Un emendamento convergente Lega e M5s al decreto Semplificazioni, per assicurare ad Autostrade e alle altre concessionarie di poter svolgere in house tutti i lavori da realizzare, rischia di sollevare un polverone politico.
COSA DICE L’EMENDAMENTO
La proposta di modifica fa parte di un primo pacchetto di correzioni al codice degli appalti. Eccole: “All’articolo 177 sono apportate le seguenti modificazioni” e “Le parole ‘una quota pari all’80 per cento dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni’ sono sostituite dalle seguenti: ‘i contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni, non eseguiti in proprio”.
Sostanzialmente si rivede il sistema sugli appalti in house dei concessionari. La correzione al codice prevede il superamento del sistema di calcolo che impone ai concessionari di affidare con gara almeno l’80% degli appalti (60% nel caso delle società di gestione autostradale), proponendo di azzerare tutto e di concedere ai concessionari la possibilità di realizzare senza gara tutti gli appalti ‘eseguiti in proprio’.
COSTRUTTORI DICONO NO ALLA MODIFICA
Contro l’emendamento si sono scagliati, innanzitutto, i costruttori per dire no a una revisione del sistema degli appalti. “Non possiamo accettare che passi una norma che lede fortemente i principi comunitari e che viola ogni regola di trasparenza e concorrenza”, ha sottolineato nelle scorse ore il Presidente dell’Ance, Gabriele Buia. Per l’Ance, la norma appare del tutto in contrasto con i principi europei ‘che impongono a chi ha preso concessioni senza gara di mettere sul mercato il 100% dei lavori’.
I CINQUE STELLE RASSICURANO CHE IL TESTO È SUPERATO
Malgrado, come racconta il fattoquotidiano.it, “dal Movimento Cinque Stelle rispondono che il testo ‘è già superato’ e si va nella direzione opposta” ancora non ci sono state modifiche visto che le commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici del Senato, dopo la dichiarazione sulle ammissibilità degli emendamenti al Dl semplificazione, si sono aggiornate a domani alle 16 per avviare le votazioni.
UNA CURIOSITÀ…
In un recente articolo pubblicato da Start Magazine e ripreso dal blog phastidio.net (qui il link) si racconta un episodio simile vissuto in occasione dell’ultima legge finanziaria targata Partito democratico.
In quell’occasione si scriveva di un “emendamento, a firma Pd, al nuovo codice degli appalti. Nel 2016, quest’ultimo ha stabilito che i titolari di concessioni di lavori, di servizi pubblici e di forniture, non assegnate con la formula della finanza di progetto ovvero con procedure di gara ad evidenza pubblica, sono obbligati ad affidare una quota pari all’80% dei contratti di lavori, servizi o forniture relativi alle concessioni di importo pari o superiore a 150.000 euro mediante procedura ad evidenza pubblica”.
E “l’emendamento citato vuole ridurre al 60% la percentuale dell’80% oggi vigente. La norma si applica a tutte le concessionarie, che potranno così aumentare la percentuale dei lavori da svolgere in house, cioè senza gara, attribuendoli ad aziende controllate o collegate. Ma il caso delle concessionarie autostradali è quello più rilevante”.