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Lecce, territorio e innovazione. Così il Barocco contamina il suo futuro

Quando si dice che innovazione e territorio vanno di pari passo, e questo è possibile anche nel Sud del nostro Paese qualcuno potrebbe prenderti per pazzo o per un visionario. Ma se parli di Lecce questo è possibile.

La capitale del barocco meridionale, la Firenze del Sud, non è solo una città orgogliosa del proprio passato, ma soprattutto innamorata e proiettata del e nel proprio futuro. Il turismo ha fatto di questa città e di questo territorio, il Salento, una delle mete più gettonate da italiani e stranieri.

Al di là dei dati che vengono dalla Camera di Commercio, secondo i quali oggi il Salento vale il 7% del Pil nazionale, ti accorgi di questo brulicare laborioso di idee e iniziative passeggiando in un pomeriggio assolato di maggio nel centro storico di Lecce, tra Piazza Sant’Oronzo, protettore della città, che campeggia da quasi 30 metri sulla città e sull’anfiteatro romano e la Piazza del Duomo. Forse la città perfetta non è stata un’utopia del passato.

Sicuramente per i leccesi non è utopia aver fatto della propria città e del proprio territorio un laboratorio per dimostrare che l’Italia non è decadenza o resa. Due grandi giornali, La Repubblica e il settimanale Panorama hanno deciso di svolgere a Lecce giornate dedicate al futuro del capoluogo salentino. Repubblica Next ha scovato nella due giorni salentina idee, innovazioni, start up che crescono nell’humus leccese fatto di cultura e sapere, e di accoglienza e apertura. Così si scoprono non solo talenti ma anche singoli che hanno deciso di reinventarsi, dopo aver perso il posto di lavoro, come nel caso di www.tourango.it/ iniziativa digitale di Marialba Pandolfini che racconta percorsi turistici in Puglia, coniugando il sapere di chi conosce bene il tacco d’Italia con la possibilità di prenotare tour, visite e anche alberghi o locande. Oppure poter imparare a cucinare con un buon corso di cucina o di ceramica; oppure intraprendere vecchi percorsi archeologici che si trovano più a Nord, verso Brindisi, come l’antica Via Egnatia. Ma non mancano esempi di mamme startupper o di giovani che sono tornati nella loro terra per riprende in mano le aziende di famiglia e valorizzare l’economia del posto, come nel caso del vino, altra vera ricchezza di questo territorio.

Anche Panorama ha dato appuntamento ai suo lettori a Piazza Sant’Oronzo dal 14 al 17 maggio per esaltare le unicità di questa terra non solo da un punto di vista turistico balneare ma al fine di scovare opportunità lavorative, start up tecnologiche, cultura, arte, gastronomia.

Lecce è tra le città candidate a capitale europea della cultura 2019, con Perugia, Cagliari, Siena, Ravenna e Matera. I salentini ne sono orgogliosi, d’altronde la loro storia, il loro dialetto, ben diverso da quello del resto della Puglia, la dicono lunga su quanto si considerino una peculiarità unica in Puglia e in Italia.

Lecce ha anche l’ambizione di diventare una smart city, come dice l’assessore leccese all’innovazione Alessandro Delli Noci, che si definisce tecnologo e sognatore, prima che uomo della Pubblica Amministrazione. Ma prima di diventare una smart city, Delli Noci pensa ad una smart community, per questo ha raggruppato 15 giovani leccesi per dar vita a questo percorso, perché per una città così piena di storia quello della smart city è più di una scommessa.

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