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Autostrade, l’uscita di Castellucci e il contenzioso con Swiss Re sul Ponte Morandi

Tutte le ultime novità in casa di Autostrade per l'Italia, controllata del gruppo Atlantia dei Benetton

L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, è pronto a lasciare la guida della società. Lo hanno confermato fonti qualificate confermando quanto anticipato dal quotidiano Il Messaggero.

La decisione non sarebbe di oggi ma sarebbe stata presentata dallo stesso Castellucci nel consiglio di amministrazione della capogruppo Atlantia del 3 agosto, prima dei fatti di Genova. L’obiettivo infatti sarebbe quello di concentrarsi sulla guida di Atlantia, sullo sviluppo del gruppo e Abertis. L’uscita, secondo Il Messaggero, dovrebbe concretizzarsi a fine anno.

CHE COSA HA DETTO CASTELLUCCI DI AUTOSTRADE SULLE SUE DIMISSIONI

“Per il ruolo importante a livello mondiale che Atlantia ha assunto negli ultimi tempi il processo di riduzione delle mie responsabilita’ in Autostrade che era iniziato prima della tragedia e’ ripreso”. E’ quello che ha detto l’Ad di Autostrade, Castellucci, alla domanda sulle sue dimissioni.

CHE COSA NON HA DETTO CASTELLUCCI DI AUTOSTRADE SUL PONTE MORANDI

Si è avvalso della facoltà di non rispondere, oggi, l’amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci, interrogato dai pm nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi. Il manager, indagato insieme ad altre 20 persone e le due società Aspi e Spea, ha rilasciato spontanee dichiarazioni ai magistrati. Castellucci è rimasto davanti i magistrati circa un’ora.

LE PAROLE DEL CAPO AZIENDA DI ASPI SU MONITORAGGIO E DINTORNI

“Dopo la tragedia di Genova abbiamo promosso un’operazione straordinaria di monitoraggio delle infrastrutture della nostra rete realizzata dalle direzioni di tronco, responsabili della sicurezza delle tratte di competenza. L’esito è assolutamente confortante. Ho potuto così rassicurare i magistrati che la nostra rete è sicura”. Così l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, al termine dell’interrogatorio presso la Procura di Genova. “In quanto capo azienda ho ritenuto di adempiere ad un dovere etico, dando informazioni chiare ai magistrati in merito alle ulteriori verifiche e agli accertamenti sulla sicurezza della rete, che stiamo conducendo anche con l’ausilio di società di ingegneria indipendenti esterne, e su ciò che stiamo facendo per le famiglie delle vittime e per i danneggiati dalla tragedia”. “Ho ritenuto opportuno inoltre documentare in Procura anche i nostri interventi a supporto di chi è stato coinvolto nella tragedia: fino ad oggi abbiamo erogato contributi a circa 300 famiglie senza casa ed a circa 500 commercianti e artigiani. Inoltre la società, senza attendere i tempi lunghi delle assicurazioni, ha assunto direttamente l’iniziativa per garantire il giusto risarcimento a circa 150 eredi delle vittime della tragedia”, ha aggiunto Castellucci. “Ho chiarito anche ai magistrati che gli interventi di manutenzione effettuati dalla società – ha proseguito -, sulla base delle previsioni della Convenzione in essere, non vengono remunerati in alcun modo in tariffa”.

IL PONTE MORANDI DI GENOVA SI ABBATTE SUI CONTI DI AUTOSTRADE

La tragedia di Ferragosto del Ponte Morandi è una tegola per Atlantia, il colosso delle autostrade della famiglia Benetton, ha scritto nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore: A causa del crollo del viadotto, che ha causato oltre 50 vittime, decine di sfollati e la minaccia di revoca della concessione da parte del Governo Conte, il colosso europeo delle concessioni, fresco di nozze con Abertis, soffre l’impatto economico del disastro”.

I CONTI DEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO

Nei primi nove mesi dell’anno il gruppo ha registrato un utile di pertinenza del gruppo pari a 733 milioni di euro: un calo sensibile del 15% a causa di 350 milioni di euro accantonati come stima preliminare dei costi per il viadotto Morandi. Altri 2 milioni è il costo dell’abolizione del pedaggio su tutta l’area di Genova. Il secondo effetto è il rinvio della cedola: Atlantia non pagherà il consueto acconto sul dividendo 2019, ma lo farà in un’unica soluzione a maggio 2019.

IL DOSSIER CON SWISS RE

Nel frattempo si è aperto anche un contenzioso tra Autostrade per l’Italia e la compagnia di assicurazione Swiss Re sulla copertura dei costi per i risarcimenti delle vittime del crollo e i danneggiati. Nel bilancio, come evidenziato dall’agenzia Radiocor-Il Sole 24Ore, si legge che «impregiudicato ogni accertamento sulle responsabilità, la società ha avviato in via volontaria le procedure di risarcimento dei familiari delle vittime e sta facendo fronte anche alle esigenze economiche di commercianti, artigiani e imprenditori direttamente colpiti dal crollo del viadotto, pur in presenza di una contestazione da parte della compagnia di assicurazione con riguardo alla polizza RCT (Responsabilità civile verso terzi, ndr), che viceversa si ritiene operante».

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