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Gcap Leonardo

Leonardo, Elettronica, Avio Aero e Mbda decollano con il Gcap

L'industria italiana capitanata da Leonardo ha firmato il contratto per nuova fase sviluppo sistema aereo di sesta generazione: al via le attività di concept, assessment e dimostrazione del programma Gcap, prosecuzione del progetto italo-britannico Tempest dopo l'ingresso del Giappone

Leonardo, Elettronica, Avio Aero e Mbda Italia salgono ufficialmente a bordo del Global combat air programme (Gcap), prosecuzione del progetto per il sistema di combattimento aereo di sesta generazione a guida britannica Tempest dopo l’ingresso del Giappone.

Il 26 gennaio il team italiano che svilupperà il Gcap)- composto da Leonardo in qualità di partner strategico e dalle aziende nazionali leader nei rispettivi domini: Elettronica, Avio Aero e Mbda Italia – ha firmato il contratto per supportare il ministero della Difesa italiano nella fase di valutazione del concetto e successiva attività di dimostrazione del programma.

Lo scorso 9 dicembre Italia, Giappone e Regno Unito hanno annunciato che stavano unendo i loro progetti di sviluppo di un caccia di sesta generazione, con il lancio del nuovo Gcap.

L’accordo combina di fatto il progetto Tempest — a guida britannica a cui partecipa il nostro paese per sostituire i caccia Typhoon — con il programma F-X giapponese in un’impresa chiamata Global Combat Air Program (GCAP),  relativo allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova generazione e operazioni multi-dominio.

“Questa nuova fase è un tassello cruciale di un percorso che punta a identificare e a rendere disponibili quelle tecnologie innovative che assicureranno alle nostre capacità di difesa il necessario salto generazionale, tecnologico e operativo, permettendo al sistema nazionale di raggiungere il più alto livello di eccellenza e di autonomia strategica”, sottolinea Alessandro Profumo, Amministratore delegato di Leonardo, che aggiunge: “Con il programma Gcap le aziende italiane giocano un ruolo fondamentale per il futuro dell’industria della difesa, anche a livello internazionale, in un quadro di crescita che al tempo stesso rafforza la capacità operativa delle Forze Armate e genera ritorni positivi e progresso tecnologico, economico e sociale per l’intero sistema Paese”.

Tutti i dettagli.

COSA FARÀ IL TEAM GUIDATO DA LEONARDO PER IL PROGRAMMA GCAP

In particolare – riferisce una nota – il team guiderà gli sviluppi attraverso un processo di transizione tecnologica verso il “sistema di sistemi” Gcap, basato su piattaforme di combattimento aereo di sesta generazione capaci di operare in scenari multi-dominio. L’industria, inoltre, collaborerà con università, centri di ricerca, Pmi e start-up, a beneficio dell’interscambio e della crescita delle competenze nazionali, e in stretta sinergia con il ministero della Difesa – responsabile per la definizione delle esigenze di carattere operativo – per indirizzare lo sviluppo tecnologico e, di conseguenza, il supporto industriale.

Le attività relative al Gcap sono iniziate ufficialmente nel dicembre 2021, con un primo finanziamento stanziato dal Ministero della Difesa italiano, mentre era già allo studio la fase di evoluzione e transizione tecnologica “Typhoon-to-Gcap” lanciata dallo stesso Ministero con il sostegno dell’industria, con lo scopo di avviare un processo di ammodernamento strategico delle risorse operative.

Il volo di un primo dimostratore è previsto nel 2027, dopodiché la produzione dovrebbe iniziare intorno al 2030 o al 2031 in modo che un prototipo possa essere schierato entro il 2035.

LE RISORSE ITALIANE

Per il programma Gcap, l’Italia ha già stanziato 6 miliardi di investimenti da dedicare ad attività di ricerca e sviluppo che consentiranno l’avvio di progetti di sviluppo tecnologico su aree di interesse strategico, consentendo alla componente industriale nazionale di partecipare alla futura fase di sviluppo del sistema di sistemi.

Nel documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa per il triennio 2022-2022 pubblicato lo scorso luglio, sono assegnate le risorse per il Tempest: da 2 miliardi di euro allocati lo scorso anno si passa a 3,795 miliardi, con 220 milioni quest’anno e 345 milioni il prossimo.

L’OBIETTIVO

L’attivazione dei progetti di crescita tecnologica su aree di interesse strategico, permetteranno alla componente industriale nazionale di partecipare attivamente allo sviluppo del sistema di sistemi, considerando la rilevanza di tale attività per il conseguimento di un adeguato livello di sovranità nazionale, precisa la nota.

BENIGNI: COMPARTO TECNOLOGICO NAZIONALE DALL’ERA TYPHOON ALLA SESTA GENERAZIONE

“Con la nuova fase del programma Gcap siamo nell’ambito dello sviluppo di un piano tecnologico e industriale che porterà il comparto tecnologico nazionale dall’era Typhoon, ultimo grande programma europeo di sviluppo di una piattaforma aerea, a quello di una piattaforma aerea di sistemi di sesta generazione” ha commentato Enzo Benigni, Presidente e ceo di Elettronica. “Il contesto geopolitico che stiamo vivendo sottolinea quanto sia di vitale importanza raggiungere l’adeguato livello di prontezza, di interoperabilità e di disponibilità di tecnologie, per essere preparati a gestire le crisi che ci investono. Un ruolo qualificato dell’industria italiana nel programma Gcap diventa patrimonio nazionale, europeo e internazionale, contribuendo a rendere concreti i concetti di autonomia strategica e di sovranità tecnologica. Elettronica è pronta a dare il suo contributo e riconosce come propri gli obiettivi del programma” ha concluso Benigni.

PROCACCI: IL PROGRAMMA GCAP FORNIRÀ SUPPORTO ADEGUATO ALLE FORZE ARMATE

“Lo sfidante contesto geopolitico attuale necessita di soluzioni tecnologiche che mettano al centro l’eccellenza operativa e la capacità di adattamento ai futuri scenari”, sottolinea Riccardo Procacci, Amministratore Delegato di Avio Aero. “Il programma Gcap risponde a questa necessità e contribuirà a fornire un supporto adeguato alle Forze Armate, garantendo inoltre una reale autonomia strategica. Avio Aero, come azienda europea nel settore della propulsione e partner storico delle Forze Armate, partecipa al programma non solo mettendo a disposizione le proprie capacità industriali e la riconosciuta eccellenza tecnologica, ma anche continuando a investire nello sviluppo di tecnologie innovative, con il supporto e il coinvolgimento della sua rete di collaborazioni con le università, i centri di ricerca e le PMI”.

IL RUOLO DI MBDA ITALIA

“Con la partecipazione al programma Gcap e l’attivazione di questa seconda fase del contratto, MBDA Italia, anche attraverso la collaborazione con università, centri di ricerca e PMI, mette in campo le sue capacità di gestire in modo cooperativo gli effector e le relative tecnologie a supporto del sistema di sistemi. Tali tecnologie saranno alla base dei sistemi complessi per la difesa aerea nazionale.  La capacità di contrastare le minacce più sfidanti sarà un elemento chiave delle prestazioni del sistema di combattimento aereo di sesta generazione” ha dichiarato Lorenzo Mariani, Executive Group Director Sales and Business Development MBDA Group e Amministratore Delegato di MBDA Italia.

 

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