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Cina Byd

Byd a rischio incendio?

Il gruppo cinese Byd, principale produttore al mondo di vetture alla spina, al suo debutto al Salone dell'Auto di Parigi, è alle prese con un richiamo che potrebbe comportare rischi di incendio in alcuni modelli Byd. Fatti, numeri e approfondimenti

Le auto elettriche, è noto, in caso di incendio sviluppano temperature altissime che innescano catene chimiche che rendono difficilmente arginabili le fiamme. In alcuni casi le batterie divampano per più giorni. Il recente incendio di un tir elettrico Tesla ha ridestato l’attenzione sul tema sottostimato da tutte le autorità dei diversi Paesi che abbracciano con convinzione i nuovi propulsori incentivandone la diffusione dal momento che non abbiamo ancora metodi realmente efficaci per estinguere questo tipo di roghi. Per questo fa particolarmente rumore la notizia che il principale produttore di auto elettriche, la cinese Byd, sia stata costretta a richiamare ben 97mila vetture proprio per un difetto che espone alcune sue vetture alla spina a un maggior rischio di incendi.

IL RISCHIO INCENDIO IN ALCUNE BYD

Si tratta di modelli prodotti in patria tra il novembre del 2022 e il dicembre dell’anno successivo. Per la precisione, secondo quanto reso noto dall’autorità di regolamentazione del mercato, Samr, le vetture in questione sono le Dolphin e le Yuan Plus. Il difetto rilevato riguarda un’unità di controllo dello sterzo che, viene detto senza scendere nel dettaglio, a causa di un mal funzionamento potrebbe comportare rischi di incendio.

La Casa cinese sta richiamando nelle proprie officine tutte le vetture coinvolte per risolvere il problema con l’installazione di una nuova centralina del servosterzo. Per Byd si tratta del secondo richiamo nel giro di due anni: nel 2022 una piccola quantità di Tang plug-in aveva segnalato un difetto nella batteria di trazione.

QUANTE DOLPHIN E YUAN PLUS CIRCOLANO?

Secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers, l’associazione equivalente alla nostra Acea che riunisce sotto un unico vessillo i costruttori cinesi, nel 2023 i due modelli in questione sono stati i più venduti dalla Casa, per un totale complessivo – in appena 12 mesi – di 750 mila unità. Quelle oggetto del richiamo sono insomma un numero contenuto rispetto al totale venduto.

Resta invece da capire se alcune Byd difettose siano state destinate ai mercati esteri. Al momento in merito le poche informazioni a disposizione della stampa parrebbero escluderlo: dovrebbe dunque trattarsi solo di auto elettriche prodotte in Cina per il mercato cinese, ma mancano conferme ufficiali.

BYD CONTINUA A CORRERE

Intanto lo scorso 25 settembre Byd ha fatto sapere di aver sfornato il novemilionesimo esemplare di auto elettrica. Si tratta di una supercar a batteria, la YangWang U9, prodotta nello stabilimento di Shenzhen-Shanwei.

Il traguardo delle 8 milioni di unità era stato tagliato appena due mesi fa: la vicinanza temporale permette di intuire che la produzione nelle sue linee prosegua senza interruzioni. L’attuale bolla dell’auto elettrica che sta caratterizzando il mercato occidentale e, in particolar modo, europeo, non frenano la produttività del colosso asiatico che anzi s’appresta a invadere l’Europa. In totale, le vendite di autovetture a marchio Byd hanno raggiunto 1,607 milioni di unità nella prima metà dell’anno.

LE CASE EUROPEE LICENZIANO, BYD ASSUME

Nel secondo trimestre di quest’anno, Byd è diventato settimo produttore di auto al mondo e la sua forza lavoro è cresciuta fino a superare i 900.000 dipendenti, di cui oltre 100.000 ingegneri. Numeri che stridono rispetto alle mille difficoltà registrate dalle principali Case automobilistiche europee, Stellantis e Volkswagen in testa.

E, a proposito di Europa, c’è molta attesa per la “prima” del costruttore cinese al Salone dell’Auto di Parigi (dal 14 al 20 ottobre): le vetture che presenterà riveleranno la strategia attraverso la quale il marchio asiatico intende farsi largo nel Vecchio continente.

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