Entra nel vivo la fase di liquidazione di Air Italy: è arrivato il momento del licenziamento dei dipendenti del vettore, per i quali si prospetta la cassa integrazione, come predisposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.
Sfuma, dunque, l’ipotesi di salvataggio che aveva messo sul banco la Regione Sardegna? Andiamo per gradi.
LA CONVOCAZIONE DEI SINDACATI
Da procedura di liquidazione, stanno per essere inviate alle rappresentanze sindacali aziendali le lettere di apertura della procedura di licenziamento collettivo, ex legge 223. Per discutere di questo, ieri in entrambe le sedi, a Malpensa e a Olbia, Antonio Cuccuini, responsabile delle relazioni industriali della compagnia, ha convocato tutte le Rsa, il personale navigante e quello di terra, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto Aereo, Usb, Anpac, Anpav, Ap e Cobas.
NESSUN LICENZIAMENTO AL MOMENTO
Al momento, in realtà, le lettere di licenziamento non partiranno. Si tratta solo dell’avvio della procedura.
LE RICHIESTE DEI SINDACATI
“Chiederemo un esame congiunto per derubricare la procedura, che non è ancora formalmente aperta”, ha detto Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt. “L’obiettivo è guadagnare tempo per assicurare un reddito ai lavoratori e cercare soluzioni alternative alla liquidazione con l’ingresso di nuovi partner. Le istituzioni nazionali e regionali si diano da fare e mantengano gli impegni assunti, e il governatore Solinas dia seguito alla richiesta di incontro dei sindacati. A 75 giorni dal ricevimento ufficiale delle lettere di avvio della 223, i liquidatori potrebbero inviare a ogni lavoratore il preavviso di licenziamento”, aggiunge Boeddu.
MIT A LAVORO
Ma il Mit, in realtà, è già a lavoro per alleviare le pene dei dipendenti. Proprio la scorsa settimana, infatti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Paola De Micheli, ha predisposto una norma per il riconoscimento della cassa integrazione per i lavoratori di Air Italy, come avvenne con Alitalia (i decreto Genova reintroduce la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività).
IL FONDO DI SOLIDARIETÀ
Tra le opzioni in campo, come scrive il Sole 24 Ore, c’è anche quella di fare ricorso al fondo di solidarietà del trasporto aereo che reintegra circa l’80% della retribuzione. Al momento al fondo hanno accesso 1.075 dipendenti Alitalia destinati a diventare 4mila come effetto delle ricadute del coronavirus sul trasporto aereo.
FONDO INSUFFICIENTE
Fondo, però, che sarebbe insufficiente, per i sindacati, a sostenere tutte le crisi del momento: in pratica, infatti, il fondo alimentato anche dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco a carico dei passeggeri, dovrebbe coprire la paga di 5500 lavoratori.
LA REGIONE SARDEGNA NON SALVERÀ AIR ITALY?
E allora, se le intenzioni della Regione Sardegna sono sempre quelle di investire in Air Italy con il 51 per cento, secondo quanto affermato dal presidente della Regione, Christian Solinas, è tempo di farsi realmente avanti. Il problema, però, è trovare chi si accollerebbe quel 49%, dopo che Qatar Airways ha deciso di non ricapitalizzare l’azienda (insieme a Alisarda) e si è buttato sul mercato americano (qui l’approfondimento di Start Magazine).