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Atac

Atac e non solo, la Regione Lazio ha abolito i controllori nei trasporti pubblici

Che cosa ha deciso la Regione Lazio seguendo linee guida facoltative del ministero dei Trasporti per i trasporti di Atac, Cotral e non solo. Tutti i dettagli

 

Che cosa succede nei trasporti pubblici?

La mancanza di controllori a bordo degli autobus è stata decisa con un’ordinanza della Regione Lazio presieduta da Nicola Zingaretti. Unica regione d’Italia, secondo quanto confermato a Start da Asstra, associazione che riunisce le aziende ex municipalizzate del settore, ad adottare le linee guida facoltative del Ministero dei Trasporti.

Andiamo per gradi.

L’ORDINANZA REGIONALE

La sospensione delle attività di controllo sui mezzi è stata decisa con un’ordinanza regionale, firmata dal Vice Presidente Daniele Leodori e datata 12 marzo 2020. Nell’ordinanza si legge che la Regione ordinava di “sospendere i servizi di controlleria”.

LE AZIENDE COINVOILTE

L’Ordinanza coinvolge Atac, Cotral, Francigena Viterbo, Autolinee Troiani e Autolinee Sap.

ATAC PARTICOLARMENTE COLPITA

Particolarmente colpita, per organizzazione e non solo, è Atac.

“Dall’inizio della pandemia è stata sospesa l’attività dei controllori. C’è stata una grande campagna per invitare all’acquisto dei biglietti da remoto ma senza grandi risultati. Il Comitato tecnico scientifico ha imposto questa direttiva che rispettiamo, ma che porta a comportamenti poco responsabili”, ha detto Andrea Gibelli, presidente di Asstra, in una intervista rilasciata a La Verità.

SOLO IL 30% DEI VIAGGIATORI PAGA IL BIGLIETTO

“C’è chi paga il biglietto per senso civico e chi, tanti, viaggiano gratis – continua Gibelli – Sul 60% di riempimento dei mezzi, paga il 30%. Non capisco come mai una cassiera di un bar può continuare a fare il suo lavoro e i controllori no, vorrei che qualcuno me lo spiegasse”.

DANNI FINO A 3 MILIARDI DI EURO

La decisione, secondo alcune stime interne, ha fatto passare gli abusivi sui mezzi di superficie dal 10 al 30 per cento%. Se lo stop dei controllori dovesse essere prolungato fino all’autunno, il danno, si legge sul Messaggero, porterebbe ad un “ulteriore ammanco nelle casse della municipalizzata” che, “in caso di conferma di questo trend, potrebbe toccare i tre milioni di euro al mese”.

GIBELLI (ASSTRA): DA CROLLO PASSEGGERI DANNO PER 1,7 MILIARDI DI EURO

A questo si aggiunge anche il crollo dei passeggeri. Causa pandemia, “a Roma, c’è stato un crollo dei passeggeri dell’85% con conseguente calo degli introiti dai titoli di viaggio”, denuncia Gibelli, aggiungendo che “Il calo dei biglietti per il crollo dei passeggeri porterà a perdite totali per 1,7 miliardi. Il Governo ha creato un fondo aperto che sinora ha finanziato con 900 milioni”.

RISCHI DI UN NUOVO DEFAULT?

Tutto questo potrebbe pesare sui conti di Atac. Tra lockdown e abusivismo restano alti i “rischi di liquidità”, secondo documenti interni visionati dal Messaggero. I rischi potrebbero interessare anche “la provvista necessaria per far fronte alle uscite per contributi e stipendi”.

A causa del lockdown mancano nelle casse della municipalizzata 203 milioni di euro.

PREVISIONI NEFASTE

Se il trend dovesse confermarsi, il bilancio 2020, potrebbe chiudersi con 112 milioni e 500 mila euro di perdite. A luglio, intanto, il Comune di Roma ha approvato il bilancio 2019 della partecipata, che si è chiuso con 7,6 milioni di euro di utili (il concordato fallimentare ha congelato gli interessi sul maxi-debito da 1,3 miliardi di euro).

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