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Urso

Ecco come Urso picchia su Stellantis e seduce i cinesi

Accuse, annunci e anticipazioni di Adolfo Urso su Stellantis, Dongfeng e non solo durante il tavolo sull'automotive. Tutti i dettagli.

Nel corso del tavolo sull’automotive svoltosi presso il ministero delle Imprese e del made in Italy, il ministro Adolfo Urso ha accusato Stellantis di non aver rispettato gli impegni presi sulla produzione e ha confermato le trattative con tre case automobilistiche cinesi per l’apertura di stabilimenti in Italia.

Una mossa, quest’ultima, sgradita al gruppo controllato da Exor, che ritiene l’aumento della concorrenza un elemento di complicazione del contesto italiano, dove i livelli produttivi sono in calo. Lo stabilimento di Mirafiori resterà fermo fino al 25 agosto (dal 15 luglio), con ricorso alla cassa integrazione fino al 4 agosto; la cassa integrazione è prevista anche per il sito di Pomigliano, data la carenza di ordini.

URSO ATTACCA TAVARES…

Urso ha ricordato come Carlos Tavares, l’amministratore delegato di Stellantis, avesse avanzato due richieste durante l’incontro del luglio 2023 al ministero delle Imprese: ovvero “che il governo si battesse per la modifica della normativa sugli Euro 7 in Europa e che proponesse un piano incentivi significativo. Abbiamo fatto entrambe le cose”, ha affermato il ministro. “Noi abbiamo rispettato gli impegni”.

Urso vorrebbe che nel 2024 Stellantis – l’unico costruttore di automobili nel nostro paese – producesse 1 milione di vetture in Italia. Nei primi sei mesi, però, la produzione italiana del gruppo è calata di oltre il 25 per cento su base annua: dagli stabilimenti nel nostro paese sono usciti poco più di 300mila veicoli, e anche ipotizzando un volume uguale per il secondo semestre il totale sarebbe comunque molto lontano dal target governativo.

Secondo il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, c’è bisogno di fare un “ragionamento” con Stellantis “per capire se il calo produttivo (siamo passati da 750mila veicoli nel 2023 a 500mila veicoli nel 2024 con gli incentivi) è dovuto ad un calo ciclico del mercato o qualcosa di strutturale su cui bisogna agire nel più breve tempo possibile”.

… MENTRE ACCAREZZA I CINESI DI DONGFENG (E NON SOLO)

Il ministro Urso ha inoltre confermato le trattative tra il governo e tre case automobilistiche cinesi – il paese è molto avanti nella filiera della mobilità elettrica – per portare in Italia altri costruttori di veicoli e bilanciare così il disimpegno di Stellantis, alimentando la concorrenza nel settore e favorendone la transizione all’elettrico, anche considerato il divieto europeo alle immatricolazioni di vetture endotermiche dal 2035.

Delle tre case in questione, una è Dongfeng Motor, azionista di Stellantis con l’1,5 per cento del capitale e fornitrice della molisana DR. Urso ha anche fatto sapere che dopo Ferragosto ci sarà una nuova missione tecnica del ministero delle Imprese a Pechino – dove a fine luglio è stato firmato un memorandum di collaborazione industriale tra Italia e Cina – per portare avanti le discussioni con altre società automobilistiche, come Aiways e Byd, con le quali sono stati firmati degli accordi di riservatezza o dei memorandum d’intesa.

Ai gruppi cinesi l’Italia può offrire  fabbriche dismesse da riconvertire (il ministero ne ha identificati oltre duecento adatti), infrastrutture di connettività come i porti e una filiera già pronta, benché focalizzata sul motore a combustione interna piuttosto che sulla mobilità elettrica.

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