Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato oggi il regolamento Euro 7, il nuovo e più stringente standard comunitario sulle emissioni inquinanti dei veicoli stradali che sostituirà l’Euro 6. Il documento riguarda automobili, furgoni e veicoli pesanti; oltre a stabilire dei limiti alle emissioni dallo scarico, dall’abrasione degli pneumatici e dai freni, fissa anche degli obblighi di maggiore durabilità dei mezzi e delle batterie elettriche.
I PROSSIMI PASSAGGI BUROCRATICI
L’adozione del Consiglio rappresenta l’ultima tappa del processo decisionale del regolamento, presentato per la prima volta nel novembre 2022. Il testo verrà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà ufficialmente in vigore dopo venti giorni. Le date di applicazione, però, variano a seconda della tipologia di veicoli: si va dai trenta-quarantadue mesi per le nuove auto e i nuovi furgoni ai quarantotto-sessanta mesi per i nuovi autobus, autocarri e rimorchi.
TRA EURO 7 E AUTO ELETTRICHE
I limiti previsti dall’Euro 7 alle emissioni allo scarico di auto e furgoni si applicheranno fino al 2035. Da quella data in poi, infatti, nell’Unione europea non sarà più possibile immatricolare questo tipo di vetture dotate di motore endotermico perché scatteranno gli obblighi di riduzione del 100 per cento delle emissioni: scopo di questi obblighi è incoraggiare il passaggio alla mobilità elettrica, favorendo di conseguenza la decarbonizzazione del settore dei trasporti.
IL COMPROMESSO SULL’EURO 7
L’adozione dello standard Euro 7 da parte del Consiglio è stata preceduta, circa un mese fa, dall’approvazione del Parlamento europeo. Il documento approvato – in quella sede e oggi – è molto più moderato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, che prevedeva limiti più severi e più ravvicinati nel tempo.
Questo allentamento degli obblighi dell’Euro 7 è il risultato delle pressioni dei paesi produttori di auto – come l’Italia, la Francia e la Repubblica ceca -, che ritenevano troppi elevati i costi di adattamento al nuovo standard, considerata l’imminente fine del motore endotermico la necessità di concentrare gli investimenti nelle tecnologie elettriche.
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha accolto positivamente la notizia dell’approvazione definitiva del regolamento Euro 7, definendola “una svolta impressa grazie alla leadership italiana, per una transizione sostenibile dal punto di vista sociale e produttivo”.