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Caccia di sesta generazione, l’Arabia Saudita parteciperà al programma del Regno Unito?

I ministri della Difesa saudita e britannico hanno concordato di studiare la futura cooperazione sulle capacità aeree da combattimento e sui potenziali progetti industriali. Ma il Regno Unito ha precisato che non riguarda la partecipazione saudita al programma di caccia di sesta generazione Gcap

L’Arabia Saudita non salirà a bordo del caccia di sesta generazione a cui sta lavorando il Regno Unito (insieme a Italia e Giappone).

Il 1° marzo i ministri della difesa saudita e britannico, Khalid bin Salman e Ben Wallace, hanno firmato una “dichiarazione di intenti” sulla partecipazione di Riad al programma Future Air Capabilities Program (Fcas), ovvero i progetti volti a realizzare un caccia di nuova generazione.

Fra i progetti indicati sotto l’acronimo Fcas figura anche il programma Tempest, a guida britannica e recentemente ridenominato Global Air Combat Programme (Gacp) cui partecipano anche l’Italia e il Giappone.

Se il Regno dell’Arabia Saudita (KSA) ha dichiarato che avrebbe aderito al programma Future Combat Air System (FCAS) guidato dal Regno Unito, Londra da parte sua ha precisato che non esiste alcun accordo tra i due relativo a FCAS o Global Combat Air Sforzo del programma (GCAP).

Tutti i dettagli.

LA DICHIARAZIONE D’INTENTI TRA REGNO UNITO E ARABIA SAUDITA SUL CACCIA DI SESTA GENERAZIONE

Le aree coperte dal documento siglato dai due ministri includono “la definizione di una visione globale e congiunta per il futuro partenariato per le operazioni di combattimento aereo” e la discussione su potenziali partenariati che “soddisfino le esigenze” reciproche. Inoltre, nella dichiarazione, si legge che i due Paesi valuteranno possibili progetti industriali e altre attività congiunte di ricerca e sviluppo.

L’ANNUNCIO DI KHALID BIN SALMAN

In un tweet, il ministro della Difesa dell’Arabia Saudita Khalid bin Salman ha affermato che il suo paese e il Regno Unito hanno “firmato una dichiarazione dell’intenzione dell’Arabia Saudita di partecipare al’Fcas, che rafforzerà le capacità difensive dell’Arabia Saudita attraverso una partnership globale che include progetti congiunti di produzione e ricerca e sviluppo per il futuro”. sistemi d’aria’.

LE PRECISAZIONI DI LONDRA

Secondo il ministero della Difesa britannico, la dichiarazione di intenti firmata a Riad avvierà uno “studio di fattibilità di partenariato per esplorare come sarà possibile posizionare al meglio in futuro le decennali relazioni” in termini di cooperazione nel settore degli aerei da combattimento.

Entrambi i governi hanno confermato il desiderio comune di una più stretta collaborazione industriale, per sviluppare capacità chiave e aumentare la prosperità in entrambe le nazioni, anche a sostegno degli obiettivi di Saudi Vision 2030”.

Ma Londra ha negato categoricamente che l’accordo firmato tra i due paesi sia correlato al Fcas o al Global Combat Air Program nonostante gli annunci sauditi.

A CHE PUNTO È IL GCAP

Lo scorso 9 dicembre Italia, Giappone e Regno Unito hanno annunciato che stavano unendo i loro progetti di sviluppo di un caccia di sesta generazione, con il lancio del nuovo Gcap.

L’accordo combina di fatto il progetto Tempest — a guida britannica a cui partecipa il nostro paese per sostituire i caccia Typhoon — con il programma F-X giapponese in un’impresa chiamata Global Combat Air Program (GCAP),  relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio.

Le attività relative al Gcap sono iniziate ufficialmente nel dicembre 2021, con un primo finanziamento stanziato dal Ministero della Difesa italiano, mentre era già allo studio la fase di evoluzione e transizione tecnologica “Typhoon-to-Gcap” lanciata dallo stesso Ministero con il sostegno dell’industria, con lo scopo di avviare un processo di ammodernamento strategico delle risorse operative.

Il volo di un primo dimostratore è previsto nel 2027, dopodiché la produzione dovrebbe iniziare intorno al 2030 o al 2031 in modo che un prototipo possa essere schierato entro il 2035.

GLI SVILUPPI

Nella dichiarazione, si legge che i due Paesi valuteranno possibili progetti industriali e altre attività congiunte di ricerca e sviluppo. Il breve resoconto ufficiale dei media sauditi non ha indicato se Riyadh avesse in programma di aderire direttamente al programma di caccia a guida britannica, ma gli analisti della difesa hanno avvertito che tali alleanze in genere richiedono mesi o anni per essere negoziate, sottolinea Reuters.

Secondo Breaking Defense, potrebbe essere un voto di fiducia nei tentativi sauditi di migliorare le proprie capacità di produzione interna, poiché la potenza del Medio Oriente è stata tradizionalmente più un puro cliente che un partner di programma per armi di fabbricazione occidentale. Sempre la testata specializzata americana ricorda che “in precedenza il Regno Unito ha fornito all’Arabia Saudita una flotta di 72 Eurofighter Typhoon, anche se un ordine aggiuntivo per 48 velivoli è stato sospeso dopo la firma di un memorandum d’intesa nel 2018 e il successivo divieto di esportazione di attrezzature militari a Riyadh per un anno, a seguito della sentenza della corte d’appello di Londra con cui ha stabilito che tali vendite erano illegali. Il divieto di esportazione è stato revocato nel luglio 2020”.

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