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Aston Martin

Anche il motore dell’auto di 007 tossisce: tutti i debiti di Aston Martin

È uno dei simboli britannici più noti al mondo, assieme al Big Ben e ai caratteristici bus a due piani. Nonché una Casa apprezzata dagli amanti del lusso. Eppure Aston Martin rischia (ancora una volta) di essere travolta dai debiti. Storia di un costruttore che, come James Bond, vive in modo troppo spericolato...

Nelle stesse ore in cui l’Aston Martin, iconico marchio inglese noto soprattutto per essere stato scelto da 007 come auto ammiraglia, mandava in sollucchero gli appassionati alzando il velo sulla nuova Vantage, i suoi vertici andavano, cappello stretto in mano, in banca per negoziare i termini dei propri debiti, così da non annegarci dentro.

LA VITA SPERICOLOSA DI ASTON MARTIN

Secondo quanto ha comunicato lo stesso presidente esecutivo Lawrence Stroll, 64enne canadese magnate del tessile, che ha fatto i suoi soldi investendo in marchi di moda come Pierre Cardin, Ralph Lauren e Tommy Hilfiger, i debiti a breve termine dell’azienda ammontano a circa 1,3 miliardi di euro.

CONTINUI CAMBI DI CEO, FORSE CI VORREBBE 007

Il costruttore britannico è in perdita da lungo tempo e Stroll ha provato in ogni modo a riportare le auto di lusso tanto amate da James Bond in carreggiata, anche intervenendo direttamente sul pilota, ovvero sul Ceo con Tobias Moers (già in Mercedes) frettolosamente sostituito dopo nemmeno 2  anni dall’ex amministratore delegato di Ferrari, Amedeo Felisa. Prima, fino al 2020, alla guida sedeva Andy Palmer. Palmer, quindi Foers e infine Felisa: tre Ad in tre anni non sono certo un buon segno.

Come non lo è nemmeno il fatto che dal 2010 a oggi Aston Martin sia stata in attivo solo due anni o abbia perso il 90% del valore dall’Ipo. Per quanto riguarda i conti dell’ultima trimestrale, la perdita operativa rettificata della società lo scorso novembre è stata di 48,4 milioni di sterline nel terzo trimestre, superiore alla perdita di 37,5 milioni di sterline prevista dagli analisti. Anche le vendite sono risultate inferiori alle stime.

QUELLA CEDOLA CHE INQUIETA STROLL

Nonostante questo, spendendosi anche personalmente Stroll, il multimilionario canadese a capo della cordata di imprenditori che nel 2018 ha rilevato il pacchetto azionario di controllo della società, negli ultimi anni è riuscito a raccogliere fondi anche da nuovi importanti azionisti. Ma a un prezzo esorbitante. I colloqui riguardano un’obbligazione di 1,1 miliardi di dollari in scadenza a novembre del prossimo anno la cui cedola assai ghiotta del 10,5% obbliga la società a pagare 120 milioni di dollari all’anno. “Attualmente stiamo studiando con le banche le azioni più appropriate per affrontarlo”, ha detto Stroll in un’intervista a Bloomberg Television. “Ovviamente la questione sarà affrontata nel modo più appropriato possibile e nel interessi dell’azienda e dei suoi azionisti”, ha aggiunto il miliardario canadese.

Aston Martin ha anche una linea di credito revolving di 79 milioni di sterline (99,8 milioni di dollari), in scadenza l’anno prossimo e un prestito obbligazionario di 121 milioni di dollari da rimborsare nel 2026, secondo i dati raccolti da Bloomberg. Ma, come James Bond insegna, per tirarsi fuori dalle situazioni più disperate spesso è sufficiente un singolo colpo di fortuna, o una buona mano al tavolo di poker…

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