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Atlantia, tutti gli slalom di Autostrade per l’Italia tra governo e commissario

L'articolo di Michelangelo Colombo

Che cosa pensa Autostrade per l’Italia delle decisioni del governo e dei poteri del commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi? Il ricorso dei legali della concessionaria e una nota per la stampa da parte del gruppo controllato da Atlantia dei Benetton forniscono alcune indicazioni utili. Ecco tutti i dettagli.

LE ACCUSE DEGLI AVVOCATI DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA AL GOVERNO CONTE

“Il governo ci usa come un bancomat”. E’ l’accusa all’esecutivo della società Autostrade per l’Italia guidata dall’ad, Giovanni Castellucci, in via di uscita dalla concessionaria, che è contenuta nel ricorso al Tar Liguria, come si legge in un articolo-scoop pubblicato dalla Stampa e dal Secolo XIX. Con il ricorso Autostrade chiama in giudizio il presidente del Consiglio, il ministro delle Infrastrutture e il commissario straordinario per la ricostruzione, chiedendo l’annullamento di quattro provvedimenti: quello con cui il premier Giuseppe Conte nomina il sindaco di Genova commissario e i successivi tre decreti dello stesso commissario Marco Bucci che stabiliscono le regole per l’affidamento dei lavori.

CHE COSA E’ SCRITTO NEL DOCUMENTO DEI LEGALI DI AUTOSTRADE SVELATO DA STAMPA E SECOLO XIX

Il ricorso solleva la violazione di dieci articoli della Costituzione, di quattro del trattato fondativo dell’Ue e di uno della Carta Ue dei diritti fondamentali. Funzioni e poteri, si spiega nelle carte svelate dai due giornali, configurano il commissario non come un organo amministrativo sottoposto al principio di legalità, ma come un mostro giuridico cui “è stata attribuita la possibilità di violare senza limitazioni la pressoché totalità delle leggi” e il testo rimarca come “ad aggravare ulteriormente la già inusitata coartazione dei diritti si aggiunge un anatema ad excludendum” dato dal divieto assoluto di chiamare Autostrade per la demolizione e la ricostruzione. “La concessionaria – si legge – può dunque fare soltanto una cosa: pagare qualsiasi importo le richiederà il commissario, senza alcun parametro quantitativo applicabile”. Il che la trasforma “da concessionaria a bancomat”, in base a una legge che non ha finalità e destinatari generali, ma l’unico scopo di punire una persona. O un’azienda, sottoponendola a una “norma singolare arbitraria, iniqua e punitiva” che lede il diritto di proprietà e di libera iniziativa economica privata, configurandosi “nelle intenzioni pur confusamente indicate” dal governo come una “sostanziale forma di espropriazione”. Autostrade rivendica anche di essere “il soggetto sicuramente più qualificato e più celere” per la ricostruzione.

IL COMUNICATO STAMPA DELLA SOCIETA’ CONCESSIONARIA DEL GRUPPO ATLANTIA

Dopo la pubblicazione del documento riservato scritto dai legali della società Autostrade per l’Italia, oggi l’azienda del gruppo Atlantia dei Benetton ha diffuso un comunicato stampa: “Il ricorso senza sospensiva dimostra la volontù di Autostrade di collaborare con il commissario per la ricostruzione del ponte”, è scritto nella nota per la stampa diramata dalla società Autostrade, che ribadisce “di considerare una priorità assoluta l’interesse di Genova e dei genovesi”. “Al di là dei termini usati dai legali che tutelano Autostrade per l’Italia, la società ribadisce di considerare il Decreto Genova portatore di numerosi profili di illegittimità rispetto ai quali il Cda” ha deciso di fare ricorso, anche in attesa dell’accertamento delle responsabilità da parte della magistratura. Ma nel contempo la società ribadisce “di considerare una priorità assoluta l’interesse di Genova e dei genovesi e di voler cooperare con il Commissario Bucci, con il quale i confronti sono quotidiani e costruttivi, per far si’ che Genova abbia quanto prima il nuovo ponte autostradale.

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