Il conglomerato cinese Ck Hutchison ha fatto sapere oggi di voler coinvolgere un “grande investitore strategico” cinese nella maxi-operazione di vendita di porti a un consorzio formato dalla società statunitense BlackRock e dalla compagnia di navigazione Mediterranean Shipping Company (Msc) di Gianluigi Aponte.
L’AFFARE TRA CK HUTCHISON E BLACKROCK-MSC, IN BREVE
L’operazione in questione, dal valore di oltre 20 miliardi di dollari, riguarda la compravendita di quarantatré porti in ventitré paesi del mondo, tra cui due particolarmente strategici perché posti alle estremità del canale di Panama: ovvero il porto di Balboa, sull’oceano Pacifico, e quello di Cristobal, sull’Atlantico.
Le parti avevano raggiunto un accordo preliminare lo scorso marzo; dopodiché, però, le trattative sono rallentate parecchio a causa della contrarietà delle autorità cinesi. Ck Hutchison, peraltro, è stato attaccato dai media nazionali, ovviamente vicini al pensiero del Partito comunista: sul giornale hongkonghese Ta Kung Pao, ad esempio, l’operazione con BlackRock-Msc era stata descritta come una mossa “senza spina dorsale” che “svende tutto il popolo cinese”; in alcuni editoriali l’affare veniva considerato un tradimento dello stato.
LE QUESTIONI ECONOMICHE E GEOPOLITICHE DIETRO ALL’OPERAZIONE
La Cina sembrerebbe temere che la cessione dei quarantatré porti al consorzio filoamericano possa danneggiare la competitività delle compagnie di navigazione cinesi. Pechino, poi, ha investito molto nel canale di Panama, una delle linee di navigazione più importanti al mondo.
Il canale di Panama è la seconda linea di navigazione artificiale più trafficata del pianeta (dopo quello di Suez) e vi passa il 2,5 per cento del commercio marittimo globale, stando a uno studio di McKinsey. Secondo il dipartimento del Commercio americano, più del 70 per cento delle navi che lo attraversano provengono dai porti degli Stati Uniti o vi sono dirette.
Il presidente Donald Trump aveva detto di voler prendere il controllo dell’infrastruttura – che venne realizzata dall’America e ceduta a Panama nel 1999 – sia per ragioni economiche che per sottrarla all’influenza cinese.
L’INGRESSO DI COSCO
Stando alla fonte di Reuters, il “grande investitore strategico” che Ck Hutchison coinvolgerà nell’operazione sui porti è la compagnia statale cinese Cosco, uno dei pesi massimi del settore dello shipping a livello globale.
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In un comunicato, Ck Hutchison ha specificato che questo “grande investitore” dovrebbe essere un membro “significativo” del consorzio, cioè detenere una partecipazione elevata. Se però lo stato cinese dovesse avere la quota di maggioranza, verrebbero probabilmente meno le ragioni dell’operazione da parte di BlackRock, di Msc e indirettamente del governo americano, che ha interesse a ridurre l’influenza di Pechino su Panama.
LO STATO DELLE COSE TRA CK HUTCHISON, MSC E BLACKROCK
Da quello che sappiamo, Terminal Investment Limited – società di gestione terminal controllata dalla famiglia Aponte, con sede in Svizzera: è anche nota come TiL – sarà la sola proprietaria della maggior parte dei porti ceduti da Ck Hutchison.
Farebbero eccezione i due porti sul canale di Panama, controllati da BlackRock: più nello specifico, Global Infrastructure Partners (cioè il fondo di BlackRock dedicato alle infrastrutture) avrà il 51 per cento dei porti panamensi di Balboa e di Cristobal, mentre TiL avrà la restante quota del 49 per cento.
La famiglia Aponte, con Msc, è abbastanza allineata agli interessi americani; allo stesso tempo, Msc si rifornisce di navi dalla Cina e gli Aponte sono in buoni rapporti con la famiglia di Li Ka-shing, fondatore di Ck Hutchison. In virtù di queste relazioni sia con Washington che con Pechino, si pensava che TiL potesse risultare gradita a tutte le parti.