Nuova fase nella vendita di Piaggio Aerospace.
Sono diciotto le manifestazione di interesse giunte per Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation, le due società in amministrazione straordinaria che operano sotto il marchio Piaggio Aerospace, l’azienda aeronautica ligure con sede a Villanova Dl’Albenga. Il termine ultimo per presentare i documenti necessari era scaduto alle ore 18 ora italiana del 19 giugno.
“Il segnale che ci arriva da questa fase della procedura è molto incoraggiante”, hanno commentato i commissari Carmelo Cosentino, Vincenzo Nicastro e Gianpaolo Davide Rossetti. La maggior parte delle aziende e dei consorzi ha dichiarato di voler acquisire i beni aziendali delle due società nella loro interezza.
Piaggio Aerospace è un’azienda aeronautica strategica coperta da golden power e commissariata dal 2018, dopo l’uscita dall’azionariato del fondo governativo di Abu Dhabi, Mubadala, che deteneva il 75% e un forte indebitamento, stimato a fine 2018 in 619 milioni.
Ora i tre commissari di Piaggio Aerospace effettueranno l’analisi della documentazione per decidere chi parteciperà alla gara per il passaggio delle due società in amministrazione straordinaria. L’obiettivo è individuare, entro la fine dell’anno, un nuovo proprietario per Piaggio Aerospace che garantisca continuità e stabilità all’azienda.
Tutti i dettagli.
18 MANIFESTAZIONI D’INTERESSE, METÀ DALL’ITALIA
Le diciotto manifestazioni di interesse sono giunte da Europa e Nord America, ma anche da nazioni dell’Estremo Oriente. Circa la metà provengono da soggetti con sede in Italia. “Come nelle fasi passate, anche in questo caso la stragrande maggioranza delle aziende o dei consorzi che si sono fatti avanti ha dichiarato di voler acquisire i beni aziendali delle due società nella loro interezza”, precisa la nota dell’azienda ligure.
“Oltre all’elevato numero di manifestazioni di interesse ricevute, si sono fatti avanti soggetti, soprattutto industriali, di tutto rilievo. Il che conferma l’attenzione del mercato per una società strategica per il nostro Paese e in grado di esprimere grandi potenzialità di sviluppo, soprattutto se si pensa alle più recenti evoluzioni della mobilità sostenibile”, aggiungono i commissari.
I SOGGETTI IN PISTA COME FUTURI PROPRIETARI DI PIAGGIO AERO
“Tra i soggetti di peso interessati all’acquisizione ci sarebbero, come anticipato dal Sole 24 Ore, alcuni membri della famiglia Porsche. Al bando, poi, partecipa l’imprenditore italoindiano Randeep Singh Grewal, che aveva presentato un’offerta vincolante anche nel corso della seconda delle due precedenti gare. Tra i soggetti in pista figurerebbe anche la cordata che ha il suo cuore ligure nelle aziende Phase Motion Control e AgTech, che già avevano partecipato alle altre competizioni per Piaggio, segnala il quotidiano confindustriale.
I PROSSIMI STEP
Nei prossimi giorni i commissari procederanno all’analisi dettagliata della documentazione prodotta per stabilire chi sarà ammesso alla gara: le società che avranno dimostrato di avere i necessari requisiti, avranno poi accesso alla data room, in modo che possano così valutare nel dettaglio il valore di Piaggio Aerospace e presentare le relative offerte vincolanti. Si passerà infine alla fase finale di selezione del compratore.
Come ricorda Bebeez, “Quello in corso è il terzo bando indetto per la cessione delle attività del gruppo, che sono composte dallo stabilimento Piaggio Aviation di Villanova d’Albenga (Savona), in cui sono impiegati 16 dipendenti, e dai siti produttivi di Piaggio Aero Industries situati a Villanova d’Albenga, Genova, Pratica di Mare (Roma), Trapani, Ciampino (Roma) e Viterbo, dove lavorano 825 addetti. In questi ultimi asset è presente anche l’immobile di Villanova d’Albenga, che ospita il centro d’eccellenza aerospaziale”.
DOPO DUE BANDI DI GARA SFUMATI
Bandite infatti ben due gare dal 2021, ma le due offerte pervenute per stabilimenti e attività produttive della società di Villanova d’Albenga non sono andate a buon fine: la prima della cordata guidata dal fondo Summa Equity partecipata da Phase Motion Control e Agtech e la seconda dell’imprenditore italo-indiano Randeep Singh Grewald, alla guida del gruppo Greran.
SALTATA LA PRIMA GARA
Nel novembre 2021 è saltata la proposta e trattativa in esclusiva per l’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte della cordata italo-svedese formata dal fondo scandinavo Summa Equity e da tre imprese attive nel settore aeronautico, la norvegese Heart Aviation, AgTech e Phase Motion Control che hanno entrambe sede in Liguria.
La proposta valeva 60 milioni e poggiava su un piano industriale centrato sul motore elettrico, in base a quanto riporta il quotidiano ligure. “Secondo fonti sindacali, lo stop alla trattativa in esclusiva con il raggruppamento italo-scandinavo sarebbe stata determinata anche dalla scelta del Ministero della Difesa di impiegare i 160 milioni di euro (aumentati poi a 171 milioni), inizialmente stanziati per completare il programma di sviluppo ed ottenere certificazione del drone P1HH strettamente derivato dal P-180, nell’acquisto di 6 P-180 Evo per le esigenze di trasporto interministeriali” spiegava Aurelio Giansiracusa su Startmag.
Quindi a gennaio 2022 il commissario Nicastro, in accordo col Governo, ha dato il via alla ripartenza della gara.
SCADUTA ANCHE LA SECONDA GARA PER LA VENDITA DI PIAGGIO AEROSPACE
Come riassunto di recente Il Secolo XIX, “Nella seconda gara Grewal ha presentato offerta e, in un primo momento, si è registrato un testa a testa con il magnate italo-indiano. Quando il ministero ha preso tempo, l’offerta di Summa è scaduta e non è stata rinnovata. In pista era quindi rimasto solo Grewal”.
Tuttavia, nell’estate 2022 il Mise ha fatto scadere la gara, non convinto dalla proposta del magnate italo-indiano, “che ora chiede l’annullamento di una procedura che considera viziata sia per come è stata gestita sia per come è stata chiusa”.
I NUMERI DI PIAGGIO AERO
Nonostante le vicissitudini, rimangono positivi gli andamenti industriali di Piaggio Aero. Alla fine del 2021, dopo aver fatturato oltre 154 milioni di euro, il portafoglio ordini ammontava a 446 milioni di euro, giunto a circa 490 milioni di euro lo scorso autunno con l’ultima commessa della Difesa.
La società impiega 850 lavoratori a cui vanno aggiunti una cinquantina di lavoratori dell’azienda dell’indotto Laer. Le commesse coprono tutto il 2023 e buona parte del 2024.
Dunque l’azienda continua a cercare una strada per uscire dall’amministrazione straordinaria dopo il fallimento dei tentativi di vendita al fondo svedese Summa Equity e al Greran Family Office guidato dal magnate indiano Randeep Singh Grewal.