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Autostrade Spostamenti

Autostrade, Gavio e non solo, ecco come cambieranno i pedaggi delle concessionarie

Tutte le novità in arrivo per le concessionarie autostradali in materia di pedaggi secondo l'Autorità dei Trasporti

La strada è tracciata: un “price cap per tutti” per i pedaggi autostradali “con il risultato di rendere le tariffe più certe per i concessionari e più basse per gli utenti”. Il presidente dell’Autorità dei Trasporti (Art), Andrea Camanzi, è stato chiaro in un’intervista al Sole 24 Ore ed è convinto che nel giro di cinque anni ci sarà un unico sistema tariffario in grado di portare vantaggi a tutti: agli utenti, che avranno tariffe più basse, e ai concessionari che dovranno essere più efficienti nelle spese.

TUTTE LE NOVITA’ IN ARRIVO SUI PEDAGGI

Con il decreto Genova il governo ha affidato all’Art il potere di determinare il sistema tariffario per tutte le concessioni “completando così un disegno che era rimasto monco con la legge istitutiva” dell’Authority nel 2012 a cui erano state affidate le determinazioni dei pedaggi ma solo per le nuove concessioni.

CAMANZI: UN UNICO SISTEMA DI DETERMINAZIONE DEI PEDAGGI UGUALE PER TUTTI

“Dopo essere arrivati a sei modelli tariffari diversi – spiega Camanzi – ora ci sarà un unico sistema di determinazione dei pedaggi uguale per tutti. Il sistema dei trasporti autostradali trarrà benefici importanti da questa decisione con pedaggi che saranno aggiornati annualmente, senza la necessità di un decreto ministeriale, la cui adozione negli ultimi tempi ha evidenziato difficoltà crescenti”. In questo modo, ha sottolineato il presidente, si ridurranno i rischi “politico-amministrativi” del sistema autostradale italiano e si garantirà una maggiore attrattività per i nuovi entranti.

COME FUNZIONA IL PRICE CAP

Il presidente ha evidenziato la composizione di un pedaggio autostradale per spiegare in che modo funziona il “tetto”: il pedaggio è infatti composto da oneri concessori, costi operativi e costi di investimento. Poi vi è la determinazione degli obiettivi di efficienza che incidono sui costi operativi e il tasso di remunerazione degli investimenti effettuati, il cosiddetto Wacc. Il tutto in linea con i parametri Ue per evitare vantaggi sproporzionati al concessionario. In sostanza, dunque, la novità è rappresentata dal fatto che verranno riconosciuti in tariffa i costi operativi “che saranno determinati applicando l’inflazione meno la X che è l’obiettivo di efficientamento deciso dall’Autorità per ogni singola concessione”, ha evidenziato Camanzi. In più la componente tariffaria relativa agli investimenti “coprirà solo quelli effettivamente realizzati” senza conteggiare nulla che abbia a che fare con il servizio autostradale.

A CHI SI APPLICHERA’ LA NUOVA FORMULA

L’elenco di autostrade a cui si applicherà subito la nuova formula di determinazione della tariffaria è abbastanza nutrita: si tratta dell’A5 e dell’A4/A5 ma anche dell’A21 di Gavio e dell’A22 Autobrennero. E ancora: l’A4, l’A23, l’A28, l’A57 e l’A34 di Autovie Venete, la A10 Autofiori e l’A11, l’A12 e l’A15 ligure-toscana. Man mano che scadranno i periodi regolatori quinquennali si applicherà poi a tutte le altre: nel giro di 5 anni, insomma, dovrebbe esserci la piena applicazione del nuovo sistema tariffario.

L’IMPATTO SULLE GESTIONI AUTOSTRADALI E SUGLI UTENTI DELLE NOVITÀ

“Per le concessioni scadute l’Autorità ha già determinato, con specifiche delibere pubblicate sul proprio sito, gli obiettivi di efficienza dei costi operativi i quali, al termine del periodo regolatorio di 5 anni, dovranno essersi ridotti mediamente del 7,28% per l’ex Ativa/Satap, del 18,08% per l’ex Autobrennero, del 10,48% per l’ex Autovie Venete. Inoltre, tenendo conto dell’andamento dei mercati finanziari, l’Autorità ha determinato un valore del Wacc che in media è pari a circa il 6,2% rispetto a valori che in precedenza era superiori (in alcuni casi pari al 10%). Conseguentemente i pedaggi registreranno un’inversione di tendenza rispetto a quella attuale”, ha concluso Camanzi.

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