata una corsa all’oro: le aziende del settore sono piccole e tante e manca il know-how tecnico per rendere le auto elettriche o ibride a misura di quelle di Tesla.

Con l’obiettivo di dare una “ripulita” al settore ed indirizzare il mercato, il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology cinese, come scrive Bloomberg, ha redatto un elenco di ben 17 requisiti che le aziende di veicoli elettrici dovrebbero avere per poter ricevere il permesso a produrre auto elettriche. Tra le norme da rispettare: le case automobiliste devono pensare ad un sistema di controllo che determina le prestazioni e la stabilità del nuovo veicolo, ad un sistema informativo che traccia le sorgenti e le condizioni dei componenti fondamentali dell’auto e ad un procedimenti per il riciclo delle batterie in disuso.

Il governo ha anche incentivato, negli anni, l’acquisto delle vetture green e imposto, per legge, l’uso di mezzi pubblici alimentati a fonti di energia pulite a livello locale.

Pechino è sulla buona strada per essere il più grande mercato del mondo per le auto elettriche: l’anno scorso il produttore cinese BYD ha venduto più veicoli con le spine di qualsiasi altro produttore al mondo (Tesla incluso).

Addio alle auto a benzina e diesel

Anche la Cina vorrebbe dire addio alle auto a benzina e diesel. Pechino, seguendo le orme di Francia, Gran Bretagna e Italia, ha annunciato, tramite le parole del vice ministro dell’Industria e dell’Information Technology, Xin Guobin, l’addio alle vetture a trazione tradizionale. Non c’è ancora una data stabilita.

“Queste misure promuoveranno profondi cambiamenti nell’ambiente e daranno slancio allo sviluppo dell’industria automobilistica della Cina”, ha dichiarato il vice ministro.

Auto elettriche: un quinto delle vendite, entro il 2025

Se dire addio alle auto a benzina e diesel è l’obiettivo finale, è anche vero che la Cina si è prefissata anche degli obiettivi intermedi: Pechino vuole arrivare a un quinto del totale delle vendite composto da auto elettriche o da veicoli ibridi entro il 2025.

Dalla Cina auto elettrica a 7.000 euro

A dare una svolta al mercato potrebbe essere una nuova vettura low cost: un’auto elettrica per soli 7.000 euro. Il lancio dovrebbe avvenire nel 2018. Questo, almeno, è quanto affermato dalla cinese CHJ alla CNBC. Non ci sono immagini ufficiali, di concreto c’è un disegno stilizzato e qualche indiscrezione su quello che sarà. Avrà le dimensioni di una smart (sarà lunga 2,5 metri), avrà batterie sostituibili, sarà una due posti e si presenta come il mezzo ideale per girare in città.

Attenzione: non spostiamo l’inquinamento

Facciamo attenzione, però, a non spostare l’inquinamento dalle auto alle centrali elettriche. Per rifornire le auto a batteria, infatti, servirà non poca elettricità. E la Cina, per mix energetico, non è certo un Paese virtuoso. La produzione di energia dipende ancora dal 60% di carbone: serve investire di più sulle fonti rinnovabili per dar vita ad sistma pulito realmente.

Servono infrastrutture

ricaricaOltre alle rinnovabili, servono anche più infratrutture. Molte più infrastrutture e dunque molti più investimenti. Dobbiamo ammettere che la Cina ha da sempre investito sulle stazioni di ricarica supercharger nelle maggiori vie di scorrimento delle grandi città e sui tratti autostradali più battuti. Ma questo non basta: una diffusione maggiore dell’auto elettrica significa dar vita ad una rete capillare di punti di ricarica.

Auto elettriche sempre meno costose, e autonomie più lunghe

E’ solo una questione di tempo, poi l’auto elettrica tornerà alla ribalta, non solo come mezzo più pulito in circolazione, vantando zero emissioni dal tubo di scarico, ma anche come veicolo meno costoso, all’acquisto e durante la manutenzione. Mentre l’autonomia della batteria migliora e si porta a livelli che garantiscono anche la percorrenza di 500 km con una sola ricarica, i prezzi della stessa crollano. Il costo delle auto a batteria, presto, sarà più conveniente delle auto a trazione tradizionale, offrendo un risparmio immediato (e molto vantaggioso)ai conducenti. A dimostrarlo è una ricerca condotta da Bloomberg New Energy Financeche mostra che già dal 2025 comprare un’auto a batteria sarà meno dispendioso rispetto ad oggi. Il costo della batteria, attualmente, rappresenta quasi la metà del costo dei veicoli elettrici, ma il prezzo calerà di circa il 77% tra il 2016 e il 2030. “Il costo delle batteria è in continua discesa e sempre più persone, già a parità di prezzo finale, cominceranno ad adottarli”, ha detto Colin McKerracher, analista di Bloomberg New Energy Finance. “Dopo, quando saranno ancora più convenienti, allora la questione diventa ancora più interessante.”

Bloomberg

Se è vero, comunque, che al momento dell’acquisto le auto elettriche, ancora oggi, hanno costi troppo alti, è vero anche che tanto si risparmia nel post acquisto. Sia per manutenzione, sia per gestione. Partiamo proprio dalla batteria, la cosa più costosa. Dobbiamo dire che la garanzia, spesso, parte da un minimo di 5 anni, quasi sempre comprensivi di assistenza, soccorso stradale e traino 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Importanti sono anche i risparmi nei costi d’esercizio. Sicuramente, il principale vantaggio dell’auto elettrica deriva dal fatto che l’energia di cui ha bisogno per il rifornimento ha un costo del 70-80% inferiore rispetto a quello per la benzina. A questo si aggiunge, per l’Italia, l’esenzione dal pagamento del bollo e che in alcune città non si paga il parcheggio o che si ha accesso gratuito in alcune aree delle città. Facciamo l’esempio di Milano, dove è previsto l’accesso a pagamento nella zona C: in base ad alcuni conteggi, l’auto elettrica costa in media 4.500 euro in meno rispetto all’auto a trazione tradizionale.

 

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